Indiscrezioni non confermate.
Sarebbero state richieste le dimissioni all'Amministratore della Te.Am, l'avv. Luca Ranalli, che non ci conforta ma sorride.
Anzi, raddoppia.
Non esce dalla partita ma cambia schema.
Libera il tiro da tre.
Si continuerà a pensare al nodo dei debiti del Comune nei confronti della Teramo Ambiente.
Si penserà alla bozza di transazione:
Si penserà alla certificazione dei crediti.
Si penserà al Pef, a quel milione e trecentomila euro, nutrito dalla mera valutazione del Segretario Generale.
Si penserà alla mancanza di un parere legale, a quei cinque mesi trascorsi in attesa di una modifica in consiglio comunale, all'ingerenza digerita di alcuni attenti e presenti politici teramani.
Si penserà a una società in costante attivo di bilancio, nonostante tutto.
I dati?
In una cartellina nera.
Istanza di riscossione per 1.334.197,91 euro.
Debiti del Comune di Teramo intorno ai 3 milioni di euro.
I servizi cimiteriali nutriti da una convenzione in scadenza il 2021.
La Te.Am che doveva avere la possibilità di vendere 700 loculi, mentre finora ha avuto la possibilità di transare 150 loculi, gli altri 550.
Si penserà a un bando di gara che andrà impugnato anche per ragioni di redditività.
Il nodo sarà rappresentato anche dalla Commissione di Garanzia e Controllo che potrebbe essere rinviata per l'indisponibilità del presidente Te.Am Bozzelli.
Il secondo nodo è il fascicolo che verrà dato alla maggioranza, alla minoranza e alla stampa.
Le dimissioni?
Non esistono come non può essere nota nessuna missiva interna.
In fondo, il minimo che può succedere a chi fa i soli interessi di un'azienda contestando le immistioni politiche.
Il problema più grande?
Lo leggerà il mittente quando arriveranno le motivazioni a gentile diniego.
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