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Ecco a voi l'intervista a Giovanni Amodio, il naufrago di Martinsicuro. "Ho pregato e sperato per 40 ore"

di Giancarlo Falconi
1 minuto

La conoscete la preghiera dei marinai?
 

«A Te, o grande eterno Iddio,
Signore del cielo e dell'abisso,
cui obbediscono i venti e le onde, noi,
uomini di mare e di guerra, Ufficiali e Marinai d'Italia,
da questa sacra nave armata della Patria leviamo i cuori.
Salva ed esalta, nella Tua fede, o gran Dio, la nostra Nazione.
Da' giusta gloria e potenza alla nostra bandiera,
comanda che la tempesta ed i flutti servano a lei;
poni sul nemico il terrore di lei;
fa che per sempre la cingano in difesa petti di ferro,
più forti del ferro che cinge questa nave,
a lei per sempre dona vittoria.
Benedici , o Signore, le nostre case lontane, le care genti.
Benedici nella cadente notte il riposo del popolo,
benedici noi che, per esso, vegliamo in armi sul mare.
Benedici!»

(La preghiera del marinaio di Antonio Fogazzaro)

Non sarà questo il testo che ha invocato Giovanni Amodio nelle sue 40 ore tra il buio e la luce, tra la morte e la vita ma sicuramente la litania cattolica e la sua forza mentale, tra l'amore verso la famiglia e essere figlio di Nettuno, sono stati gli ingredienti di un'incredibile sopravvivenza.
Lo specchio di mare e le sue unghie a far di speranza.
Bentornato Giovanni...sulla terra ferma. https://www.youtube.com/watch?v=3KzoHT4LQ1A

Il Comandante della Capitaneria: "Un miracolo, mai smesso di cercarlo"    https://www.youtube.com/watch?v=NQFUxUEO6Kc

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