Conoscevamo bene Fernando D'Ostilio e scriveremo sul suo decesso in Ospedale a Teramo, ( dieci medici indagati per omicidio colposo con l'autopsia che sottolinea il decesso per una presunta infezione che sarebbe insorta in seguito ad alcuni interventi chirurgici) solo dopo l'eventuale rinvio a giudizio. Bisogna però alzare l'attenzione sui decessi ospedalieri in Abruzzo e soprattutto nella nostra Nazione.
L'Italia vanta un record negativo in Europa. Il primo posto per decessi legati alle Infezioni provocate da germi multiresistenti agli antibiotici:11mila morti l’anno, un terzo di tutti i decessi. Le Antibiotico-resistenza e Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA) hanno un pesano sul SSN, per 2,7 milioni di posti letto l’anno occupati. Il conto economico contempla costi diretti che ammontano a circa 2,4 miliardi di euro. Circa l’8% dei pazienti ricoverati contrae un’infezione di questo tipo. La soluzione per ridurre l'impatto di almeno il 30%?
Sono due i progetti presentati da Massimo Andreoni, Direttore Scientifico Simit, la Società di Malattie Infettive e Tropicali.
1) Insieme.
La prof.ssa Cristina Mussini, vicepresidente SIMIT sintetizza
per rendere operative le strategie di contrasto alle ICA occorre un coordinamento tra istituzioni, direzioni sanitarie e clinici; oltre a un inquadramento in progetti nazionali; un monitoraggio continuativo e un sistema permanente, poiché si tratta di fenomeni in continua evoluzione. Da queste esigenze nasce “Insieme”, un progetto con cui SIMIT si propone come braccio operativo nell’applicazione del PNCAR, uniformando a livello nazionale le politiche di controllo delle infezioni ospedaliere. Proprio per evitare applicazioni eterogenee abbiamo costituito un gruppo di esperti che possano promuovere la formazione, organizzare controlli negli ospedali e audit che raccolgono le criticità.”
2) RESISTIMIT
Il progetto RESISTIMIT (dalla crasi tra RESISTenza e sIMIT) si sviluppa con l’obiettivo di creare un network dedicato al monitoraggio e alla lotta ai microrganismi multiresistenti, siano essi batteri, funghi o virus, su tutto il territorio italiano.
È condotto con il Patrocinio della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) ed è coordinato dal Gruppo di studio RESISTIMIT di cui il Prof. Falcone è Segretario Nazionale. Utilizza inoltre i dati provenienti della rete ALARICO (Advancing knowLedge on Antimicrobial Resistant Infections Collaboration Network).
Il progetto nasce con l’obiettivo di creare un network impegnato nella lotta e comprensione dell’antimicrobico-resistenza, in particolare si sviluppa come una Piattaforma Nazionale che vede coinvolti più di 100 infettivologi per un totale di dieci centri pilota (Bari, Foggia, Modena, Napoli, Padova, Palermo, Perugia, Pisa, Roma, Varese) per poi estendersi progressivamente a tutti i centri italiani di malattie infettive.
La diffusione di patogeni multiresistenti, l’insorgenza di nuove e sempre più complesse resistenze e il continuo sviluppo di nuove molecole terapeutiche necessita un approccio multicentrico-nazionale, che permetta di comprendere e gestire su larga scala questo fenomeno.
Il progetto RESISTIMIT è un progetto ventennale con lo scopo di creare un registro nazionale, dinamico e in continuo aggiornamento che permetta di monitorare la diffusione a livello locale, regionale e nazionale dell’antibiotico-resistenza e le caratteristiche microbiologiche e cliniche di questi patogeni. Inoltre, costituisce la base per lo studio armonico a livello nazionale dei nuovi farmaci antimicrobici, con lo scopo di ottenere dei dati di real-life per una migliore scelta terapeutica utilizzabile dagli organi decisori (es. AIFA).
Tutti i centri, oltre i dieci centri pilota, che desiderano partecipare al progetto possono richiedere la partecipazione allo stesso attraverso il seguente form.
Tutti i centri partecipanti possono, attraverso la nostra piattaforma:
- Avanzare proposte di analisi per obiettivo specifico ed eventuale sottopopolazione;
- Partecipare a meeting on-line e in presenza, nell’ottica di comprendere meglio l’epidemiologia e la microbiologia a livello locale e nazionale, nonché contribuire all’implementazione del progetto tenendo conto delle evidenze che emergeranno nel corso del tempo.
- Condividere evidenze scientifiche e fruire del materiale digitale elaborato dai responsabili del progetto e dai vari partecipanti
Il gruppo RESISTIMIT ha il ruolo di valutare le proposte dei Centri Partecipanti e valutare la fattibilità dell’analisi proposta. Tale gruppo è costituito da giovani ricercatori in Malattie Infettive provenienti da diverse realtà epidemiologiche italiane, con affermata esperienza nella condizione di studi clinici multicentrici osservazionali sul territorio italiano e internazionale e che è stato istituito dalla SIMIT. Tale gruppo avrà ruolo di coordinamento e gestione delle attività e delle analisi dati promosse dal gruppo stesso.
Qual è il principale strumento di prevenzione delle infezioni ospedaliere?
Tra le misure chiave ricordiamo il lavaggio corretto delle mani (che rimane una delle più importanti ed efficaci), la riduzione delle procedure diagnostiche e terapeutiche non necessarie, il corretto uso degli antibiotici e dei disinfettanti, la sterilizzazione dei presidi, il rispetto dell'asepsi nelle procedure invasive, il controllo del rischio di infezione ambientale, la protezione dei pazienti con utilizzo appropriato della profilassi antibiotica e la somministrazione delle vaccinazioni raccomandate (quando possibile con adeguato anticipo per consentire una buona risposta immunitaria), la vaccinazione degli operatori sanitari, le attività di sorveglianza delle infezioni, l’identificazione e il controllo tempestivi delle epidemie, l’eventuale isolamento dagli altri pazienti, il rinforzo delle misure che già di norma devono essere adottate per evitare la trasmissione tra i pazienti. Allo scopo di assicurare un'operatività continua e uniforme sul territorio nazionale in materia di infezioni ospedaliere, in Italia sono state pubblicate 2 circolari del Ministero della sanità:
- la circolare ministeriale 52/1985 - Lotta alle infezioni ospedaliere nella quale viene raccomandato l’avvio di un programma di controllo delle infezioni in ciascun presidio ospedaliero, che includa la costituzione di un Comitato multidisciplinare, l’istituzione di un gruppo operativo, il dotarsi di personale infermieristico dedicato. Viene affidato alle Regioni il compito di coordinare le attività e di rinforzare i programmi di formazione professionale
- la circolare ministeriale 8/1988 - Lotta alle infezioni ospedaliere: la sorveglianza in cui vengono definiti i criteri standardizzati per la definizione e la diagnosi dei diversi siti di infezione ospedaliera e i metodi di sorveglianza. Raccomanda di utilizzare, oltre ai dati del laboratorio, anche sistemi di sorveglianza “attiva”.
Qual è la più comune causa di infezione ospedaliera?
L'infezione nosocomiale più frequente è quella del tratto urinario, seguono le infezioni della ferita chirurgica, l'infezione dell'accesso venoso ( punto in cui si inserisce l'ago per somministrare terapie endovena), la polmonite (WHO 2012).
Fonte e Foto Ministero della Salute, Quotidiano della Salute, https://www.simit.org/simit/progetto-resistimit
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