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Il nuovo ponte rischia di non arrivare in tempo per le elezioni di Castellalto...

di Giancarlo Falconi
5 minuti

Le elezioni di Castellalto sono sotto un ponte.
Tutto ha un inizio e ancora nessuna sicura fine.

La storia, discussa, del nuovo ponte sul Vomano ha inizio con un intervento in consiglio provinciale del consigliere Franco Fracassa.

I passaggi più importanti sono stati ripresi dal sito della Provincia di Teramo.
" Individuare le responsabilità di enti, Enel e consorzi per avanzare una richiesta di risarcimento per i danni scatenati sul territorio a ridosso dell’asta fluviale del Vomano".
La domanda del consigliere Fracassa in sintesi alla sua interrogazione scritta suscitò molti dubbi ai suoi interlocutori.
"Negli anni c’è chi ha creato uno sbarramento per agevolare ora l’irrigazione, ora la produzione di energia elettrica.
Scelte e azioni che hanno stravolto la tenuta del fiume e inciso sulle forti criticità che, puntualmente, si traducono in piene, allagamenti, danni ai terreni vicini".

Di chi sono le responsabilità?
Chi farà la manutenzione del ponte vecchio?
Il sindaco di Cellino e di Castellalto, fu la risposta del primo cittadino Vincenzo Di Marco.
I soldi saranno stati accantonati sul bilancio?
Indecisioni subito sedate dai sei milioni di euro dell'appalto.

Il ponte sullo stretto del Vomano era una necessità impellente per tutta la provincia di Teramo e la gara fu bandita in estate.
Si legge dalle pagine de Il Centro " Bandita la gara d'appalto per la costruzione del nuovo ponte a Castelnuovo, che verrà realizzato 900 metri più a valle di quello esistente, in corrispondenza dei nuclei industriali. L'affidamento dei lavori, che porteranno alla realizzazione di una struttura lunga 115 metri e larga 10,50, è previsto entro il 31 dicembre, mentre la gara scadrà alle 13 del 12 novembre. «La nuova opera fornirà finalmente una via di collegamento degna di questo nome e consentirà tra qualche anno di non avere più interruzioni del traffico quando il Vomano sarà in piena».

Aperture delle buste.
Vince la quarta classificata con 
un ribasso minimo.
La Cisa appalti di Castelnuovo.
Risultato sulla schedina?
Uno. 
L'Ati esclusa formata degli imprenditori Di Eleuterio e Di Sabatino attenderà il pronunciamento del Tar previsto per il mese di Marzo.
Motivazioni?
Esclusi per non aver indicato gli oneri aziendali. Marzo 2016.
L'Avv. Angelo Raffaele Pelillo ha vinto la prima parte della battaglia legale.
La sua teoria ricorsuale è istruita sul concetto che la logica stessa di appalto concorso era basato sulla qualità del progetto e non sul applicato del risparmio.
Si legge " Considerato l’orientamento espresso da questo T.a.r. con l’ordinanza cautelare 25 febbraio 2016, n. 49, secondo la quale in materia di appalti sottosoglia comunitaria “è fortemente discutibile” che possa trovare rigida applicazione l'obbligo discendente dall’art. 87, comma 4, del d.lgs. n. 163 del 2006, che concerne la dichiarazione specifica degli oneri sostenuti per la sicurezza aziendale, “quantomeno nel senso di imporre una tale dichiarazione a pena di esclusione”;considerato, altresì, che con la recentissima pronuncia 17 marzo 2016, n.1090, il Consiglio di Stato, sezione quarta, ha rimesso in discussione il principio di diritto enunciato con la sentenza dell’Adunanza Plenaria, n. 9/2015, prospettando un contrasto dello stesso con i principi comunitari di matrice giurisprudenziale della tutela del legittimo affidamento e di certezza del diritto, dei principi di libera circolazione delle merci, di libertà di stabilimento e di libera prestazione di servizi, di cui al Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), nonché dei principi che ne derivano, come la parità di trattamento, la non discriminazione, il mutuo riconoscimento, la proporzionalità e la trasparenza;  La sospensiva ottenuta dal dispositivo del Tar arriverà fino al 22 Giugno per l'inizio della discussione, in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato e della Corte Europea.
Si esclude l'accordo tra le varie società con la formazione di un'associazione temporanea d'imprese.
Non parleremo del solito gioco delle tre carte degli appalti ma la lingua polemica potrebbe battere sulle logiche politiche del sindaco Di Marco ( in campagna elettorale) e della delega "scavalcata" dell'assessore Scarpantonio.
Il vero rischio?
Il nuovo ponte si potrebbe anche non fare più a favore della manutenzione del vecchio.
Il vero risparmio per le casse pubbliche.
Ma non ditelo a nessuno.    Aprile 2016.
Il Dirigente Liberatore, il Segretario Provinciale, il dott. Pasquale Papa, saranno garanti della giusta procedura amministrativa.
Nessun appalto potrà essere assegnato quando la gara è Sub judice del Tar.
In attesa, in poche parole, di essere discussa da un tribunale supremo.
Nessun dirigente avallerebbe un'assegnazione alla terza classificata, per esempio.
Per il semplice motivo che esporebbe l'ente ad eventuali milionarie richieste di risarcimento.
Il consigliere delegato Di Marco conosce molto bene la legge e non permetterebbe una simile accelerazione del procedimento.
Elezioni e tornate elettorali  a parte, l'importante rimane, l'interesse pubblico.
Vero?

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Commenti

quando il sindaco di castellalto raccoglieva le firme il suo slogan era " due ponti sono meglio di uno" adesso non so quale sarà il suo slogan in questa campagna elettorale ...io consiglio " siamo rimasti senza ponti" o " chi troppo vuole nulla stringe" vedete voi ...consigliatelo. Signor Falconi io conosco il Presidente Di Sabatino ( noto Avvocato) non permetterà a nessuno di creare futuri problemi economici all'ente che rappresenta con impegno e professionalità . ( almeno me lo auguro) Io se fossi un elettore di Castellalto ? Andrei al mare o in montagna non vedo ad oggi persone degne di candidarsi a sindaco
Adesso tuta la popolazione di Castelnuovo deve prender atto dell'accaduto e portarlo alla luce il giorno delle elezioni. Votare una lista neutra nuova rinnovata
Ciao, "Viva il ponte vecchio" gli slogan sui manifesti in giro per il comune di Castellalto già ci sono: "il Sindaco che fa", p"il Sindaco che ascolta".... anzi io direi: "il Sindaco che fa????", " il Sindaco che ascolta????" ...... booo!!!
Tutti I discorsi attorno al ponte sul Vonano, al netto degli slogan piu o meno simpatici, non hanno senso se avulsi dal contesto. Il territorio da considerare e' quello dell'unione dei Comuni "MEDIA VAL VOMANO" (Canzano, Castellalto, Cellino Attanasio, Cermignano, Penna San Andrea, Morrodoro). La recente unione, comincia I primi passi di collaborazione dopo anni di diffidenza: I comuni, frenati dalla PAURA di essere annessi alle realta' piu popolate, resistono ancora in difesa delle loro tradizioni anche per non e perdere la loro identita'. Uno studio, TRA le altre, faceva emergere la perdita di identita' da parte di tutti I Comuni: I piccoli per la perdita di popolazione che migrava a valle, Castelnuovo, per vicinanza e migliori collegamenti con i luoghi di lavoro ma Anche Castellalto, che ha incrementato i suoi abitanti risultava incapace nell'esprimere una identita' definita, proprio per la presenza di popolazione che rimane ancora legata ai propri territori e tradizioni. Per tutti il Vomano ha rappresentato una barriera soprattutto per le numerose chiusure del ponte a causa di piene e per la violenta erosione (studiata, anche, dalla societa' di geologia per l'eccezionalita'). I lavoratori, in questi casi, sono costretti ad usare due auto e attraversare a piedi il ponte (con rischio). Aggiungi la presenza di zone industriali-artigianali collocati Nella sponda destra Del Vomano dove I camion si muovono con grande difficolta' . Detto cio' non ci vuole molto a capire quanto sia importante un nuovo ponte collocato piu' a valle proprio per meglio servire le tre aree produttive ed anche perche' ricalca la storica "STRADA COMUNALE PER CELLINO". Non secondario, anzi di fondamentale importanza, la necessita' di dare traquillita, a tutte quelle persone che vogliono rimanere ad abitare nei territori d'origine senza la PAURA di essere tagliati fuori ed impossibilitati a raggiongere il lavoro. Non solo, anche chi ha scelto di trasferirsi, spesso e volentieri passano buona parte del tempo Libero tornando nei luoghi di nascita. Il vecchio ponte deve rimanere dove si trova per due motivi: 1) puo' svolgere egregiamente il suo ruolo ancora per molto tempo se riservato al traffico leggero. 2) l'assetto urbanistico rende indispensabile quel collegamanto. Perche non rifare il ponte al posto del vecchio? 1) il nuovo ponte dovrebbe per forza sfociare esattamente sul vecchio tracciato che risulta stretto e a ridosso delle costruzioni. 2) e' inevitabile realizzare un ponte provvisorio che potrebbe raggiungere un costo pari a 1/3 il costo di realizzazione dell'opera. 3) il nuovo ponte avra ' una lunghezza notevolmente inferiore ( piu' di 100 metri). Mi auguro Che l'opera venga realizzata al piu'presto: Penso che possa essere un buon trampolino per realizzare, anche nelle coscienze, L'UNIONE DEI COMUNI MEDIO VOMANO.