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Tortoreto. Volevano rapire e uccidere un imprenditore. Tre arresti per estorsione aggravata...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Tortoreto (TE) - Questa mattina i Carabinieri della Compagnia di Alba Adriatica hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Teramo su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di tre soggetti comunitari, tutti gravati da precedenti penali e di cui uno detenuto presso la casa Circondariale di Teramo.
Il soggetto detenuto, già tratto in arresto, lo scorso 16 marzo, a Tortoreto grazie a un’operazione dell’Arma dei Carabinieri, era latitante dal 2022, dopo essere stato condannato dal Tribunale di Venezia a 2 anni e 5 mesi di reclusione per una serie di furti aggravati commessi nel 2018 in ville del Veneto. Il prevenuto, soggetto ritenuto di elevata pericolosità sociale, vanta un lungo e articolato curriculum criminale, costellato di numerosi furti in abitazioni private delle regioni Veneto, Emilia-Romagna e Toscana, spesso consumati anche in presenza dei proprietari, a dimostrazione della sua particolare spregiudicatezza e propensione a delinquere.
I tre arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di estorsione aggravata.
Il provvedimento restrittivo si inserisce nell’ambito di una più ampia e complessa attività investigativa, denominata operazione avviata nel dicembre 2024 a seguito di un furto trasformatosi poi in rapina, consumato in Martinsicuro (TE).
Le indagini, supportate da attività tecniche, hanno permesso di accertare che:
•    era stata perpetrata un’estorsione ai danni di un imprenditore locale, dal quale erano stati estorti circa 4.000 euro;
•    erano state rivolte minacce di furti e danneggiamenti contro una struttura ricettiva di sua proprietà;
•    erano state esercitate pressioni affinché lo stesso imprenditore ospitasse clandestinamente altri sodali comunitari.
L’esecuzione urgente dell’ordinanza si è resa necessaria in quanto, dopo la cattura di uno dei tre, gli odierni indagati avevano sospettato una collaborazione dell'imprenditore con le Forze di Polizia.
Sulla base degli elementi investigativi raccolti, è emerso che i due cittadini italiani, in concorso con altri soggetti di nazionalità albanese tuttora in fase di identificazione, avevano progettato il sequestro e la successiva eliminazione fisica dell’imprenditore.

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