Perchè in Italia per il diritto alla giusta Sanità bisogna ridursi a uno sciopero della fame?
Perchè saremo costretti a tornare in campo e protestare in maniera forte e decisa contro la Sanità Abruzzese?
Un piccolo riassunto, usando un articolo de Il Tempo, dell'anno 2012.
Si leggeva" I contributi erano già previsti da una legge regionale del 2000, che garantiva anche un sussidio di 130 euro ai cittadini costretti a sottoporsi a chemio e radio terapie....Claudio Ruffini, guarda al futuro. «Abbiamo chiesto di portare l'aiuto della Regione a regime, per non costringere i malati a elemosinare ogni anno i contributi - spiega il consigliere democratico - La maggioranza ha ritenuto di dover approfondire, impegnandosi comunque a predisporre un apposito disegno di legge entro la fine di luglio».
Telefonate, mail, per ricordare che il destino oltre con il cancro, ti uccide con l'assenza della politica e della buona attività amministrativa.
Claudio Ruffini era un consigliere di opposizione al Governo Chiodi.
Aveva lottato per il sussidio per chi malato di cancro, incorre a ingenti spese per curarsi.
Aveva fatto una promessa insieme a tutti gli uomini politici del partito democratico, al tempo in opposizione.
Siamo nel 2016, la Regione Abruzzo del Governatore Luciano D'Alfonso non ha ancora inserito il rispetto del diritto negato.
Lo Stato centrale avrebbe rifiutato ogni blando tentativo.
L'Assessore regionale alle Politiche Sociali, Marinella Sclocco, ha pronto un disegno di legge per le donne che si sottopongono a cure oncologiche.
Si legge " 1. Le donne residenti nei Comuni della Regione Abruzzo, sottoposte ad interventi sanitari correlati a patologie oncologiche, possono richiedere contributi per:a) acquisto di parrucche tricologiche per le donne colpite da alopecia; b) reggiseno postoperatorio per le donne sottoposte ad intervento di mastectomia.
Art. 2 (Disposizioni attuative) 1. La Giunta regionale dà attuazione all’articolo 1 con proprio provvedimento da approvare entro 60 giorni dalla pubblicazione della presente legge, con cui stabilisce in particolare le differenti percentuali massime delle provvidenze sociali spettanti agli aventi diritto in base alla loro situazione reddituale calcolata secondo i criteri ISEE".
Una goccia nel mare che potrebbe essere visto solo come un piccolo passo verso la risoluzione definitiva.
Noi siamo pronti alla protesta finale.
Tutti insieme.
...e non finisce qui...
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