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Donne

di Simona Settepanella
2 minuti

Sono qui nella sala d'attesa del'aeroporto di Columbus (OH) dove sono stata invitata per partecipare a una Scuola di geometria "devoted", come direbbero qui, alle donne. Un'esperienza bellissima, un'ambiente completamente diverso da quello nel quale sono abituata a lavorare, spesso unica donna in mezzo a tanti uomini.
Cosi' anche le sensazioni cambiano, cambia il modo di fare matematica e scopri che quelle che credevi fossero tue impressioni, sono invece patrimonio comune e quindi forse non frutto della tua fantasia. E' sempre difficile spiegare la risultante di un processo che e' insieme di atteggiamenti e modi e piccoli eventi. Questo perche' spesso le persone vogliono un elenco di fatti concreti e misurabili, in assenza dei quali arrivano persino a negare il fenomeno. Cosi' le difficolta' che incontriamo nell'andare avanti in mondi spesso patrimonio di uomini, non solo non vengono comprese, ma alle volte addirittura derise.
"ma come, avete anche le quote rosa?"
"ma come e' gia' stato fatto tanto e comunque ancora vi lamentate"Eppure…eppure un curriculum guardato con occhi diversi…uno stesso articolo scientifico con due nomi diversi, uno femminile, uno maschile, mandato a due campioni di referee: 300 persone (150 uomini-150 donne). L'articolo a nome maschile con quasi il doppio di giudizi positivi rispetto a quello a nome femminile. Nonostante sia tanto tempo che penso alla questione femminile, che cerco di capire cosa renda per noi donne cosi' complesso e spesso faticoso l'andare avanti, ancora ho poche risposte. Ho capito che un problema fondamentale e' che questo e' un mondo gerarchico pensato a misura di maschio, mentre la femmina ha un approccio principalmente di "rete". Ho capito che il sesso conta: i rapporti tra uomini e donne sono comunque resi piu' complessi da questo fattore che introduce una variabile pesante nell'equilibrio lavorativo. Mi rendo conto che una ragazza di fronte a una commissione di uomini e' sicuramente svantaggiata psicologicamente rispetto a un ragazzo…e tanto altro, ma sempre e comunque solo ingredienti che ancora non si amalgamo a creare una ricetta capace di dare risposte. A spingermi a scrivere e' stata anche un'altra osservazione. Leggendo i pezzi su questo blog ho notato che, se manca la mia firma, il blog resta "carentemente" al maschile. Perche' questo? E' la mancanza di tempo che limita il nostro sesso? Forse abbiamo altri interessi?

Un saluto dalla quota rosa del blog.

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Commenti

Cara Simona, io mi sento molto donna dentro...quindi siamo in due "ragazze" a scrivere su I Due Punti. ...;)....questo spazio di libertà è aperto a tutti...le uniche discriminazioni, il pensiero, l'educazione e i massimi sistemi.

Mi spiace. Ringrazio la mia famiglia... per avermi insegnato la parità tra i sessi... In ambito accademico non dovrebbero esserci differenze.... P.S. nella facoltà di giurisprudenza l'essere donne ed essere procace può agevolare il percorso....
La cosa più triste è che troppo spesso sono proprio le donne a non scegliere le donne: se non fosse così la nostra presenza potrebbe aumentare in maniera esponenziale ovunque.
Simona . . . . . . . torna presto ci manchi. ........ .
Dove è ...? l'unica vera donna? simona l'ammerika ti aspetta anche come donna... tornaci
tre puntini scomparsa