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"L'assessore Pepe è latitante. La Regione deve cambiare indirizzo politico"

4 minuti

E' manifesta la volontà politica di non risolvere i problemi della caccia. L'assenza dell'assessore regionale Dino Pepe al confronto sulle problematiche venatorie organizzato dagli ambiti territoriali di caccia Vomano e Salinello ne è stata la conferma. L'assessore, invitato con largo anticipo all'incontro, solo nel pomeriggio di ieri, dopo essere stato a pranzo a Cesacastina, ha preferito cenare a Martinsicuro con i suoi colleghi di corrente, per parlare, e assaggiare, di vongole. Non che le questioni dei pescatori siano meno importanti, ma sicuramente meno urgenti, in considerazione che si trattava di una conviviale piuttosto che di un dibattito costruttivo.rrR

Gli Ambiti territoriali di Caccia ne prendono atto e ringraziano il capogruppo regionale di Forza Italia, Lorenzo Sospiri e quello del Pd, Sandro Mariani, che hanno partecipato all'incontro e hanno preso a cuore le problematiche del mondo venatorio. Non possiamo non sottolineare il totale disinteresse dimostrato dagli altri consiglieri regionali, eletti anche con i voti dei cacciatori teramani, sia di maggioranza sia di minoranza.

Alla data di oggi il calendario venatorio è ancora un discorso vuoto, con contenuti inappropriati, che necessita una forte accelerata e, soprattutto, l'integrazione con i suggerimenti avanzati agli uffici dell'assessorato in linea con quanto accade nel resto d'Italia.

<Siamo soddisfatti della partecipazione di centinaia di cacciatori che hanno riempito la sala – ha sottolineato il presidente dell'Atc Vomano, Franco Porrini – abbiamo spiegato ancora una volta gli errori macroscopici commessi dagli uffici regionali, le violazioni di legge. Stupisce anche il clamore dell'assessore Pepe su una sentenza transitoria del Tar, in attesa che si entri nel merito della questione, che allude solo a presunti problemi di pubblica incolumità. Le esigenze del mondo venatorio, agricolo e ambientalista sono ben altre e siamo pronti a occupare gli uffici della Regione per far capire cosa accade in tutta Italia meno che in Abruzzo>. Anche il presidente dell'Atc Salinello, Francesco Sabini è molto critico. <Ci troviamo di fronte a una amministrazione sorda – ha detto Sabini – incapace di dialogare, di confrontarsi in maniera civile. A pagarne le spese sono tutte le parti in causa. Sono contento che i consiglieri Sospiri e Mariani, a testimonianza che non è una questione di una parte politica ma di un problema che interessa tutti gli abruzzesi, hanno preso a cuore la questione e si sono offerti, ognuno per le proprie competenze, a seguire l'iter del piano faunistico venatorio>.

E proprio Lorenzo Sospiri, nel suo intervento, ha sconfessato le promesse che il presidente della Regione Luciano D'Alfonso aveva fatto nel corso del primo incontro realizzato a Castelnuovo Vomano. Il capogruppo di Forza Italia ha sottolineato che se D'Alfonso avesse voluto dar seguito a quanto raccontato al vasto pubblico <non doveva inviare una raccomandazione agli uffici ma convocare la giunta e cambiare la delibera in pochi minuti. Così come non doveva incaricare l'avvocatura regionale di costituirsi davanti al Tar. Le sue sono state promesse bugiarde>.

Il capogruppo del Pd, Sandro Mariani, invece, condivide in pieno le rimostranze evidenziate da Franco Porrini contro l'assessore Pepe e ha assicurato che in consiglio regionale farà valere fino alla fine il suo ruolo politico <al fine di licenziare un progetto che sia valido, condiviso, rispettoso delle normative vigenti e in linea con le altre regioni italiane, a cominciare da quelle che confinano con l'Abruzzo per evitare che a distanza di qualche centinaio di metri ci siano regole completamente opposte>.

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Commenti

Noto che ancora una volta manca il nome di chi ha scritto l'articolo ( non te lo sto chiedendo sig. Falconi lo solo rilevo).
Invito i cacciatori che frequentano questo blog ad informarsi su qul'è il ruolo degli ATC. Questi enti sono preposti alla gestione dell'attività venatoria sia essa migratoria che stanziale. Se mettiamo da parte, momentaneamente, il cinghiale cosa ci sarebbe da gestire per tutte le altre specie? Lo sapete signori cacciatori che per poter cacciare una specie è sancito per legge che sul territorio sia presenta una buona percentuale di selvaggina? ( e non quella riimmessa e di bassa qualita) Quando andate ad addestrare i vostri ausiliari o a cacciare cosa trovate sul territorio? A fine anno è valsa la pena di spendere tutto quel denaro che necessita per pagare la licenza ed ahi me gli atc? In alcune parti d'Italia gli ambiti funzionano ed anche bene; come mai da noi no?
Quando un tale ente viene meno ai suoi scopi istituzionali si commissaria.
Farebbero bene i politici presenti alla riunione ad informarsi bene prima di proferir parola ( Sostiri ..la caccia non è uno sport- Mariani ma cosa condividi?)
Sul cinghiale ci si augura che la gestione (seria) possa ritornare nelle mani delle province o delle regioni.

Anonimo, un anonimo che chiede lumi su di un anonimo
Ma non vede che è un comunicato stampa?
 

La BATTUTA di CACCIA più DIFFICILE
sembra essere quella organizzata e coordinata nei confronti del VEGETARIANO assessore Pepe (nomen omen), forse anche perché i cacciatori non sono di desta ne di sinistra "sogna il cacciator le selve ".
La PAZIENZA è la Loro prima virtù e non sparano mai senza aver preso la mira!
Scusate il disturbo
Aznavour