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Scienze della Comunicazzione, iscrizzioni gratis

di Fabio Fidanza
4 minuti

Vi immaginate un convegno dal titolo “Casi di successo nella ricrescita del capello”, apre Maurizio Brucchi?
Fuori luogo, l'uovo in testa si sarebbe rotto di rabbia.

Adesso immaginate di essere un creativo, un copywriter, un grafico, un creatore di manifesti.

Arriva da voi un cliente e vi dice – Devo fare un convegno sulle calamità montane, che si terrà in Abruzzo, mi crei un bel titolo? – e supponiamo che il cliente sia stato allevato dai lupi e quindi non si possa biasimare per la propria sensibilità e proprietà di linguaggio.
Se non sei stato in letargo 9 mesi hai sentito qualche scossetta nel frattempo, magari ti hanno sfollato, tu o qualche amico o parente.

Un antico segreto del comunicatore dice che prima di scrivere o disegnare o fotografare bisogna capire di cosa si sta parlando e a chi si sta parlando (ma è un segreto).

Se devi fare il manifesto per un dietologo non ci scrivi "Sgrassatevi quella schifosa trippa di lardo coi rotoli" con una foto di un cinghiale in carne. Giusto?

Se devi fare il manifesto funebre per un dittatore non ci scrivi "Lo stronzo ha finalmente lasciato in pace i suoi sudditi e parenti ieri alle 23". Il rispetto per la sua anima e i suoi tre cugini prima di tutto.

Se devi fare il manifesto per un convegno sulle valanghe in una regione dove sono morte 29 persone sotto una valanga 6 mesi fa, dove calamità evoca ricordi di neve che blocca le porte, blackout lunghi settimane, terremoti senza fine, migliaia di sfollati, non ci scrivi
“DALLA GRANDE CALAMITÁ – UNA VALANGA DI OPPORTUNITÁ”.

Non piazzi una foto di una valanga, che evoca in decine di migliaia di abruzzesi e italiani le tragiche ore dei soccorsi a Rigopiano.

Io mi sento offeso. Non sono un letterato, ma io leggo “Grazie al terremoto e alle valanghe adesso facciamo un po' di affari”.

Il paradosso è che probabilmente il senso del convegno non è nemmeno quello.
Se dedichi del tempo a leggere il titolo degli interventi capisci che forse il fine dell'evento è positivo.

Perchè questo manifesto?

– Chi ha commissionato questo manifesto a colui che lo ha creato?
– Chi lo ha approvato?

– Perché nessuno dei 18 relatori o salutatori si è opposto alla sua diffusione?
– Perché nessuno ha chiesto di modificarlo dopo averlo visto?

Mi riferisco a:

Luciano D’Amico Rettore Università degli Studi di Teramo
Luciano D’Alfonso Presidente Regione Abruzzo
Antonio Ricciardi Comandante Unità Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare 
Antonio Guerriero Procuratore della Repubblica di Teramo
Maurizio Brucchi Sindaco di Teramo
Renzo Di Sabatino Presidente Provincia di Teramo
Manola Di Pasquale Presidente IZS “G. Caporale”
Raffaello Giannini Vicepresidente Accademia Italiana di Scienze Forestali
Gualberto Mancini Comandante Gruppo Carabinieri Forestale Teramo
Tommaso Navarra Presidente Parco Nazionale Gran Sasso-Monti della Laga
Federico Roggero Università degli Studi di Teramo
Dino Pepe Assessore all’Agricoltura - Regione Abruzzo
Raffaello Giannini Vicepresidente Accademia Italiana di Scienze Forestali
Luigi Possenti Istituto Zooprofilattico Sperimentale “G. Caporale”
Marcella Cipriani Ordine Nazionale Dottori Agronomi e Dottori Forestali
Lino Ruggeri Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica - Abruzzo
Bernardino Romano Università degli Studi di L’Aquila

Può darsi che nessuno abbia trovato qualcosa di strano, offensivo, maleodorante in quel titolo?

Non me lo aspetto da personaggi della TV, dove l'iperbole è la regola, che so un Alf o uno Zio Fester, ma soprattutto da professori, esperti, scienzati, presidenti.

Io sono certo che quel manifesto verrà ritirato, il nome del convegno cambiato e le dovute scuse richieste.

E verrà offerta l'iscrizione gratuita, fino alla Laurea, al corso di Scienze della Comunicazione con una zeta, a tutti quelli che avranno posato gli occhi su quel manifesto senza provare lo scandalo della parola usata male.

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Commenti

Fanno pena.

Infatti ho letto gli interventi e non c'azzeccano nulla con quel pugno allo stomaco ripetuto all'infinito che è il titolo.
Domani se riesco intervengo a far notare la "mancanza di stile" di quel titolo ai signori. Signori... per modo di dire.

Caro Falco, evidentemente tutti quei "signori" che hai elencato sono d'accordo con il titolo. Qualunquemente.

Scusi, ma perché le domande non le rivolge anche al coordinatore Marcello Maranella? È stata una svista? O non merita di essere considerato? (Ci rimarrà male) Chi ha organizzato? La Fondazione Gran Sasso? Cosa fa questa Fondazione?

Una valanga di calci in culo a tutti, moderatori, introduttori, coordinatori, comunicatori, relatori, dibattenti e soprattutto autorità salutanti! Questo avrebbero meritato!

Iscrizzioni??

scabroso

Caro ambulanziere anche comunicazzione è scritto con due zeta.
Ti è sfuggito?
Asinello.
Ma l'ironia è uno stile che non è per tutti. Purtroppo e si vede. 

E ti pare che abbiano tempo di farsi domande??????? L'importante è apparire! Poi che si tratti di funerale o infiorata ...chissenefrega di cosa si parla o di cosa si tratta. Basta farsi notare. Dopo l annullamento spiace davvero non poter più beneficiare di sì preziosi consigli da sì tanti esperti. Comunque complimenti davvero pee aver centrato il punto grave.

Si, in effetti mi è sfuggito, causa lettura veloce e disattenta.

Però vedo commenti ben peggiori. Di gente allo stato brado. Il titolo è davvero pessimo, ma non sono sicuro che l'iniziativa (leggendo i contenuti) fosse sbagliata...anzi.
Peccato che la pezza sia stata peggio dello strappo.

Annullare un convegno dai contenuti giusti, é comunque un occasione persa. Forse alcuni dei partecipanti/relatori non conoscevano neanche il titolo, ma solo il merito nel quale erano inseriti.
Se si conosceva il titolo, lo si era visto ed è sembrato normale...beh, non essendo il titolo di una serata di stand up comedy o di un convegno di Black humor, sarebbe dovuto apparire quantomeno fuori luogo.

@ Carlo Alicandro - Ciufelli

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