Le elezioni di Castellalto sono sotto un ponte.
Tutto ha un inizio e ancora nessuna sicura fine.
La storia, discussa, del nuovo ponte sul Vomano ha inizio con un intervento in consiglio provinciale del consigliere Franco Fracassa.
" Individuare le responsabilità di enti, Enel e consorzi per avanzare una richiesta di risarcimento per i danni scatenati sul territorio a ridosso dell’asta fluviale del Vomano".
La domanda del consigliere Fracassa in sintesi alla sua interrogazione scritta suscitò molti dubbi ai suoi interlocutori.
"Negli anni c’è chi ha creato uno sbarramento per agevolare ora l’irrigazione, ora la produzione di energia elettrica.
Scelte e azioni che hanno stravolto la tenuta del fiume e inciso sulle forti criticità che, puntualmente, si traducono in piene, allagamenti, danni ai terreni vicini".
Di chi sono le responsabilità?
Chi farà la manutenzione del ponte vecchio?
Il sindaco di Cellino e di Castellalto, fu la risposta del primo cittadino Vincenzo Di Marco.
I soldi saranno stati accantonati sul bilancio?
Indecisioni subito sedate dai sei milioni di euro dell'appalto.
Il ponte sullo stretto del Vomano era una necessità impellente per tutta la provincia di Teramo e la gara fu bandita in estate.
Si legge dalle pagine de Il Centro " Bandita la gara d'appalto per la costruzione del nuovo ponte a Castelnuovo, che verrà realizzato 900 metri più a valle di quello esistente, in corrispondenza dei nuclei industriali. L'affidamento dei lavori, che porteranno alla realizzazione di una struttura lunga 115 metri e larga 10,50, è previsto entro il 31 dicembre, mentre la gara scadrà alle 13 del 12 novembre. «La nuova opera fornirà finalmente una via di collegamento degna di questo nome e consentirà tra qualche anno di non avere più interruzioni del traffico quando il Vomano sarà in piena».
Aperture delle buste.
Vince la quarta classificata con un ribasso minimo.
La Cisa appalti di Castelnuovo.
Risultato sulla schedina?
Uno.
L'Ati esclusa formata degli imprenditori Di Eleuterio e Di Sabatino attenderà il pronunciamento del Tar previsto per il mese di Marzo.
Motivazioni?
Esclusi per non aver indicato gli oneri aziendali. Marzo 2016.
L'Avv. Angelo Raffaele Pelillo ha vinto la prima parte della battaglia legale.
La sua teoria ricorsuale è istruita sul concetto che la logica stessa di appalto concorso era basato sulla qualità del progetto e non sul applicato del risparmio.
Si legge " Considerato l’orientamento espresso da questo T.a.r. con l’ordinanza cautelare 25 febbraio 2016, n. 49, secondo la quale in materia di appalti sottosoglia comunitaria “è fortemente discutibile” che possa trovare rigida applicazione l'obbligo discendente dall’art. 87, comma 4, del d.lgs. n. 163 del 2006, che concerne la dichiarazione specifica degli oneri sostenuti per la sicurezza aziendale, “quantomeno nel senso di imporre una tale dichiarazione a pena di esclusione”;considerato, altresì, che con la recentissima pronuncia 17 marzo 2016, n.1090, il Consiglio di Stato, sezione quarta, ha rimesso in discussione il principio di diritto enunciato con la sentenza dell’Adunanza Plenaria, n. 9/2015, prospettando un contrasto dello stesso con i principi comunitari di matrice giurisprudenziale della tutela del legittimo affidamento e di certezza del diritto, dei principi di libera circolazione delle merci, di libertà di stabilimento e di libera prestazione di servizi, di cui al Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), nonché dei principi che ne derivano, come la parità di trattamento, la non discriminazione, il mutuo riconoscimento, la proporzionalità e la trasparenza; La sospensiva ottenuta dal dispositivo del Tar arriverà fino al 22 Giugno per l'inizio della discussione, in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato e della Corte Europea.
Si esclude l'accordo tra le varie società con la formazione di un'associazione temporanea d'imprese.
Non parleremo del solito gioco delle tre carte degli appalti ma la lingua polemica potrebbe battere sulle logiche politiche del sindaco Di Marco ( in campagna elettorale) e della delega "scavalcata" dell'assessore Scarpantonio.
Il vero rischio?
Il nuovo ponte si potrebbe anche non fare più a favore della manutenzione del vecchio.
Il vero risparmio per le casse pubbliche.
Ma non ditelo a nessuno. Aprile 2016.
Il Dirigente Liberatore, il Segretario Provinciale, il dott. Pasquale Papa, saranno garanti della giusta procedura amministrativa.
Nessun appalto potrà essere assegnato quando la gara è Sub judice del Tar.
In attesa, in poche parole, di essere discussa da un tribunale supremo.
Nessun dirigente avallerebbe un'assegnazione alla terza classificata, per esempio.
Per il semplice motivo che esporebbe l'ente ad eventuali milionarie richieste di risarcimento.
Il consigliere delegato Di Marco conosce molto bene la legge e non permetterebbe una simile accelerazione del procedimento.
Elezioni e tornate elettorali a parte, l'importante rimane, l'interesse pubblico.
Vero?
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