Torniamo insieme alle elementari.
Una lista per le elezioni provinciali di Teramo.
Non di 12, di 11 ma solo di otto candidati consiglieri.
Se su otto candidati consiglieri, solo tre sono donne che cosa accade?
Prima studiamo.
La rappresentanza di genere nella legge elettorale di città metropolitane e province
La legge 7 aprile 2014, n. 56, che ha provveduto a disciplinare l'istituzione delle Città metropolitane ed
il riordino delle province, ha eliminato l'elezione diretta dei consigli provinciali.
I consigli metropolitani (organi delle nuove città metropolitane) ed i consigli provinciali sono divenuti
organi elettivi di secondo grado; l'elettorato attivo e passivo spetta ai sindaci ed ai consiglieri comunali dei
rispetti territori.
L'elezione di questi due organi avviene con modalità parzialmente differenti, che comunque prevedono
l'espressione di un voto di preferenza e la ponderazione del voto (in base ad un indice rapportato alla
popolazione complessiva della fascia demografica di appartenenza del comune).
Al fine di promuovere la rappresentanza di genere, la legge stabilisce che nelle liste nessuno dei due
sessi può essere rappresentato in misura superiore al 60 per cento, con arrotondamento all'unità
superiore per i candidati del sesso meno rappresentato, a pena di inammissibilità.
Tale disposizione si applica decorsi 5 anni dall'entrata in vigore della legge n. 215/2012, sulla
rappresentanza di genere negli organi elettivi degli enti locali e quindi, di fatto, a partire dal 2018 (art. 1,
commi 27-28 e commi 71-72).
Non è prevista la possibilità della doppia preferenza di genere, in quanto ritenuta incompatibile con il
sistema del voto ponderato.
Non è inoltre più prevista la giunta, ma un altro organo assembleare (consiglio metropolitano nelle città
metropolitane e assemblea dei sindaci nelle province), composto da tutti i sindaci del territorio.
IL 40% minimo di genere e non il 37%.
Il 60% massimo per genere e non il 63%.
Accade che bisogna rispettare la legge.
Quindi meno un consigliere di genere maschile e in questo caso non il più bello, il più simpatico, il pù basso o alto, il più Mario Cozzi, il meno Cozzi Mario, il meno puntuale, il meno romantico, il meno leghista ma l'ultimo in ordine di cognome.
Tassoni da Martinsicuro.
Controllate in galleria il prima e dopo e ricordatevi....per la politica come per la vita è sempre e solo una questione di proporzioni e di studio.
Il resto è una figura di genere...
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Il neo sottosegretario è incappato nel primo flop...questa è naturalmente una sua lista e la targa è leggibilissima!