Sembrava tutto in ordine per il bando della Teramo Ambiente.
Tutto sotto l'egida dell'Anac.
Si leggeva " L’ANAC, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, affiancherà il Comune di Teramo nel controllo della regolarità delle procedure legate al bando di gara della Teramo Ambiente
Il Sindaco Maurizio Brucchi, che ha voluto direttamente l’intervento dell’organismo guidato da Raffaele Cantone, dopo aver presentato richiesta prima di Natale, ha ricevuto la conferma della collaborazione.
La decisione del Sindaco è riferita al “peso” della gara, di un valore di oltre 100 milioni di euro e che riguarda un settore estremamente delicato come è quello dei rifiuti. Grazie al supporto dell’Anac, saranno tutelate al meglio tutte le figure e le istituzioni protagoniste dell’operazione. L’Autorità assisterà il Comune in tutte le fasi della gara, dalla nomina della commissione aggiudicatrice alla verifica dei requisiti, fino all’assegnazione".
Tutti tranquilli.
Quasi.
Se non fosse che alla futura Teramo Ambiente si toglierebbe molta capacità di reddito per i loculi e il forno crematorio.
Se non fosse che bisognerà rinviare a un biennio successivo un'attività remunerativa della società.
Se non fosse che lo statuto è composto da un cda a tre ma il decreto legislativo attuale prevederebbe che le società a controllo pubblico abbiano un amministratore unico. ( pubblicazione decreto Madia 8 Settembre).
Tutto andrebbe cambiato entro fine anno.
Come sempre l'ultima e completa analisi sarà da parte dell'amministratore delegato di Te.Am, l'avv. Luca Ranalli.
Nei prossimi giorni è previsto una riunione del cda.
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