Grazie.
Sapete perchè questo articolo inizia con un grazie e terminerà con un grazie?
Perchè oggi ho imparato molto dalla mia passeggiata silenziosa in città.
Quell'anziano che ci somiglia tra qualche anno aveva le scarpe lucide.
Lustrate a specchio anche se le rughe della pelle, spiavano gli anni come una perpetua le confessioni di paese.
Erano le quattro del pomeriggio di un Sabato di Dicembre.
I panettieri sono quasi alla chiusura con il pane che strizza l'occhio al ritratto della mattina.
Si rotolano, i panini, per non finire grattati o macinati.
La resistenza della mollica e della cocchia.
Lo scacchiere del quotidiano era completo, quasi, mancava il cocchiere ma nelle favole può essere disegnato più tardi.
Avevo comperato l'ultimo casareccio e come sempre mi soffermai a far di chiacchiere.
Come mia madre, una questione di lievito famigliare.
L'anziano era entrato da pochi minuti ma era rimasto a metà strada e la porta automatica impazziva tra dentro e fuori, fuori e dentro.
Dignità, avrei scoperto.
Le scarpe strisciavano e la scia a terra era di un uomo che aveva seminato.
"Sono avanzati dei panini? Sai, dopo fa freddo per uscire...".
Quella domanda mi arrestò.
Cuore, corpo e anima. In sospeso.
Tempo regalato.
Il sorriso, una busta piena e quel grazie e buon pomeriggio come se fosse il migliore dei clienti.
Vedovo.
Un piccolo appartamento in centro.
Oltre 80 anni e la pensione minima.
Un te caldo e due parole.
Il tabacco per la sua pipa in regalo e ancora, ancora, ancora....
" Bisogna scegliere se mangiare o riscaldare. Noi artigiani viviamo così ma ci aiutiamo".
Il fornaio, il macellaio, il fruttivendolo.
Stesso andamento lento e quei denti senza dentiera.
Perchè mangia un panino così duro senza denti?
"Ho la dentiera ma così dura di più"....e quelle scarpe lucide ma striscianti con le rughe delle perpetue, furono inghiottite nella serata di un Sabato di Dicembre teramano.
Invisibili che hanno una dimensione che si può sentire, toccare e aiutare.
Basta fermarsi un attimo.
Fermatevi, ogni tanto e osservate.
Io, ho un nuovo amico.
Grazie... ( foto Internet)
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Commenti
Questo è Natale.
Oltre le luci del corso, oltre il Duomo illuminato, oltre le vetrine e i vestiti della festa, i cenoni e tutto il resto...
Chapeaux!
Il Natale n0n c'entra un tubo. Ci sono delle persone che quando vedono alcuni nostri concittadini in quelle condizioni si avvicinano e senza parlare fanno scendere nelle loro tasche la dieci o venti euro. Sono io che mi sento in imbarazzo per loro.
Si Giancarlo...........giu' il cappello!!!!!!!!!
E'Natale ogni volta che ci ricordiamo di fare del bene al prossimo, la carità non ha un volto ma un'animo buono . Abbiamo tanto da imparare dagli anziani sono come un libro pieno di insegnamenti.