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Un film già visto. Protesta di alcuni risparmiatori della Banca Popolare di Bari...

di Giancarlo Falconi
3 minuti

La storia recente è della Tercas.
Il Presente che siamo sicuri sarà diverso, è della Banca Popolare di Bari.
"Per noi, ex Tercas, è un film già visto".
Il viaggio con Luca e le sue azioni Tercas, valore zero, non è stato lungo fino a Bari.
Faticoso è stato ascoltare il ricordo di quell'investimento, della sensazione che la Tercas si poteva salvare, di quel sentore prima del commissariamento, del commissariamento, del post commissariamento, del comunicato dell'ex presidente Nisii a rassicurare tutto e tutti.
Era il 2012, si leggeva " Ritengo opportuno e doveroso segnalare ai clienti e ai risparmiatori -che l'istituto è in assoluta sicurezza. Nulla, quindi, debbono temere. Sottolineo, inoltre, che la gestione commissariale sotto il diretto controllo della Banca d'Italia offre la più ampia garanzia di salvaguardia della grande realtà che Banca Tercas Spa da decenni ha rappresentato nel territorio abruzzese".
Poi, il senatore Tancredi "" È un provvedimento duro che non ci aspettavamo non entro nelle contestazioni dell'organo di vigilanza, ma lo considero un episodio che non avrà ricadute per i correntisti e per l'economia del territorio. Banca Tercas è un istituto solido, non alimentiamo preoccupazioni".
Sappiamo tutti come è andata a finire sia per la Tercas che per la Banca di Teramo.

Oggi a Bari, è andata in scena una protesta forte da parte di alcuni risparmiatori della Popolare.
Ne erano pochi ma si contano in 70 mila virtuali.
Si legge sul sito de La Repubblica " I manifestanti sostengono che la BpB "ha venduto le sue azioni promettendoci che avremmo potuto riavere indietro i soldi, ma da oltre 15 mesi non riusciamo a entrare in possesso dei nostri risparmi. I manifestanti sostengono che le azioni erano state vendute "con la promessa che non avrebbero perso valore", ma "la banca ha di recente deciso una svalutazione del 21 per cento delle azioni". In media, hanno spiegato, "ognuno di noi ha investito 100mila euro, ma c'è chi arriva a 250mila: risparmi di una vita che ora non vogliono più restituirci".I soci che hanno protestato lamentano anche "ostruzionismo" da parte degli impiegati della banca: "Da un lato  provano a impedirci di vendere, offrendoci magari prestiti a tassi convenienti", sostengono, e dall'altro "ci dicono che hanno messo in vendita le nostre azioni seguendo l'ordine cronologico del numero progressivo, ma che non è ancora arrivato il nostro momento oppure che nessuno le ha comprate".
Come risponde la Banca Popolare di Bari Quanto alla liquidità delle azioni la Banca, certa della propria solidità e forza industriale, è impegnata con ogni energia a perseguire risultati che possano ricreare le condizioni perché si ripristini la fluidità del mercato, come sempre avvenuto negli ultimi sessant'anni". E infine "resta ferma l'intenzione della Banca, sicura della correttezza del proprio operato di difendere in ogni sede la propria reputazione, nell'interesse dei soci, dei clienti e degli oltre tremila dipendenti".

Un consiglio.
Minacciare querele è un sistema che non funziona.

Ci vorrebbe, trasparenza,  ascolto e attenzione per tutti i risparmiatori.
La storia insegna. 

Foto: La Repubblica. 

 

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Commenti

Che dire? Molte voci parlano di un ulteriore passaggio di questa banca barese ad altro gruppo bancario............speriamo solo che tutto quello che accadrà in futuro,non coinvolga ancora una volta i poveri ed in alcuni casi sprovveduti risparmiatori e gli stessi dipendenti,non dimentichiamo che solo nella nostra Tercas in provincia di Terami dipendenti sono più" di mille. Carlo
Una trentina di azionisti della Banca popolare di Bari, urlando "ladri, ladri", hanno manifestato questa mattina davanti alla sede dell'istituto di credito, nel centro del capoluogo pugliese, denunciando di essere "stati raggirati, insieme con tutti i 70mila soci" dalla banca. Gli azionisti sostengono che la BpB "ci ha venduto le sue azioni promettendoci che in qualsiasi momento avremmo potuto riavere indietro i nostri soldi ma, da oltre 15 mesi, non riusciamo a entrare in possesso dei nostri risparmi". Inoltre dicono che le azioni erano state vendute "con la promessa che non avrebbero perso valore", ma "la banca ha di recente deciso una svalutazione del 21% delle azioni". In media, hanno spiegato i manifestanti, "ognuno di noi ha investito 100mila euro, ma c'è chi arriva a 250mila: risparmi di una vita che ora non vogliono più restituirci". Siamo preoccupati.
Ahah ,",difendere la REPUTAZIONE della banca"che parolona di questi tempi.
Una trentina su 70 mila. Chi ha dato a questo pugno di persone di rappresentare tutte le altre?
Fausto Lei ha perfettamente ragione,mi era sfuggita questa "REPUTAZIONE" Carlo
Per ANONIMO: Vede Anonimo,mi per emetto di farle osservare che,anche se fosse stata una sola persona a manifestare,il risultato non cambierebbe. Il solo risparmiatore o le decine o centinaia o migliaia di persone,che avrebbero chiesto il rimborso hanno tutti lo stesso diritto di protestare e per proprio conto,quindi non so chi secondo Lei ,avrebbe dovuto autorizzarli. Aggiungerei inoltre,ma Lei è' tanto sicuro che queste trenta persone abbiano dimostrato oltre che per loro conto,anche per gli altri 70.000 Lei vede lo stuzzicadenti e non certamente il palo.................li lasci pure dimostrare o no? La salutò con tanta cordialità'. Carlo
A me dei dipendenti mi frega molto poco, dato che è grazie a loro che ci troviamoo in queste condizioni!! Non hanno tenuto conto dei problemi che stavano creando ai risparmiatoti. Sono stati dei serpenti e servi del padrone! Chiaramente qualcuno si salverà da questo pentolone ma proprio qualcuno!!! Grazie ai dipendenti che sono riusciti a vendere quella merda!!! I dipendenti avevano rapporto diretto con i clienti, sono stati loro a contattare le persone per proporgli questo schifo!!! Quindi di cosa parliamo????