i Due Punti

Finalmente...."lodevole iniziativa. Ciao Marco

Se i teramani avessero il 5 % della passione dell'Onorevole Pannella........vabbè lasciamo perdere oggi

Uno degli ultimi grandi teramani. Riposa in pace fratello. L'immagine con Brucchi è di uno stridore doloroso.

Solo ora tutti sono amici e conoscenti, rip in pace grande Marco

Tardiva e di cattivo gusto questa cittadinanza onoraria. Si sono precipitati, quando hanno inteso che non sarebbe rimasto molto ancora a Giacinto Pannella. Ah potete avvisare il Sindaco che dall'ufficio preposto ad assegnare le residenze, si stanno ingolfando con un certo Giacomo Pannella, anziché Giacinto???? Vedere il famosissimo ufficio postale di Via Giacomo Pannella........complimenti anche a tutti quei teramani e non che risiedono lí pensando di abitare giustamente in via Giacomo Pannella. Se lo sono mai chiesti se esistesse??.. O perché la targa sulla via riporta Via Giacinto Pannella..... Scusatemi scusatemi......il computer del comune non riconosche la parola Giacinto e la cambia in Giacomo...... Un refuso un semplice refuso.... Perdonali Giacinto perché non sanno quello che fanno.

Sono sicuro che chiunque sia dotato di un minimo di sensibilità, osservando lo scatto del nerboruto lottatore, addobbato con l' italico vessillo, che si esibisce, brandendo le chiavi della Città, accanto all' esanime Pannella morente, sarà colto da un moto di sdegno e di rabbia incontrollabile per un atto tanto TARDIVO, RUDIMENTALE, OPPORTUNISTICO. Ma se lo stesso lettore, trascurando i condivisibilissimi commenti di Monica Cipro e Fabio Fidanza riuscirà a soffermarsi sullo scritto di Anonimo che definendo "lodevole" la macabra iniziativa motivata soltanto dall' esigenza di racimolare consensi, in un solo rigo è riuscito a sintetizzare un intenso concentrato di ovvietà e ruffianesimo verso l' autorità, potrà forse comprendere il motivo per cui siffatti teramani meritano un siffatto sindaco e forse spenderà un sentimento di velato risentimento verso quanti di noi, mossi da pessimistiche previsioni o da opportunistche esigenze, sul finire degli anni cinquanta hanno abbandonato una Teramo all' epoca ricca di stimoli e di fermenti culturali per emigrare altrove.