Il Comune di Teramo aveva torto ma non chiederà scusa.
Duri e puri.
Ci vorrebbe la giusta dignità e una conferenza stampa da applausi ma la comunicazione dell'anima è per molti una retrospettiva del proprio io.
Nessuno dei padrini politici dell'assessore Misticoni o della giunta Brucchi, ( la peggiore Giunta di sempre con il peggiore sindaco di ieri, oggi e per fortuna non domani) ha avuto il coraggio di mettere un freno alla violenza burocratica nei confronti dei disabili.
Solo Giandonato Morra, è riuscito a trascinare Fratelli D'Italia in piazza a donare il loro sdegno e a dimostrare una vicinanza dovuta, silenziosa, attenta.
Sbraccia e Micheli hanno riparato il loro voto a quel bilancio senza nessun distinguo per il sociale.
Se fosse successo qualcosa ai tanti Franco o ai molti Vincenzo di Teramo in quell'Agosto infernale?
Una domanda da porre a chi ha una coscienza civile.
Il tetto Isee alzato da 15 mila euro fino a 30 mila è una resa da bandiera bianca.
Il risultato sono i tredici disabili, tredici famiglie che hanno potuto avere accesso ai contributi e alle ore assistenziali.
La storia non finisce qui.
Il Comune di Teramo potrebbe perseverare.
Un rapido confronto tra un probabile nuovo regolamento e il sistema della Prefettura.
Sentenze della Cassazione alla mano.
Il Comune di Teramo richiederebbe ai disabili per il loro accesso alla Ztl il numero di targa che in realtà varia dall'accompagnatore.
Un disagio temporale enorme.
Le telecamere ( modernissime, in senso ironico) non sarebbero in grado di leggere la presenza del talloncino della disabilità.
La Prefettura di Teramo, invece, al protocollo numero 4182 richiede solo l'onere per il disabile di esporre il contrassegno.
Ricorso nell'altra mano.
La solita confusione...tanto è sociale.
Vero?
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