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Cagata chiama Cagata: L'Ipogeo & la funivia per Colleparco

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Milioni di euro.
Tanti milioni di euro per unire il centro di Teramo con il quartiere di Colleparco e la sede di UniTe.
Tutti in cabinovia.
Un viaggio di 90 secondi per dieci milioni di euro.
Proposta del Magnifico Supercalifragilistichespiralidoso  Rettore, Luciano D'Amico.
Leggevo Lidia Bocci su facebook, condividendo ogni suo respiro " Che tra l'Università (ma perchè si ostinano a chiamarlo Campus?) e la città di Teramo ci sia un grandissimo strappo che va ricucito, è sicuro.
Ma io credo sia, questa, una cesura che non dipende solo dall'aver arroccato il Campus (?) in cima a un colle dove non c'è un bar, una fotocopisteria, un pub, che so, un qualunque luogo di ritrovo per gli studenti, ma anche da una condizione di splendido isolamento socio-culturale che ha tenuto lontano l'Ateneo dalla Città.
E non solo fisicamente. Inutile organizzare convegni, iniziative, proiezioni cinematografiche, concerti o chissà cosa, tanto i teramani, lassù, non andranno mai.
L'attuale Campus (?) è brutto, non si capisce da dove si entra, sembra più un luogo per allevare pollame in batteria che un Ateneo; solo lunghi corridoi e file di aule, spesso enormi e semivuote, dove chi entra per la prima volta si perde inesorabilmente (e, forse, pure la seconda volta). Cercare un'informazione utile, sulle bacheche sparse lungo i corridoi spogli, ti costringe a fare chilometri, prima di trovare quella giusta. Insomma, diciamocelo, non è un luogo particolarmente ospitale.
Ora mi chiedo se sia davvero necessario spendere 10 milioni di euro dei cittadini per dotare questa struttura di una cabinovia che "ricucia lo strappo" tra il centro storico e l'Università (che peraltro non è neppure tutta lì, ma sparsa in giro per la provincia e oltre, ricordate per esempio la sede di Avezzano?). Non potremmo spenderli, questi 10 milioni, per ristrutturare l'ex manicomio e destinarlo a sede dell'Ateneo?
E' pur vero che la ristrutturazione del manicomio è stata inserita nel famoso Masterplan faraonico, ma qualcuno ci ha detto cosa ci metteremo dentro, una volta ristrutturato? Considerato sempre che stiamo parlando di soldi nostri, non sarà appena il caso di pretendere di conoscere anche il più minimo particolare dell'operazione? Poi, c'è una domanda che mi faccio ogni volta che se ne parla: l'ex manicomio è di esclusiva proprietà della Asl, quindi?
La Asl lo vende?
E per che cifra?
E a chi?
Non è che qualcuno sta facendo i conti senza l'oste?
E per favore, non chiamatelo Campus, che poi, quando vengono i ragazzi stranieri dell'Erasmus, gli potrebbe venire un colpo"

Il dibattito è aperto.
Dopo l'Ipogeo, Teramo aveva bisogno di un'altra bruttezza?
Un catastrofico impatto ambientale e visivo?
Quanto costerà gestire questa urgente cabinovia?
Quanto costerà la manutenzione?
Perchè movimentare una zona cosi idrologicamente in movimento?
Il sindaco Brucchi non trova prioritaria l'opera.
I gusti si affinano con l'esperienza e gli errori.
Si potrebbe anche ricordare al Ipermegadirettorecoop Magnifico Rettore, presidente di Tua che basterebbero più mezzi pubblici e puntuali, magari dotati di gomme termiche in inverno per evitare l'isolamento di Colleparco.
Magari risparmiamo 10 milioni di euro. 
Magari.

Foto Montaggio: Fabio Fidanza...

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Commenti

Infatti è davvero una calata pazzesca
Uahauahahahaah sta cagata della cabinovia è vecchia di 10 anni. È l'evoluzione del campus che nn c'è! Chi si ricorda il campo sportivo, la piscina ambienti di svago e ricreativo che dovevano sorgere tra la "casa degli studenti" e scienze politiche e SC comunicazione.
In realtà si potrebbe ipotizzare un collegamento, da via Nicola Dati con un ponte sul Vezzola e poi un collegamento meccanizzato con l'università... costerebbe meno, se si sistemasse a parco il terreno interessato dal collegamento meccanizzato (una sorta di ascensore inclinato), si potrebbe anche realizzare un percorso pedonale alternativo, e si eviterebbe di spendere 10.000.000 di euro per un'opera che non si sa poi da chi sarebbe gestita, nè quali costi di manutenzione avrebbe (pensate a quanto costa far funzionare una cabinovia montana)... E poi andrebbe ripensato il quartiere Colleparco, per integrarlo finalmente con l'Università...
In realtà si potrebbe ipotizzare un collegamento, da via Nicola Dati con un ponte sul Vezzola e poi un collegamento meccanizzato con l'università... costerebbe meno, se si sistemasse a parco il terreno interessato dal collegamento meccanizzato (una sorta di ascensore inclinato), si potrebbe anche realizzare un percorso pedonale alternativo, e si eviterebbe di spendere 10.000.000 di euro per un'opera che non si sa poi da chi sarebbe gestita, nè quali costi di manutenzione avrebbe (pensate a quanto costa far funzionare una cabinovia montana)... E poi andrebbe ripensato il quartiere Colleparco, per integrarlo finalmente con l'Università...
No vi prego,ditemi che è uno scherzo!
Campus? Fa figo!!!
Se proprio si deve fare si può smontare quella di Prati di Tivo, quelli di fuori regione dicono Prati di Tivoli, (tanto non serve ad un cazzo) e piazzarla lì!!!
L'Università, l'ipogeo,le opere crocetti, le terre a colleparco.... Uno solo ci ha mangiato e adesso regge la baracca con i vari burattini. La banca, la tv, il quotidano, le ville... Noi teramani ci meritiamo tutto questo. Assenteismo, prostituzione intellettuale, assessori incapaci, dipendenti pubblici ignoranti, la te.am che truffa, le buche, gli appalti farlocchi, il centro fa schifo, i mezzi pubblici più antichi d'Italia, il duomo chiuso spesso e volentieri e quei pochi turisti che vengono sicuramente torneranno. 10 anni di mala gestione e ancora prendono i voti. Ci meritiamo tutto questo.
Viva i due pesi e le due misure: Cabino-seggioia dei Preti di Tivo, Cabinovia Citta di Teramo-Ospedale-Università. La prima porta a spasso grilli, volpi, portata ora 1.800 persone, costata 12.500.000,oo di euro + diversi milioni di euro di interessi pagati e da pagare alla banca, credo sia Unicredit (euro veri non falsi) produce unitamente a due seggiovie, costate svariati milioni di euro, tre battipista da 800.000,oo euro, 150.000,oo euro di canone di affitto annui. per ammortizzare il costo di acquisto con questo importante canone di affitto, io non riesco a calcolarlo, chi mi può aiutare? La seconda, si, con un costo di 10.000.000,oo di euro ma sono certo che le cabine sarebbero sempre piene, inquinqmento ZERO, non ci sarebbero "piani neve" da fare, gomme liscie da controllare, assicurazioni stipulate o no, personale minimo, ecc.. ecc... . Peccato, mi sfuggiva una cosa importante, ci sono meno appalti da fare per il servizio su gomma. loreto bartolomei
Io avrei un'idea. Perché con questi dieci milioni non ci facciamo un ipogeo a piazza martiri, che non è una cattedrale nel deserto ma fa parte di un discorso molto più ampio che vede una incredibile cultura a Teramo affiorare dalle sale ipogee vicino ai bagni pubblici nel sotto passo. Sale ipogee che siano anello di congiunzione con la cultura che dalla villa si fa una calata per il corso passando dal provveditorato, entrando nella chiocciola dove non si sa dove si va a finire e risalendo dentro se stessi alla sorgente del respirare, è qui che si incontrano uomini nudi con un bagaglio di fantasia ...blu bla bla ... Campari.... Bla bla bla...
Preoccupazione inutile. Tempo 10 anni e l'università verrà giù con tutta la collina che a memoria d'uomo è sempre in continuo movimento franoso nonostante i milioni di euro spesi per fare i pali di contenimento. Amministratori capaci e lungimiranti la raserebbero al suolo per spostarla nel Centro di Teramo e far vivere una CITTA' CAPOLUOGO che oramai sembra una frazioncina di un paese montano. Dimenticavo, non abbiamo amministratori capaci e lungimiranti.
Ma l'ipogeo è aperto. Se no quando aprirà?
Grande Anonimo delle 2:02 ti stringo la mano.
Ma a chi cazzo vengono in mente certe stronzate ? Basta, hanno distrutto Teramo ! Basta ! Poi non ci sono soldi per tappare le buche ! Possibile che i teramani siano tanto coglioni da non prendere tutti a calci in culo ?
Non preoccupiamoci, e' un primo aprile un po' anticipato. Assurdo.
Magari avanzano degli spiccioli per sistemare la strada lì vicino che porta al palazzetto, se ne è accorto qualcuno che è crollata per metà e c'è una sola corsia in piena curva? Non per fare il disfattista, so che sono fondi diversi e destinati ad altre cose, ma un po' di buonsenso ogni tanto...
Mio figlio ieri sera... "Papa', se fanno la cabinovia per l'Universita' io pretendo di essere spedito a scuola con il teletrasporto, stile cabine del film "La mosca". Mica sono uno studente di serie B !!!". Per non essere un padre di serie C vi giro la richiesta...
teramano Mio figlio ieri sera... "Papa', se fanno la cabinovia per l'Universita' io pretendo di essere spedito a scuola con il teletrasporto, stile cabine del film "La mosca". Mica sono uno studente di serie B !!!". Per non essere un padre di serie C vi giro la richiesta… "teramano" se si firmava suo figlio la riconosceva e poteva vantarsi con i suoi amichetti, peccato, ha perso una occasione, sa, così non può farlo perché denuncerebbe suo padre un cod…o, e/o lui un millantatore. "io pretendo", da sempre ho pensato che i figli "bulli" lo sono per il comportamento dei genitori, i bambini nascono bravi, teneri, bellissimi, la frequentazione poi di…. crea delle devianze pericolose. Un saluto, buona giornata "teramano" . loreto bartolomei
Sig. Loreto...era una battuta...giusto per scherzarci un po' su. Perche', non mi vorra' mica far credere che la cabinovia a Teramo la faranno per davvero ?!? Non era una battuta anche questa ??? Sui bambini sono perfettamente daccordo con lei : sono degli angeli che vanno protetti con ogni mezzo...
ROMA - È nei dettagli che si nasconde il diavolo. Così, tra un futuro visionario e uno molto più banale, la differenza può farla un semplice filo. Intere generazioni di autori di fantascienza hanno immaginato città avveniristiche dove il traffico è sparito, sostituito da un viavai di navicelle che si muovono libere nell'aria. Effettivamente è ciò che sembrano riservarci gli anni a venire, ma il merito non sarà di qualche rivoluzionario sistema di trasporto capace di vincere la gravità. A trasferire buona parte degli spostamenti a qualche decina di metri da terra sarà piuttosto una tecnologia vecchia di oltre un secolo: la funivia. Più ecologica, più economica, più semplice da gestire e spesso decisamente più bella, la funivia sta emigrando dalle cime delle montagne per conquistare sempre più spazi in città, dimostrando di essere anche nelle zone di pianura una validissima alternativa a bus, tram e metropolitane. LE IMMAGINI "Le cabinovie e i sistemi di transito a cavo sono al momento una delle tecnologie più dinamiche e a più rapida diffusione al mondo", spiega Steven Dale, urbanista canadese a capo del Creative Urban Projects. "Mano a mano che un numero crescente di città fa a gara per realizzare reti di trasporti sempre più complesse, aumenta il ricorso alle funivie per risolvere i loro problemi", sottolinea. "È una tendenza generale, ma a trascinare il boom è soprattutto l'America Latina", conferma Carlo Iacovini, manager di Clickutility e curatore di un recente convegno dedicato al tema dalla fiera Citytech. "L'economicità delle linee - osserva - consente l'accessibilità per quelle aree localizzate in collina e poco raggiungibili con servizi di terra. Spesso si tratta di periferie degradate ad altissima densità abitativa che si possono raggiungere solo sorvolandole. Medellin Metrocable in Colombia è in servizio dal 2006; ha reso accessibile il quartiere Aburra Valley trasportando seimila passeggeri all'ora e risollevandolo da una situazione di degrado e isolamento. Rio de Janeiro ha inaugurato la prima Teleferica Do Aleman nel 2011 con 3,5 km di lunghezza e sei stazioni che collegano alcuni quartieri residenziali con il centro, con una capacità di tremila persone all'ora. Il successo è stato tale che si è replicato con una seconda linea aperta in queste settimane che unisce il quartiere di Morro da Providencia (la più antica favelas di Rio) con il centro in pochi minuti". I numeri dei collegamenti via cavo sono sorprendenti. Ogni chilometro costa tra i tre e i quattro milioni di euro contro i cento di una linea metropolitana, ma può garantire lo spostamento anche di tre o quattro mila persone all'ora, con punte fino a ottomila. "Ancora più interessanti sono i costi di gestione, davvero bassissimi visto che queste linee hanno bisogno di poco personale di controllo e solo alle stazioni del capolinea ", sottolinea Maurizio Todisco, manager della Leitner, azienda altoatesina leader del settore. Molto più silenziose e meno inquinanti grazie ai motori elettrici, le funivie hanno anche tempi di realizzazione decisamente più rapidi visto che, se il percorso non prevede ostacoli particolari, un classico tracciato cittadino da 5-6 km richiede meno di un anno per la sua realizzazione mentre tram e metropolitane possono avere bisogno di oltre un decennio. Così, a fronte di questi vantaggi, la lista delle città che hanno già scelto o che si accingono a scegliere la mobilità via cavo si allunga di mese in mese. "Nel giro di pochi anni la parte del nostro fatturato derivante da cabinovie urbane è passato dal dieci al venti per cento del totale e siamo convinti che il business del futuro ormai sia sempre più questo", sottolinea ancora Todisco. La Paz, Tolosa, Groningen, Lagos, Amburgo, La Mecca sono solo alcuni dei nomi di un elenco di progetti che tocca ormai i cinque continenti, ma il caso più clamoroso è forse quello di Ankara dove è in via di realizzazione un vero e proprio reticolo di linee aeree che anche nella mappa ricorda a tutti gli effetti la tipica ragnatela di un efficiente sistema di metropolitane. E chi non passa alle funivie per risolvere i problemi di traffico lo fa per richiamare turisti, come Londra, dove la linea che sorvola il Tamigi inaugurata in occasioni delle Olimpiadi del 2012 è diventata una delle principali attrazioni. Sostanzialmente assente da questo grande fermento l'Italia, malgrado abbia in casa un'azienda come la Leitner che insieme agli austriaci della Doppelmayr si spartisce il mercato mondiale del settore. Da noi, da Segrate a Genova, dal Ponte sullo Stretto all'Eur di Roma, siamo fermi a qualche progetto a corto di soldi o in attesa di passare dalle tante forche caudine burocratiche. Eppure non mancano le idee d'avanguardia. L'architetto Stefano Panunzi, docente di Ingegneria edile all'Università del Molise, sponsorizza da anni la proposta di una "circolare volante " che unisca i vecchi forti dismessi che fanno da corona al centro di Roma, ma davanti allo stop della sovrintendenza collabora ora alla battaglia per la realizzazione di una cabinovia che unisca una zona periferica (Casalotti) al capolinea di una linea della metro (Battistini). "Ma non bisogna farne una questione ideologica, le funivie non sono una panacea, occorre promuoverle partendo dal basso, sulla spinta dei cittadini e dei comitati di quartiere finalmente consapevoli che esistono delle valide alternative, economiche ed ecologiche, per riqualificare i loro quartieri". Anche quest'ultimo progetto per il momento è solo un sogno, ma come spesso accade, nel paese dove il normale è quasi sempre impossibile, a volte succede qualcosa di eccezionale. È il caso di Perugia, dove dal 2008 è in funzione il primo esemplare al mondo di "minimetro", una teleferica composta da 25 vagoni privi di conducente che adagiati su un binario vengono tirati da un cavo lungo un percorso di 4 km articolato in sette fermate, compresi i capolinea. Bolivia. Ecco la nascente funivia che collegherà la capitale La Paz con El Alto. Costruita dal colosso austro-svizzero Doppelmayr-Garaventa, sarà la più lunga teleferica aerea urbana del mondo, con 10.337 metri, per 3 linee e 11 stazioni. Ecco le stazioni dell'opera, che ha un costo dell'ordine dei 170 milioni di euro e sarà completata l'anno prossimo. Bolivia, lo ricordiamo, è una delle capitali più alte del mondo, a 3.640 metri, e, come se non bastasse, poggia su un'area di colline e montagne perlomeno ondulata. Basti pensare che El Alto, che altro non è che la località dove ha sede l'aeroporto internazionale della città, la sovrasta di 500 metri circa, e che lo stesso scalo è a 4.'061 metri sul livello del mare. Un'opera di questo tipo ha quindi una funzione strategica di prim'ordine, nella rete del trasporto di questa metropoli. La più alta funivia del mondo in Venezuela Garaventa sta rinnovando rinnovato le quattro sezioni della funivia nelle Ande venezuelane, presso Merida. Essa conduce ai quasi 5.000 m. s.l.m. di Pico Espejo – e supera un dislivello di due chilometri e mezzo! I nuovi impianti sostituiscono le vecchie realizzazioni del 1958, che per ragioni di sicurezza sono state chiuse al pubblico nel 2008. La messa in servizio è prevista per il 2013. Una cosa è certa: con un totale di dodici chilometri e mezzo suddivisi in quattro sezioni, la linea è la più lunga del mondo operata con impianti a va e vieni. I quattro tronchi sono indipendenti, ma le stazioni intermedie sono comuni e consentono il passaggio tra le varie cabine. La funivia parte dalla Plaza las Heroinas a Merida nella stazione Barinitas ad una altitudine di 1.570 m. Già dalla terza fermata, La Augada (quasi 3500 m), si può sentire l’aria rarefatta. Ma l’aiuto è disponibile: sia nelle stazioni che nelle cabine sono disponibili bombole di ossigeno per chi lo richiede. Le cabine da 60 persone ofrfono posti a sedere per 40 persone. Questo è sufficiente alla maggior parte dei turisti che provengono da lontano; i viaggiatori locali sono invece già abituati a tali altezze. L’ultima stazione, Pico Espejo (4.780 m) si trova ai piedi della cima del Pico Espejo, ed offre una vista spettacolare sulle imponenti montagne delle Ande e in particolare sul Pico Bolivar (5000 m), la montagna più alta del Venezuela. Le stazioni saranno allestite come un mondo d’avventura: la prima stazione è concepita come un grande ristorante panoramico, la seconda come un museo, la terza di nuovo come ristorante e l’ultima con un piccolo bar ed una grande terrazza. Il montaggio è una sfida per diversi motivi. Inizia con la consegna dei componenti: gli autotreni dalla città portuale di Maracaibo, a circa 450 chilometri di distanza, preferiscono viaggiare di notte, perché il giorno, per le strade regionali il traffico è congestionato ed è possibile avanzare significativamente. I materiali da costruzione come ghiaia e sabbia vengono invece trasportati da Merida con i vecchi impianti utilizzati come teleferiche. I nuovi impianti riprendono la stessa linea dei precedenti, con una ricostruzione quasi totale delle stazioni. Nel 1958, parallelamente alle quattro funivie erano state costruite altrettante teleferiche per materiali. Una volta che i vecchi impianti verranno demoliti, esse saranno l’unico collegamento per il trasporto di materiale e personale di cantiere. Le teleferiche continueranno ad essere sfruttate per il trasporto di merci anche dopo l’apertura delle nuove funivie (a partire dall’estate 2013). Mi fermo qui. loreto bartolomei
La pochezza degli "anonimi" non sta tanto nel fatto chè non hanno il coraggio di qualificarsi, essa è una conseguenza dell' ineguatezza di quello che esprimono, che asseriscono, pretendendo poi di stare sempre dalla parte giusta. Il "pallone" in Italia ha distrutto le menti di molti, dei più, facendoli sentire tutti "allenatori", con formazioni e moduli di gioco mai verificabili se vincenti, questo modo di fare, di agire e di pensare, in molti, lo trasferiscono sul vivere quotidiano. Abituiamoci a dar giudizi su cio che conosciamo e/o dopo aver studiato l' argomento, volendo intervenire su discussioni in atto, ne guadagneremmo tutti. loreto bartolomei Maestro di sci (35 anni), oggi a riposo, per diverso tempo addetto ad impianti di risalita.
Sindaco Brucchi, non le nascondo la mia contrarrietà, per aver mantenuto assessori che non meritano di stare in quel posto, non perchè non sono "belli", ma perchè incompetenti, fannulloni (vedi anche le relazioni). Detto questo, lei deve aver un bel coraggio, fose non leggerà tutti gli insulti che le vengono da codardi che "sempre" non si firmano, incompetenti su tutto, ma che sono pronti a vomitarle addosso solo cattiverie. Buon lavoro Sindaco Brucchi, come si dice "da na recchia m entr e dall' altra m esc". loreto bartolomei
Sig. Loreto...ma cosa dice ??? Lei crede che non si possa esprimere un giudizio, senza offendere alcuno, rimanendo anonimi ? E se io le dico che in tal modo addirittura lo scritto ha addirittura piu' valore, in quanto espressione di un pensiero ripulito dal condizionamento che il nome, voglia o non voglia, porta' con se' ?!? Crede che solo lei abbia diritto di esprimere un commento ? Lei crede che per parlare sulla adeguatezza o no di una cabinovia al centro di una citta' (!!!) bisogna aver passato la vita accanto ad essa ??? Una cabinovia ultramoderna e futuristica, mentre a pochi metri, dalle buche delle strade cittadine, si puo' intravedere l'Australia rovesciata...
Ci sente, non è sordo, vede e non è cieco, non vuol capire!!! A lei se vuole, ed a chi legge, il giudizio. ""Una cabinovia ultramoderna e futuristica"", l' impianto Telemix è di per se di nuova generazione, questo si disse quando fu inaugurata a Plan de Corones, la gemella, ma solo perchè unisce due metodi di trasporto a fune. Quella di Plan de Corodes è già stata smontata e venduta ad una società Russa che l' ha rimontata in una stazione di quel paese, ed è in funzione già dall' anno scorso. E' una cabinovia, in quando le cabine girano sia in inverno che in estate, in più, in inverno, e solo in inverno, viene programmato nel sistema di aggancio automatico, quello di sedie (in questo caso 3) tra due cabine, più adatte al trasporto dello sciatore. Ecco perchè Tele mix, lo sciatore che non vuole togliersi gli sci, agganciarli agli appositi supporti alla cabina, sedersi in ambiente recluso, e poi doverli di nuovo calzarli, preferisce sedersi sulle sedie e via. Solo per questo all' avanguardia ma nel 93!3!3!3!!!!!!! Se si ha buona volontà di cercare su internet, le discussioni di addetti ai lavori, quando si pubblicizzò questa installata ai Prati, ci si scompisc..a dalle risate. Non si riesce a capire, che piste ci sono sul Gran Sasso da pensare ad un simile impianto con 1800 persone-h. Quante piste scendono dalla Madonnina?? Ripeto, quello di Plan de Corones contribuisce a fare un fatturato di 44.000.000,oo di euro l' anno, questo leggiamo sulla stampa, esso all' arrivo, rifornisce diversi altri impianti che vanno ancora in alto e numerose piste che scendono a valle. Il bello che quella montata al posto della precedente uguale alla nostra, ha: sedie con 8 posti, cabine con 10 posti, sedili cabine e sedie riscaldati, ed il collegamento ad internet. Dulcis in fundo, lungo il percorso ha cambi di direzzione. Sapete il costo di quest' ultima? 12.500.000,oo di euro, come la nostra, ma fa ancora di più, ha una portata di 3300 persone ora, non 1800, perchè insufficienti alle esigenze di quel tratto. Mi dispiace non poter mostrare le foto, andate a vederle è uno spettacolo. Tanti auguri al bambino. loreto bartolomei
Il bambino non festeggia nessun compleanno e quindi non ha bisogno dei suoi auguri. Sappiamo tutti ora che e' un genio delle teleferiche, seggiovie e cabinovie. L'amministrazione di una citta' e dei suoi infiniti problemi e' ben altra cosa. Ci sono problemi seri da risolvere. Questa "buffonata" della cabinovia al centro di Teramo risparmiatecela ! E qualche volta accetti un pensiero diverso dal suo. Fa bene alla salute. Nostra...
.............."""È nei dettagli che si nasconde il diavolo. Così, tra un futuro visionario e uno molto più banale, la differenza può farla un semplice filo. Intere generazioni di autori di fantascienza hanno immaginato città avveniristiche dove il traffico è sparito, sostituito da un viavai di navicelle che si muovono libere nell'aria. Effettivamente è ciò che sembrano riservarci gli anni a venire, ma il merito non sarà di qualche rivoluzionario sistema di trasporto capace di vincere la gravità. A trasferire buona parte degli spostamenti a qualche decina di metri da terra sarà piuttosto una tecnologia vecchia di oltre un secolo: la funivia. Più ecologica, più economica, più semplice da gestire e spesso decisamente più bella, la funivia sta emigrando dalle cime delle montagne per conquistare sempre più spazi in città, dimostrando di essere anche nelle zone di pianura una validissima alternativa a bus, tram e metropolitane.""". Forse le è sfuggito, non lo ha letto, come tante altre cose che ho scritto, che vi sono dei finanziamenti Europei molto vantaggiosi, se non addirittura in conto capitale, questo potrebbe essere il caso. Quindi ho si usano quei fondi per realizzare una opera o niente. Da pazzi sarebbe se si usassero male, dove non servissero, ma visto che quel collegamento serve, visto che in tutti i paesi del mondo, questo è il rimedio per gli spostamenti rapidi e sicuri, in un percorso fino a 2 km. 4600 persone ora, magari ecologici, con poco personale, poca spesa per manutenzioni e mi fermo qui. Buona Domenica Signor ""teramano"". loreto bartolomei (....genio delle teleferiche, seggiovie e cabinovie...titolo acquisito sul campo)
Al parco della scienza faranno pure la pista di atterraggio per gli UFO provenienti da pianeti ExtraTerramanestri. Ci parcheggerà solo l'alieno Mastromauro... con la sua Barca.