Luciano D'Alfonso è l'uomo della regione facile che fa...
Lasciate perdere il piano neve e i soldi che non arriveranno forse neanche al 40% della cifra promessa; lasciate perdere la Ricostruzione talmente in alto mare che sembra una montagna; lasciate perdere la crisi industriale, imprenditoriale, economica e sanitaria della provincia di Teramo; lasciate perdere il trasporto pubblico regionale; lasciate perdere il piano caccia che molti cacciatori sono diventati vegani; lasciate perdere Pescara e le sue pompe di sollevamento; lasciate perdere l'aeroporto di Pescara; lasciate perdere i suoi discorsi che sono stati brevettati come metodi contraccezionali; lasciate perdere la centrale elettrica della Cona e i due anni ministeriali per i permessi a Terna; lasciate stare gli ospedali unici che a furia di tagli presto ci sarà una taglia per l'ultimo medico rimasto a Teramo; lasciate perdere la bonifica di Bussi o la gestione del piano rifiuti; lasciate perdere il Cirsu o la discarica di Santa Lucia di Atri; lasciate perdere le scuole e la sua mitica frase di voler aprire solo quelle sicure; lasciate perdere che in Abruzzo il 93% delle scuole non sono sicure; lasciate perdere i suoi dettami ambientali quando proferì di voler sciacquare le acque dei fiumi; lasciate perdere gli ufo e le piattaforme petrolifere; lasciate perdere la sua intenzione di controllare le banche con una cabina di regia; lasciate perdere il suo sarcasmo che è solo la reazione di un reazionario; lasciate perdere il suo attacco a Sandro Mariani e la prossima crisi nel partito democratico; lasciate perdere le sue invettive intellettualoidi che hanno prodotto solo la costituzione di una nuova forza politica nella provincia di Teramo; lasciate perdere gli uomini di sinistra che sono diventati suoi alleati; lasciate perdere i tavoli in materia di lavoro che hanno prodotto solo licenziamenti; lasciate perdere l'esperimento radioattivo nei laboratori del Gran Sasso; lasciate perdere la sua presenza immediata in Prefettura a Teramo, un'ora dopo il presunto inquinamento delle falde acquifere dalla sverniciata di Toto; lasciamo perdere le sue assenze in stato di altra emergenza.
Luciano D'Alfonso è un Citatologo.
Colui che si rifugia nel suono delle parole producendo una costante cacofonia.
Un uomo colto talmente colto che si sente in dovere di parlare attraverso parabole, citazioni, motti, massime, detti, proverbi, adagi e lenti aforismi.
Tutto per riempire un vuoto da neutrino.
La domanda ad ogni sua ciacola o cicalata è sempre la solita "Ma che voleva dire?
Così lontano dalla gente che la gente lo ricorda come le dalfonsate.
Studia o diventi come Dalfonso.
Non fare tardi o diventi come Dalfonso e giù di riti scaramantici come l'invidia con l'olio o i segni delle croci.
La sua protervia e sferzante ironia, viene nutrita e animata da un ego così smisurato che Toto ha provveduto a progettare la terza canna del Gran Sasso solo come riposo quotidiano.
Tutto è misurato e ponderato da Radio Maria e dalla sua fede nella Sacra Romana Chiesa.
Il cattolicesimo Dalfonsiano e i dieci comandamenti?
- Io sono il Signore, tuo Dio... Non avere altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine... Non ti prostrerai davanti a quelle cose...
- Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio...
- Osserva il giorno di sabato per santificarlo...
- Onora tuo padre e tua madre...
- Non uccidere.
- Non commettere adulterio (poi trasformato in "non commettere atti impuri").
- Non rubare.
- Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
- Non desiderare la moglie del tuo prossimo.
- Non desiderare la casa del tuo prossimo... né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo.
Secondo vuoi il Governatore della Regione Abruzzo, li rispetta?
La domanda in realtà è un'altra..Chi ha il coraggio di comunicare a D'Alfonso che non è Dio?
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Commenti
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Prima di mangiare, no, ti prego. Rido da solo.
La cosa grave è che tenterà di andare a Roma, la cosa grave è che il "circo" del suo partito gli convogliera' i voti addosso in modo da farcelo andare.
La cosa positiva è che una volta "arrivato" nelle camere del potere a Roma, ne combinerà una delle sue, ma molto più grande, tanto che stavolta non si salverà con le stronzate.
D'Alfonso non Dio e non si è circondato ne di Santi ne tantomeno di Apostoli.
Il quinto lo rispetta.
Mbe' ignorantemente, con locuzioni infarcite di "sth" tumass e sandrucc, hanno dato un block sonante a luciano da lettomanoppello. Mio malgrado non posso che apprezzare l'epilogo delle elezioni piddine teramane, non apprezzo il presidente della regione e reputo che prima se ne va e meglio è.
Per quanto (poco) sia importante, il tema politico dei pochi mesi che ci attendono dalle elezioni, sarà il riposizionamento.
Non mi stupirei di un Pepe che voglioso di prendere l'autobus piazza Garibaldi -stazione Tiburtina, riallacci con l'ex promessa del basket cutarolo, meno chiaro il futuro di un capostazione e di un assicuratore delle parti basse della provincia.