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Territorialità: Mariani e D'Alfonso. Ecco perchè tutti i sondaggi falliranno...#iocero

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Un pomeriggio romano tra amici sondaggisti. 
Gli stessi che lavorano per i più grossi partiti italiani da anni e da anni, studiano i dissapori dei pacchetti voti.
Dividendo l'Italia in campanili, quartieri, rioni, frazioni, campanelli.
L'Abruzzo è per gli statistici una regione a statuto speciale.
Una tipologia di territorio che ha bisogno del senso di appartenenza e di un rappresentante che sia identificabile nel bene o nel male.
Tra un catapultato o un nuovo politico, si preferisce chi sia immediatamente riconoscibile per protestare, chiedere di segreteria, fondere di consigli e sperare in una visione progettuale.
Tutti i dati riportano, per esempio, un faccia a faccia nel teramano, tra Lucrezia Rasicci ( che non è mai esistita) e Antonio Zennaro ( che gira la provincia con il suo nome nel giubotto).
Le differenze?
Non le conosciamo.
Non li conosciamo.
Sandro Mariani a detta di tutti paga l'immagine del partito democratico e del governatore D'Alfonso.
Elenchiamo tutte le promesse e il pessimo modo di comunicare del presidente della Regione Abruzzo?
Le sue iperbole linguistiche hanno stancato la casalinga di Voghera e donna Maria di Lettomanoppello perchè non esistono da tempo tra disoccupazione, inquinamento, mancanza di sicurezza, pessima sanità.
Un giorno qualcuno mi spiegherà chi gestisce in Regione, nella sua Segreteria lo strumento simpatia ed empatia e soprattutto chi analizza le problematiche e le soluzioni.

Mariani?
La variabile impazzita.

L'effetto presenza tra errori e vittorie.
C'era e c'è sempre stato.
I sondaggisti lo danno in netto recupero per il futuro partito unico ( perchè in Abruzzo ci si gioca molto altro che una candidatura in Parlamento) e l'effetto scudo crociato in una terra di veri democristiani.
La forchetta dell'intesa è molto ampia ed è stranamente portata dagli indecisi raggiunti attraverso video di youtber, influencer e costanza di azione.
Un gradimento fatto di personificazione e impronte sulla strada.
Due concetti di educazione popolare che possono essere paragonati tra Mariani, Morra e in confusione anche per Giorgio D'Ignazio che ha sottostimato i passaggi tra sinistra e destra, scusate, destra a sinistra.
La doppia M.
Lontano è vista lo stile da curato di Gianni Chiodi che dazierà i tre anni sabbatici ( detto e ridetto cento volte) in Regione.

Si voterà chi c'era in quelle notti di terrore, di terremoto, di nevicate, di paura, di morte.
#iocero http://www.abruzzoweb.it/contenuti/-dieci-ore-bloccati-in-casa-tra-neve-e-scosse-salvati-grazie-a-sms-a-consigliere-/618545-327/

Il voto subliminale che regolerà il partito degli indecisi che i sondaggisti non riescono a prevedere.
Quanto costerà la vendetta Ginobliana?
Mariani è definito variabile Gaspariana e il suo valore è dato dall'abitudine di Chiesa in Chiesa, porta  Santa a porta a porta.
Scommettiamo?
 

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Commenti

Sandro è un bravo ragazzo, ma non ci sono margini di recupero, i sondaggi sanno addirittura il pd teramane come il più basso a livello regionale. Di suo ci potrà mettere i suoi voto a Teramo e nelle aree interne. Ma la val vibrata è un grande vaffa day, come pure la zona della costa, quella che somiglia più ad un tessuto urbano contemporaneo, con poche relazioni stile paese, in particolare tra i giovani e le migliaia di residenti non locali originari di altre zone d'Italia. Penso a Martinsicuro, Alba, Tortoreto Giulianova, Roseto. Se vuole recuperare si deve buttare a perdifiato su queste città.

Il codazzo è unico, la vanità politica e il bisogno di sentirsi forti non permette ai candidati sopracitati di vedere la realtà! Cene a cui si attovaglia in pubblico fossile, questo.è il nuovo?

Sono d’accordo anche io. Non è possibile che Mariani possa perdere contro gli altri candidati di collegio. Se fosse così la sua carriera politica sarebbe praticamente compromessa.
Inoltre, non credo che Mariani paghi lo scotto di D’Alfonso, preso atto che il PD, a Pescara, viene dato con percentuali più alte di quelle di Teramo.
Piuttosto potrebbe pagare la difficoltà di una provincia sempre più marginale e povera.