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Vi racconto perchè non sono morto o rimasto paralizzato....

di Giancarlo Falconi
9 minuti

La mia tessera sanitaria tra le mani. Nel mio storico sarebbe stato il terzo accesso al Pronto Soccorso in 52 anni. Il mio storico racconta di due coliche renali, la prima derivata dallo sciopero della fame per il reparto di Oncologia del Mazzini di Teramo. Varrassi Sloggiò. Quel giorno il dolore, fu valutato di livello otto.
Nella seconda colica ricordo mesi prima del Direttore Generale, Roberto Fagnano mentre Maurizio Di Giosia sarebbe stato nominato direttore Amministrativo. (Il DG di quell'articolo era l'ottimo Rolleri. .
Ricordo che in pronto soccorso, il clima non fu molto positivo per me; ero quel "bastardo" che aveva denunciato con un Video/articolo alcuni operatori sanitari che facevano l'albero di Natale mentre un'anziana con il tumore al cervello era parcheggiata in corsia. Protetto da una tendina gli operatori sanitari, si annunciavano, ridendo, il controllo della mia prostata. Piccoli uomini e piccole donne. 

Leggete https://www.iduepunti.it/index.php/la-voce/11_dicembre_2013/denunciata-lasl-di-teramo-il-cancro-ha-il-codice-verde


Erano le 20 e 59 del 1 settembre 2023.
Mentre guidavo, la mia testa diventò improvvisamente pesante. Una pressione fortissima contro la cervicale. Dolore da me valutato di forza 9. Un calore improvviso e un forte rallentamento dei miei riflessi. Non volevo andare al Pronto Soccorso ma mio fratello e mia cognata furono irremovibili.
Il solito accesso. Una infermiera dermopigmentata, impossibilitata al sorriso forse da contratto, forse per lo status di triage, forse per problemi personali e ci sono capitato come spesso accade a tutti, forse perchè non gli hanno mai spiegato l'importanza dell'accoglienza e della umanizzazione; forse si era dimenticata il senso di una professione che si rivolge a persone che si confrontano con il dolore, con la malattia improvvisa e di fronte a quella sedia si sentono, ci sentiamo, piccoli, impauriti, spaventati, terrorizzati, soli. Bambini. Nonostante l'assenza completa di empatia e l'incapacità di far sentire una presenza di considerazione e comprensione, la mia sintesi dell'accaduto, fu analitica e vi assicuro, autoironica. 

Dolore che in una scala da 1 a 10 era 9; forte calore; perdita di sensibilità nel lato alto destro della spalla; difficoltà ad alzare il braccio. Analisi del sangue e codice verde. Il dolore mi piegava i due. Il dolore mi aveva cambiato il sorriso; in sala d'attesa mi ricordo il pianto e vi assicuro che non sono il tipo a facili manifestazioni. La PCR avrebbe riportato con il suo valore la presenza di una infiammazione. Visita da parte di una dottoressa ( capace di sorridere) e la somministrazione di un Toradol. Nessuna richiesta di una consulenza neurologica. Temperatura non misurata ( a casa risulterà di 39 e 7 e il ricordo è andato ad Acqua e Sapone o alle edicole dove sotto covid, ti sparavano di gradi e sospettavano anche con 36 e 9). Le dimissioni alle 23 e 30 con un minore problema ortopedico da contrattura. Prescrizione? Riposo. Giorni clinici 7. Controllo clinico presso medico curante. Se avessi seguito questa diagnosi ora sarei morto o nel migliore dei casi paralizzato. Mi auguro che possa servire come esperienza. 

Il giorno seguente, un Sabato,  ho continuato con il Toradol per svegliarmi la Domenica con la parte sinistra e
destra talmente doloranti da dover tagliare la polo per riuscire a farmi una doccia. Non riuscivo ad alzare il braccio destro e sinistro. Torno in pronto soccorso con la mia capacità di strillare, di urlare, di farmi sentire anche dai due angeli e vengo ricevuto con la massima professionalità. Mi misurano la febbre, incredibile e chiedono il consulto neurologico. Trascorrono alcune iniezioni lombari e arriva la preoccupante diagnosi. Meningite. Si passa in pochi attimi da codice verde a codice rosso con ricovero in urgenza. Il mio pensiero corre a due giorni prima, 48 ore prima in cui ero stato trattato da paziente che occupava il pronto soccorso per un problema minore. 

Si apre il reparto di Malattie infettive della d.ssa Antonella D'Alonzo. Vi ricordate? Gli eroi del Covid. Quelli che non uscivano dal reparto; quelli che hanno sacrificato per migliaia di ore la loro vita sociale; quelli che fino a ieri l'ispettorato del lavoro voleva multare per eccesso di lavoro; quelli che hanno fatto crescere  una generazione di infermieri, oss e medici nella più totale emergenza. Il ricordo corre al dottor Di Giammartino. A Dante. Una eccellenza che dovrebbe essere tutelata dai vertici asl con più medici, infermieri e oss. Il mio messaggio è diretto al direttore generale Maurizio Di Giosia e al direttore sanitario, Maurizio BRucchi. Proteggete queste professionalità. Il Mazzini deve ripartire da loro per la nostra possibilità di avere la giusta cura. La formazione del primario, la d.ssa D'Alonzo e del caposala, Battista PIsciaroli è il riflesso che si intravede in ogni azione degli infermieri, degli Oss e di chi si occupava delle pulizie del reparto. Alta professionalità. Vengo curato con antibiotici ad ampio spettro mentre gli ambulatori del long covid o delle malattie sessualmente trasmissibili si ricoprono di giusta privacy.  La D'Alonzo continuava a sussurrare a se stessa con moti di scetticismo sulla diagnosi di meningite come avrebbero fatto anche Danilo e Corrado Lucantoni,  Gabriella Lucidi Presanti e il mio dolore. MI avrebbero salvato la vita. 

Prima risonanza magnetica.
Quel versamento che si intravedeva veniva diagnosticato come il versamento delle punture lombari. Le mie notti insonne e quel dolore che mi piegava le gambe non mi avrebbero abbandonato fino al 7 settembre. Quel giorno urlai talmente forte che tanti amici, la mia famiglia, il mio cuore, un collega giornalista potrebbero testimoniare senza esitare minimamente. Mi sottoposero a una seconda risonanza magnetica. Non dimenticherò mai le parole del dott. Danilo Lucantoni " Giancarlo, ti dobbiamo operare in urgenza. Rischi di morire o di rimanere paralizzato". " Ascesso epidurale cervico dorsale da stafilococco aures mssa complicato da compressione midollare ( capito il dolore da 9?) sottoposto a drenaggio mediante emilaminectomia cervicale destra e da sindrome meningea acuta. Danilo e Corrado LUcantoni mi avrebbero salvato la vita. 

Vi ricordate il Pronto soccorso?
Sarei morto o paralizzato.

Si apre il reparto di rianimazione.

Un gioiello da essere orgogliosi. Come teramano per la direzione di Federica Venturoni e la preparazione di Santa De Remigis; il mio messaggio è diretto al direttore generale Maurizio Di Giosia e al direttore sanitario, Maurizio BRucchi. Proteggete queste professionalità. Il Mazzini deve ripartire da loro per la nostra possibilità di guarire, un reparto che ha aperto le proprie porte ai parenti e agli affetti cari; a quel calore che solo un amore può donare. Mi sono svegliato con il pannolone e la prima cosa che ho fatto è  muovere le gambe e le braccia. Ero vivo. Non ero paralizzato. Ero circondato da affetto e da umanità. Un personale che scalda il cuore di attenzioni e sorrisi. 

Si apre il reparto di Neurochirurgia.
Qui si rimane in silenzio. Non ho molto da raccontare. Mi hanno dato la possibilità di vivere. Danilo e Corrado Lucantoni. Una seconda vita a 52 anni.
Raffaella Divisi e tutti gli infermieri e Oss. Semplicemente grazie.

Tre settimane in Day Hospital in Malattie Infettive con antibiotici e analisi del sangue. Terza risonanza. Il batterio verso la totale scomparsa. Giusta la cura ma non c'erano dubbi. Ricordate Antonella D'Alonzo? Appunto.

Il mio pensiero corre al Capodipartimento
 di Medicina Trasfusionale ed Immunoematologia, Gabriella Lucidi Presanti. Grazie. Ai due angeli custodi che non posso nominare; che avrebbero dovuto apprendere cha la mia vita e quelle esistenze che potevano essere al mio posto, non possono dipendere dalla capacità di strillare, di far valere il proprio dolore e i propri dubbi. Il Mazzini di Teramo merita un pronto soccorso all'altezza. Medici con meno pressione e infermieri capaci di essere empatici e meno lontani dai pazienti. Altri medici e specializzazioni. Clinici che ti misurano almeno  la febbre, che hanno la capacità di dubitare mentre il Mazzini del buon Gramenzi non avrebbe mai permesso un simile cibo https://www.iduepunti.it/index.php/17-09-2023/15esimo-giorno-di-ricovero-al-mazzini-vi-racconto-il-vitto-e-le-lenzuola ( piatti di plastica dozzinali con minestre bollenti e pasta di un molliccio offensivo e un prosciutto cotto dal nauseabondo odore; tutto senza essere minimamente tracciabile dal paziente) .
 

Un Mazzini che merita di potenziare il reparto di Fisioterapia composto da Fisiatri, fisioterapisti, tecnici che nonostante l'alta preparazione e una forte umanità, avrebbero bisogno di più personale e non quei pochi minuti da destinare alla riabilitazione dei pazienti.
 

Un Mazzini che non merita le lenzuola sporche o le divise del personale che risultano praticamente inservibili e indecorose. Un paziente lasciato solo con le visite al contagocce e con la necessità di parlare con uno specialista per trovare la forza di combattere la malattia. La dissociazione e la depressione da ricovero. Un Ospedale di eccellenza e la figura dello psicologo di corsia che potrebbe aiutare anche il personale oberato dai turni e dalle forti responsabilità. 


Sono vivo e non dimentico le prossime battaglie per il contenuto e non per il contenitore.
Per la vera Sanità Pubblica.





 

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Commenti

Confermo e sottoscrivo.

Carissimo amico mio, io come altri sono grato alle eccellenze del Mazzini per averti dato quella che tu chiami una seconda vita...
L'ospedale è spesso luogo di miracoli nel senso che molti operatori devono sperare nell'indulgenza dell'Altissimo pregando di uscirne sulle proprie gambe...
Sono figlio di un uomo che si è battuto per la difesa delle eccellenze nell'ospedale di Giulianova, una targa all'ingresso della sala convegni me lo ricorda spesso, per cui mi fa incazzare e tanto vedere tanti bravi professionisti spesso costretti a barcamenarsi tra la sopravvivenza e i miracoli di cui dicevo prima... Occorre uno sforzo grandissimo da parte della politica per salvaguardare queste eccellenze e migliorare dove si può...
Ti abbraccio con tutto il cuore e ti aspetto sulla spiaggia di Giulianova quanto prima

In bocca al Lupo Giancarlo!!
E speriamo che le sue parole vengano ascoltate.

Non avrei saputo dirlo meglio, soprattutto che Gramenzi non avrebbe mai permesso tutto questo. Purtroppo con l'infermiera "dermopigmentata " del Pronto soccorso, ci siamo scontrati tutti, ma è sempre là... chissà come mai... Mentre i professionisti che hanno salvato e salvano tante vite, come a te, spesso si trovano a lavorare in condizioni non adeguate...
Sono felice di averti ancora tra noi
Ti abbraccio

Bentornato alla vita Giancarlo. Quanti di noi, senza la tua intelligenza, la tua tenacia, la tua esperienza di come gira il mondo, la tua caparbietà, la tua capacità di leggere le situazioni e di capire quando è il momento di battere i pugni, la tua famiglia , magari semplicemente senza la tua fortuna per gli atei o la grazia di Dio per i credenti sarebbero sopravvissuti al primo responso del
P.S. ? È drammatico.

Giancarlo Sono contenta che sei ancora vivo 🫶🫶ti abbraccio forte mi dispiace per tutto quello che ti è successo io ho paura di andare a pronto soccorso perché non mi da retta nessuno. L'ultima volta ci sono andata con mio figlio sono stata su tre ore in codice verde ho dovuto aspettare un cambio turno per passare da codice verde a codice giallo perché mio figlio è autistico e quindi c'ha la precedenza ma pronto soccorso di Teramo ma questa precedenza non esiste anzi mi è stato anche risposto che signora se noi stessimo a dare retta a tutta la gente che ci chiede di passare avanti ... )

Caro Giancarlo, quando la politica bulimica solo di voti e di potere ma indifferente al benessere dei cittadini se se ne andrà affanculo allora potremmo parlare di sanità che funziona, di eccellenze. Il personale bravo, sanitario o amministrativo che sia, fuggirà sempre da ambienti non meritocratici. Se non può fuggire lavora senza motivazione e quindi con bassa qualità. La Asl di Teramo non premia i bravi. Sa chi sono ma non li fa crescere perché mette in luce chi non sa fare. Non ci nascondiamo dietro un dito! Chi vuol capire capisca! Se non si affronta veramente il problema della qualità del personale troverai le lenzuola sporche, l'operatore maleducato, il medico impreparato. Guarda chi sono i dirigenti (sia medici che amministrativi) con posizioni di vertice, guarda chi sono gli Incaricati di Funzione, verifica se sono lì per meriti o per altro. Allora iniziamo ad analizzare il problema. Forse la strada per una vera qualità! Ma ti sarà impossibile. Diversamente solo chiacchiere in contenitori vuoti con risatine dietro i paraventi.

Pronto soccorso.
Dolore tremendo alla base della nuca.
Impossibilitato a parlare e a stare in piedi.
Impossibilitato a stare seduto.
Riferiscono al medico: non vaccinato.
5 ore e mezza di attesa con codice verde.
Inizia a storcersi la bocca;
L'occhio diventa cadente.
EMORRAGIA CEREBRALE SUBARACNOIDEA.
Intervento urgente e 3gg di rianimazione.
NON CHIAMATELI EROI
In particolare quelli senza il sorriso di cui parla il sig. Falconi.

Quando ti salvano la vita non si è obiettivi. Mi soffermo sulla prima parte del tuo racconto qualla con l'infermiera tatuata che neanche sorride, quella part ein cui ti hanno mandato a casa.
Giancà sei stato fortunato. La correttezza delle cure e l'attenzione al paziente non deve essere un biglietto forutnato nella lotteria nelle mani di pochi, non si può pensare di cavarsela sperando di beccare il "medico giusto", all'ospedale deve funzionare tutto, a partire dal sorriso delle infermiere.
Altrimenti siamo a lodare un organico che si salva per le poche eccellenze rimaste, con l'illusione che da quelle si riparte, invece sono le ultime che vedremo.

Sottoscrivo ogni parola che hai scritto e ti sono vicina. La realtà del Mazzini ha rischiato il fondo. Fa solo fumo per gli occhi, ti racconto l' ultima questa mattina ho chiamato il numero unico per delle prenotazioni per il 2024 e non per domani risposta per il 2024 è tutto pieno per cardiologia, dermatologia. Ematologia solo giugno 2024 come se fosse un frungolo. Conclusione chi ha qualche soldo si cura chi non ha possibilità deve morire perché siamo troppi. Pensano solo al nuovo ospedale quando hanno uno scatolone pieno di inefficienza, organizzazione inesistenza, controllo zero, sprechi immani etc. ect. Hanno la faccia tosta adesso di mandarti il messaggio per sapere come è andata la prestazione ma non hanno il coraggio di rendere pubbliche le risposte, un' altra presa per i fondelli. VERGOGNOSIIII....
Un abbraccio.

Bellissime parole le tue e che, da ex infermiere, condivido in pieno e se dovesse servire una mano per far casino...sono pronto. Un grosso augurio di pronta guarigione perchè una tigre cone te non può e non deve rimanere in gabbia. Ti sono vicino col cuore e col pensiero. Ciao grande Giancarlo.

In tanti andrebbero mandati a casa.
Dove sono i vertici incaricati di governare e controllare?
Non bastano chiacchiere e interviste, ci vogliono i fatti.

Empatia: in tutti i mestieri, in tutte le professioni; basterebbe questa parola, non pronunciata , ma messa veramente in campo,oltre ovviamente alle competenze nel proprio settore, qualunque esso sia, a far sì che le cose funzionino bene. Soprattutto quando si ha a che fare con la salute , con il dolore, con la sofferenza….. in qualunque rapporto con un altro essere umano! Ne vedo molto poca in giro di empatia purtoppo! Io non la conosco, ma le auguro di guarire e di ristabilirsi completamente!

Inorridita dalla malasanità che a volte deriva dall'aver dimenticato il giuramento di Ippocrate ma anche dalla superficialità di chi avvalla certi comportamenti delittuosi, non posso omettere di ricordare le tante professionalità eccellenti che combattono oltre le loro forze‼️‼️ GRAZIE💓

Bentornato!! Ora hai potuto toccare con mano cosa significhi stare dalla parte del malato e per tutti noi devi continuare a denunciare tutto ciò che ora si nasconde sapientemente e magicamente nel limbo . Ci sono prestigiatori incredibili. Ma ora basta . La sanità la paghiamo noi cittadini con i nostri soldi e le nostre tasse E le Marche talentose son vicine
Amici.,, basta” è ora di migrar”.
Amici un consiglio….. “è tempo di migrar”