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Teramo Ambiente: Il Presidente Bozzelli e il cartellino Rosso al sindaco D'Alberto...

di Giancarlo Falconi
3 minuti

Leggiamo la risposta del presidente Bozzelli al sindaco D'Alberto sui tempi dei pagamenti.
( foto Emmelle) 

Nei giorni scorsi, il presidente di Te.Am, Pietro Bozzelli ha diffidato il Comune di Teramo al pagamento integrale del canone di gennaio 2019 del servizio di igiene urbana. Alla diffida, il Comune aveva risposto sostenendo di aver saldato l’intero importo dovuto, addirittura in anticipo rispetto ai 60 giorni previsti. “La ricostruzione della vicenda fatta dal Comune di Teramo non corrisponde alla realtà - spiega il presidente Bozzelli, replicando al Comune. Anzitutto, per legge, i termini di pagamento salvo accordo contrario devono avvenire entro 30 giorni e non 60. Fortunatamente siamo nel 2019 e la tecnologia permette di tracciare la corrispondenza, i cellulari e i movimenti bancari, che dimostrano come si abbia avuto evidenza del pagamento solo giovedì 14 marzo, quindi, a poche ore dal termine utile al pagamento puntuale degli stipendi dei dipendenti che avrebbero rischiato di slittare.  Ma quello che i cittadini non sanno è che questa incresciosa situazione, cioè del pagamento (molto) parziale a fronte di un canone di circa 813.000,00 euro, si è già verificata un’altra volta e non solo adesso. Teramo Ambiente ha dovuto pagare la multa all’Inps, ma soprattutto ha rischiato di non avere il Durc (documento unico di regolarità contributiva) che avrebbe determinato, per legge, il blocco dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni, con conseguenze immediate e devastanti sui posti di lavoro”. Bozzelli spiega come la Team si sia trovata obbligata a impegnare la prima tranche di 270mila euro (accreditata il 12 marzo) del canone del Comune di Teramo non per gli stipendi ma per saldare l’Inps dei dipendenti. Se così non fosse stato fatto, Te.Am non avrebbe avuto il Durc in regola esponendo l’azienda a grossi rischi. I 500mila euro circa accreditati il 14 marzo in tutta fretta hanno permesso la regolare corresponsione del salario. La riorganizzazione, decisa dagli amministratori a marzo 2017, ha determinato una significativa riduzione dei costi, che ha permesso di minimizzare l’impatto negativo della perdita delle commesse di Castellalto-Canzano e di Termoli. Questa azione ha permesso di mantenere i livelli occupazionali, quando molti paventavano in continuazione scenari catastrofici, non avendo alcuna idea sul livello organizzativo raggiunto e sul valore dei nostri dipendenti. Nonostante tutto, si prevede che anche quest’anno il bilancio di Teramo Ambiente sarà positivo. Invece la situazione finanziaria da anni risente di una serie di crediti vantati verso enti pubblici, la cui mancata riscossione determina oneri finanziari (oltre 150.00,00 € all’anno) che, per oltre la metà, sono pagati dai cittadini di Teramo attraverso la Tari. Gli amministratori di Teramo Ambiente ribadiscono l’impegno a tutelare la società ed il posto di lavoro di chi ci lavora. “E’ nostro preciso impegno e dovere procedere al recupero di tutti i crediti presso enti e società a tutela della Te.Am e dei suoi soci oltre che nell’interesse dell’intera collettività teramana. Va ricordato, sempre, che Te.Am è una società mista pubblico privata ma non soggetta a controllo pubblico. Al di là di tutto questo, ci attende l’appuntamento della gara per l’individuazione del socio privato, passaggio importante per la società per azioni”, conclude Bozzelli.

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Commenti

Certo Bozzelli, la Team è una società mista pubblico-privata ma non soggetta a controllo pubblico, (cito le sue parole)... Che tradotto vuol dire i debiti e le passività in capo al pubblico (che alla fine siamo noi cittadini) mentre i ricavi nelle tasche di chi? (di sicuro non della collettività) visto che le tariffe volano da anni....
Non sarà mica finita la pacchia anche per te?
Se il Sindaco avrà la forza di farlo, imporrà al prossimo soggetto privato subentrante dei veri standard produttivi e soprattutto di risultato, degni di una azienda che produca ricchezza erogando servizi invece che ricettacolo di cambiali elettorali a fronte di livelli pessimi di qualità dei servizi.
Noi attendiamo, intanto però paghiamo gli stipendioni di giacche e cravatte.