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Banca di Teramo: Il Caso Profeta e la presunta estorsione. Singolo o sistema?

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Piccolo riassunto delle puntate precedenti: 

Il Pm, Greta Aloisi, ha richiesto il rinvio a giudizio, per Roberto Profeta (difeso dall'Avv. Fabrizio Acronzio) , in qualità, al tempo, di Direttore Generale della Banca di Teramo.
Il reato è il 629 del codice penale.
Estorsione.
I reati nella richiesta di rinvio a giudizio sono il frutto di registrazioni telefoniche, ambientali e prove testimoniali.

1) Profeta, quale direttore generale della Banca di Teramo, " mediante minaccia consistita nel prospettare a Patrizio Paterna ( assistito dall'avv. Gianni Falconi) in caso di rifiuto, il mancato pagamento dei corrispettivi dovuti dalla Banca di Teramo per lavori pregressi ed il mancato rinnovo dell'autorizzazione degli scoperti sui conti correnti, lo costringeva ad acquistare dieci tessere di abbonamento del Teramo Calcio-cinque delle quali mai consegnate e due del Teramo Basket-mai consegnate".

2) Profeta, quale direttore generale della Banca di Teramo, " con minaccia consistita nel prospettare a Paterna , in caso di rifiuto, il mancato pagamento dell'importo (108.761,82 euro) dovuto dalla Banca di Teramo alla Elettric Power s.r.l. per i lavori in corso ed il mancato rinnovo dell'autorizzazione degli scoperti  sui conti correnti della Elettric Power ( soci mogli e il figlio Alessandro ) e l'A2 Impianti srl (soci  i figli Andrea e Alessandro), lo costringeva ad acquistare azioni della Banca di Teramo per il corrispettivo di 61.130,10 euro.

Nel nutrito fascicolo del Pm, Greta Aloisi, ci sarebbero le prove sugli acquisti effettuati di quadri, sponsorizzazioni e uso di atto falso ( 489 cp) a danno di Patrizio Paterna sempre sotto minaccia estorsiva del Direttore Profeta.
L'inchiesta è solo all'inizio e potrebbe coinvolgere altri attori.
Deciderà sul Rinvio a Giudizio, il Gup Domenico Canosa, nell'udienza Preliminare del 21/01/2016.

Volontà del singolo o uno studiato sistema bancario?
Come si comporterà la Banca di Teramo, il suo Cda e i soci?
Quali iniziative sono state prese dal Cda dopo la notizia della richiesta di rinvio a giudizio?
La BCC è in grado di escludere con assoluta certezza che il Capitale della Banca è stato accresciuto mediante il ricorso a tecniche "estorsive" nei confronti dei clienti affidati, del tipo di quelle contestate nella richiesta di rinvio a giudizio?
Come vengono gestite le richieste di rimborso delle quote, avanzate dai soci?
È stata adottata una apposita procedura?
Quante sono e a quanto ammontano le richieste di vendita di quote, pendenti alla data odierna?
Se venissero tutte soddisfatte, quanto inciderebbero sul Patrimonio di Vigilanza?
Cosa farà la Banca d'Italia che vigila sulla BCC di Teramo?

...e non finisce qui...

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Commenti

Carissimo Giancarlo, Lo statuto della Banca di Teramo a differenza della maggior parte degli Istituti di credito con partecipazione azionaria dei soci,purtroppo non prevede il rimborso diretto in quanto non contemplata la riserva per il rimborso azionario. L'unica soluzione potrebbe essere quella Di una richiesta fi acquisto l da parte di terzi,azionisti e non........ Ne sono certo perche'ho letto lo statuto qualche anno fa,quando in Tempi non ancora sospetti,avevo deciso di disfarmi di queste azioni. La Banca d'Italia,in questo caso,credo non possa fare nulla,quindi sarebbe il caso di non dare speranze con queste notizie a soci sulla possibile vendita di azioni. Grazie dello spazio e mi dispiace di aver forse deluso quei soci,intenzionati a vendere le proprie azioni. Avremmo forse meglio fatto a leggere lo statuto prima di diventare soci...........
Dott. Falconi, Perché non si accerta se le tessere del calcio e del basket erano inserite nel calcolo del patrimonio di vigilanza della Bcc? Sarebbe gravissimo. La Banca d'Italia o la BCE dovrebbe verificare.

La restituzione delle quote potrebbe avvenire solo qualora venisse provato che sono state acquistate per effetto di illecite pressioni frutto di tecniche estorsive

è sorprendente vedere, come in casi come questo, tutti siano esperti di normativa bancaria e di diritto. In ogni caso - anziché postare commenti privi di significato - sarebbe auspicabile che ciascuno si limitasse a fare il proprio lavoro anziché "alimentare" azioni giudiziarie temerarie come quella di cui è stato vittima il dott. Profeta. Sulla vicenda penale deciderà la magistratura. Buona giornata.
Vede AnoNIMO........ COME GIUSTAMENTE LEI ASSERISCE,LA MAGISTRATURA STABILIRÀ' se ci sono state responsabilità' da parte del Dott.Profeta, fino a qui niente da obiettare,ma nel momento in cui Lei ha gia' stabilito che il Dott.Profeta sia stata una vittima, motivo per cui se ,se ne deducrrebbe che la parte lesa ,cioè' il Paterna,sembrerebbe esserne lui la causa .Allora Le dico che non mi sta bene,Lei praticamente ha gia' anticipato una sentenza,cioè' la non colpevolezza per il Dott. Profeta ,e me lo auguro per lo stesso,con conseguenti responsabilità' da parte della attuale parte lesa.Non condivido inoltre l'altra Sua sentenza relativa al fatto che si posterebbero commenti privi di significato e qui non Le permetto di offendere nessuno,sottoscritto compreso,nessuno ha offeso qualcuno e ne' tanto meno mi sembra che chi ha qui postato,voglia assumere atteggiamenti da esperti di diritto e normative bancarie.Basta solo leggere lo statuto e capirne il significato,era questo il senso del mio primo commento per altro tranquillo e senza offendere nessuno e super partes. La saluto comunque con cordialità'. Carlo
@Anonimo delle 11:11, per caso ha la coda di paglia? Non sono esperto di normative bancarie, ma so che tanti "esperti", fra i banchieri che dovrebbero conoscere la materia, sono da includere fra i principali responsabili del dissesto finanziario mondiale, nazionale e locale. Lasci lavorare la magistratura prima di parlare di "azioni giudiziarie temerarie" e abbia la pazienza di conoscere i risultati delle indagini, prima di stabilire chi è vittima e chi è carnefice. Buona giornata anche a lei.
Carissimo Giancarlo Bene hai fatto a precisare l'unico motivo che potrebbe costringere laBanca a restituire le quote,e spero che non tutti i soci,siamo stati sottoposti ad il,edite pressioni,io ad esempio ,non lo sono stato ,e ne' tanto meno avrei potuto esserlo. Grazie Carlo
Nel 1998, un mio amico, che di lì a poco sarebbe caduto in disgrazia economica, mi propose di diventare suo socio in un'impresa di ristorazione. Con 100 milioni di lire sarei entrato in società per la gestione di un ristorante in pieno centro. La mia povera madre, oggi scomparsa, era allora amica d'infanzia di un pezzo grosso... anzi, del pezzo piu' grosso di una banca. Prese il telefono e chiamò l'amico Tonino. Il giorno dopo, mi presentai da Tonino e questi, riconoscendomi, mi salutò affabilmente e incaricò immediatamente un funzionario della banca di ascoltare le mie istanze. Il funzionario in questione portava una protesi, ma non mi scoraggiai assolutamente per questo. Esposi tutto quanto c'era da esporre e attesi in silenzio e trepidazione. L'uomo con la protesi mi diede subito del "tu" in virtù dell'amicizia di mia madre con il "pezzo grosso" e mi chiese cortesemente di accompagnarlo al mercato coperto perché doveva assolutamente acquistare prima di ogni cosa i "gialloni". Li "precoche", per i teramani; "pesche a polpa gialla", per tutti gli altri. Apprezzai molto la professionalità del portatore di protesi, ma mi convinsi presto che sarebbe stato meglio per me desistere e virare verso altri istituti di credito.
Per l'anonimo delle 11.11: Mi permetto di ricordare che questo è un Paese libero a meno che Lei non consideri Teramo una repubblica delle banane, dove Lei e pochi altri eletti possono stabilire di cosa parlare e in che termini. La giustizia faccia il suo corso e chi ha sbagliato paghi, fermo restando che un avviso di garanzia o un rinvio a giudizio non costituiscono una condanna.
Meno male..........ho notato con sommo piacere che anche altri hanno risposto all'ANONIMO delle. 11,11,e ringrazio INESPERTO per aver precisato che l'anonimo era quello delle 11,11 e non il sottoscritto.