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Teramo: Storia di un prete, della comunione e di un bambino speciale...

di Giancarlo Falconi
1 minuto

Un bambino autistico è un bambino speciale.
Altri sensi, altre attenzioni, altra famiglia, altri amici, altro ascolto.
Che succede quando un bambino di un altro universo, che non ama le ostie consacrate nel palato, deve abbracciare il sacramento della comunione?
Esitono preti con un'altra sensibilità.
Capaci di adattare lo spirito cattolico, cristiano alle esigenze della vita.
Il cucciolo ama il pane azzimo?
Diventerà la sua ostia.
Basta benedirlo.
Brividi contro l'ottusità e il vizio ortodosso, categorico, formale, puntiglioso, severo.
Sorrisi.
Si può fare...ecco cosa devono ripetersi i genitori di ragazzi autistici.
Si può fare, tutti insieme.
Una società civile è come una grande famiglia.
L'unico modo che abbiamo di sopravvivere è stringerci in un solo abbraccio. 
In comunone emotiva.
 

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Commenti

Ottimo articolo e approccio indiscutibile del parroco. Non serve la tenerezza - comunque sempre ben accetta nella relazioni umane - ma il pragmatismo per gestire la maggiorparte delle situazioni "problematiche" ... tutto il resto sono inutili sovrastrutture, di cui gli uomini tendono ad avvalersi per costruire alibi e reti di protezione alla fallacia del pensiero e delle azioni ...