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L'Ospedale Mazzini usato per fumare e gettare cicche...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Oggi mi arrendo, mi arrendo per cinque minuti e invito la Direzione Asl, a noi tanto cara, a farsi un giro per i balconi, i ballatoi, i sotto tetti dell'ospedale Mazzini.
Tutti pronti ad assistere al lancio delle cicche di sigarette accese.
Campioni del mondo in carica, gli ospiti, i visitatori,il personale, i pazienti ( ci auguriamo pochi) del Nosocomio teramano.
Stelle cadenti di notte, molte persone esprimono un desiderio e oggetti volanti non identificati di giorno.
Uno scandalo di maleducazione, mancanza di igiene e inciviltà.
Invitiamo il manager Fagnano, così attento all'ordine e alla pulizia, a un controllo interno.
Invitiamo la direzione sanitaria ad un'immediata pulizia dei locali.
Invitiamo i maleducati a smettere di fumare o almeno, di conservare la propria salute in tasca.

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Commenti

Le cicche rappresentavo mancanza di igiene e di civiltà,ma anche mancanza di controllo da parte di chi di dovere... Io,da parte mia,mi unisco all'invito a Fagnano a un controllo più attento e giornaliero,ma soprattutto ad una verifica diuturna delle liste di attesa!!!
Anni fa, mia suocera era ricoverata. Oncologia. Cancro ai polmoni. C'era un solo bagno in quel periodo, unico per tutti. Ci andavano gli infermieri a fumare. Io stessa ci sono entrata e sono uscita immediatamente! Mia suocera respirava quel fumo. Ora mi direte che sono bugie. Ora mi direte che gli infermieri non fanno queste cose. È vero, non TUTTI gli infermieri vanno a fumare nei bagni, ma all'epoca ebbi uno scontro con un infermiere zoticone che ci richiamava alle regole sugli orari di visita, ma poi lo zoticone, oltre ad avere le unghia nere e braccia da orango (toccava le braccia dei pazienti senza guanti. Se ci penso ho ancora conati di vomito), trattava come una m. mia suocera gridando ai colleghi in corridoio"questa ha bisogno di un bidet!" E tutto il reparto così lo sapeva. E fumava tranquillamente dove voleva. Quell'ospedale pullula di zoticoni. Quell'ospedale è l'apoteosi dell'inciviltà, del pressappochismo, del lassismo più feroce.