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Nelle scuole di Teramo c'è bisogno di tutto. Banchi in comune.

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Dobbiamo stare vicini vicini.
Ragazzi domani portate la carta igienica se volete andare in bagno.
In fondo gli uffici dei politici che contano si chiamano Gabinetti.
Contributi iniziali ( in media 10 euro), bicchieri, acqua da bere, quaderni operativi, carta per le fotocopie, gessetti per la lavagna, pezzuole, pezzette, pezze d'appoggio, stracci per pulire per terra, saponi, saponette e vai con la compartecipazione.
La parola di moda per la nuova stagione.
Non è una nuova tassa, semplicemente, si compartecipa a pagare ciò che le famiglie hanno pagato con i tributi allo Stato, alla Regione, alla Provincia, al Comune.
Teramo ha un record.
I Banchi in comune.
Una scuola di nome e cognome.
Una scuola Superiore con banchi a diversa altezza.
La lezione è servita tutti a tavola.
Gomito a gomito per il futuro olio di gomito.
Il condimento della cultura.
Il mercato dei pensieri.
Che dire?

"C’è una scuola grande come il mondo.
Ci insegnano maestri e professori,
avvocati, muratori,
televisori, giornali,
cartelli stradali,
il sole, i temporali, le stelle.
Ci sono lezioni facili
e lezioni difficili,
brutte, belle e così così…
Si impara a parlare, a giocare,
a dormire, a svegliarsi,
a voler bene e perfino
ad arrabbiarsi.
Ci sono esami tutti i momenti,
ma non ci sono ripetenti:
nessuno puo’ fermarsi a dieci anni,
a quindici, a venti,
e riposare un pochino.
Di imparare non si finisce mai,
e quel che non si sa
è sempre più importante
di quel che si sa già.
Questa scuola è il mondo intero
quanto è grosso:
apri gli occhi e anche tu sarai promosso!

Gianni Rodari

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