Amo essere sorpreso.
La mia attenzione ha bisogna di destabilizzazione. L'arte è un pugno nello stomaco, una carezza, una spinta, uno sputacchio, un'alza bandiera, l'ancestrale di strali e ancelle che rincorrono la storia e altre ore studiate.
Gioco con le parole mentre artisti colorano tele, piegano il ferro, s'inventano storie e di marmo danno vita al superfluo.
Teramo e le sue vetrine come cornici di un'arte che esce da un'asola, accanto un orologio, una scarpa da ginnastica, un mocassino, una inglese o una marchigiana al sangue.
Una galleria illuminata notte e giorno con i negozi che aprono bottega a un Louvre senza orari da Uffizi ma semplicemente di famiglia e uso quotidiano.
Teramo e la sua arte in vetrina.
Un'unica finestra commerciale che rende nota ciò che si denota in solitudine.
L'arte che si manifesta senza manifesti appesi al muro.
Improvvisamente.
Chi aderisce?
Chi ospita?
Si potrebbe iniziare con Meri e unire i corsi storici in un mondo emerso.
Consigli per gli acquisti a Teramo.
Città aperta agli altri Mondi...https://www.facebook.com/Mosaic-MeriLab-989675574754655/
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