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Scandalo a Teramo: Ucciso un albero in via IV Novembre

di Giancarlo Falconi
5 minuti

Caro Sindaco Brucchi...conosce via IV Novembre?
Il continuum con viale Cavour.
Quel viale dove un palazzo e solo un condominio di residenti, ha piantato dei paletti tra un albero e un altro.
Alberi storici e posti auto storici.
Dove un palazzo e solo un condominio, ha avviato una petizione per abbattere quegli alberi di patrimonio teramano.
Può chiedere a qualche suo consigliere comunale di maggioranza.
Nel prossimo articolo spiegherò a lei, Primo Cittadino e al suo consigliere, il gioco di uno sponsor da dover per forza soddisfare.
Ne parleremo a breve con un dettagliato, molto dettagliato articolo.

Le anticipo che tutto il quartiere non vuole l'abbattimento degli alberi e i signori in questione, possono permutare i loro appartamenti con altri sul lotto zero.
Noi saremo pronti a fare una contro manifestazione.
Vuole scommettere sul numero?
Lo vuole davvero?
Intanto in via IV Novembre, un pino secolare, verde, tana di scoiattoli e di altra aria, è stato tagliato in mille pezzi dagli operai di un cantiere.
Una barbaria come testimoniano foto e la lettera di un cittadino animato da alto senso civico.
Le lascio il testamento di una lettura mortificante...perchè chi non ha mai abbracciato un albero non sente la vita.

Era da tempo che osservavo il cartello del cantiere posto in Via IV novembre, poco dopo il curvone di Viale Cavour (alle spalle del palazzo di Viale Crucioli bianco e rosso tanto per intenderci).
Il suddetto cartello mostrava un fotomontaggio di una nuova costruzione immersa nel verde che rappresenta d’estate il colore caratterizzante le strade di quello che è, probabilmente, l’unico viale di Teramo ove alberi ad alto fusto con le loro chiome riescono in estate a coprire l’azzurro del cielo, ove in autunno si assiste ad una esplosione di colori ed ove in primavera è possibile scorgere l’illuminarsi delle lucciole.
 

Era da tempo che osservavo i primi lavori del cantiere posto dietro quel cartello ed era da tempo che osservavo un grosso albero posto sul ciglio della strada in prossimità dell’entrata di quel cantiere: la speranza mi suggeriva che nessun costruttore avrebbe sminuito il valore di quell’immobile sradicando quell’albero. D’altronde quel cartello solleticava l’immaginazione verso l’abitare in un sereno condominio attorniato dal verde e posto a qualche passo dal centro della città.

Ma oggi lunedi 14 ottobre, verso le ore 13.30, mi si telefona per riferirmi che alcune maestranze stavano sradicando quell’albero. Mi reco di corsa verso il luogo e comincio a fotografare e filmare le operatività in corso.
Mentre alcuni operai regolavano il traffico proveniente da Viale Cavour o risalenti da Viale Crucioli facendo transitare le automobili a ridosso della zona di lavoro lungo Via IV Novembre, due autogru provvedevano a caricare sui rispettivi cassoni i segmenti tagliati di quell’albero.
Sebbene infastidito dagli operatori proseguivo nelle mie riprese decidendo verso le 13.45 a recarmi fino a Piazza Garibaldi per cercare qualche vigile in genere presente a quell’ora per regolare il traffico.
Arrivato in Piazza Garibaldi incrocio una vettura dei vigili urbani targata YA222AM, segnalo ai due vigili presenti all’interno che si stava procedendo in zona al taglio di un albero e li invito a seguirmi presso il luogo dell’avvenimento.


Arrivati in Via IV Novembre, mentre provvedevo ad effettuare altre foto e riprese video, osservavo il lavoro di controllo della documentazione inerente al taglio dell’albero.
Non sono un esperto del settore ma mi chiedo se un albero apparentemente in ottima salute, posto sul limite dell’asfalto, costituisca un bene privato disponibile nelle scelte del legittimo proprietario di un terreno urbano oppure un bene pubblico.
Non sono un esperto del settore ma mi chiedo quale sia la filiera delle responsabilità che nel primo caso o nel secondo comporti la decisione dello sradicamento di un albero.
Una veloce ricerca in rete evidenzia come la L.R. 28 maggio 2013, n. 12 all’articolo 6, comma 3, cita
L'abbattimento e l'espianto del patrimonio arboreo di cui al comma 2, esclusivamente per casi motivati e improcrastinabili, è consentito previo parere obbligatorio e vincolante del Corpo forestale dello Stato, idoneo ad escludere la praticabilità di soluzioni alternative o complementari aventi minore impatto ambientale.”

A questo punto mi chiedo: è stata rispettata tutta la procedura?
Chi è il responsabile dell’operazione e con quale motivazione è stato rilasciato l’eventuale permesso?
Quale deve essere il futuro sviluppo di un quartiere (praticamente unico a Teramo come evidenziabile da foto satellitare, che, posto nelle vicinanze del centro cittadino, ritrova il suo valore nell’essere immerso dal verde?
Quale sarà il destino del meraviglioso giardino dell’ex convitto femminile attualmente non godibile da nessuno?
Quali sono le misure atte a prevenire fenomeni di instabilità idrogeologica e problematiche connesse allo scorrimento non regimato delle acque piovane in presenza di uno sviluppo edile apparentemente privo di logica?


P.S.: recentemente nel quartiere è stato avvistato un ghiro e la notizia mi ha reso felice

Lettera Firmata
 

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Commenti

A volte mi chiedo dove trovo la forza per sperare che le cose a Teramo ( citta' insensibile a tutto) possano cambiare.
Giancarlo non ti candidare. Ti prego. Questa è una città di merda con noi abitanti viscidi, pavidi e tristi.
Ci sara' stata una perizia pagata qualche migliaia di euro a sancire la pericolosita' della pianta. Come lo fu per la palma davanti al comune, sostituita 6/7 anni fa da una ridicola statua di Crocetti, artista prediletto di Tancredi sr. Cosi, Scampia-style. Desertificazione. Il brutto a modello. Basta che se magna. Mentre altrove adattano le architetture a convivere con il verde, specie quello secolare.
Purtroppo, anche se il taglio non è stato autorizzato, prenderanno una multarella e andranno avanti con il loro blocco di cemento armato. Io gli ritirerei il permesso a costruire per reato contro il patrimonio pubblico. Per continuare il discorso del Sig. Moschetta, qual'è l'unica parte aperta del barattolo arrugginito di Piazza Garibaldi? La sala Crocetti!!
e vogliamo mettere il rifacimento dei "Tigli"? con un giardino botanico a disposizione dei teramani che non se ne sono mai accorti?
Chi taglia una pianta, quella si vendica colla sua ruina ... L. Da Vinci
per ciò che concerne il taglio di alberi in città, è compito del Sindaco e quindi delgi uffici comunali l'autorizzazione. Di solito gli uffici chiedono una perizia anche al Corpo Forestale . Il taglio può essere autorizzato solo in presenza di un possibile danno della pianta. In questo caso, da letture giornalistiche, non mi sembra che esista una autorizzazione. Mi aspetto che i vigili controllino il fatto. Insomma può essere che in questo paese non si consoca se è o non è autorizzato un taglio?
Chi ha concesso l'autorizzazione ha commesso uno scempio, il solito che accade ripetutamente da anni in questo paesotto governato come fosse il proprio orticello. Sono passato a vedere sul posto anche per rendermi conto delle dimensioni della pianta. E' stato perpetrato uno scempio alla comunità. Ma io non me la prendo con il costruttore, bensì con chi ha rilasciato quell'autorizzazione.
Io ho girato l'Italia e non ho visto ancora tutti gli scempi che si stanno perpetrando nella nostra povera e derelitta cittadina: palazzi da abbattere che vengono consolidati, case da abbattere che restano a loro posto (vedi quella all'angolo di via Fonte Regina), parcheggi costruiti e mai utilizzati (come sopra). rotonde "Ovali" che invece di velocizzare il traffico lo rallentano, opere promesse e mai fatte (vedi teatro), giardini abbandonati a se stessi, costruzioni costose e inutili (vedi Ipogeo) ed altre imbecillità varie di cui la nostra città è ricca. Ah...dimenticavo. C'è anche un'altra costruzione con cui i nostri "cari" politici del ca... hanno fatto, da anni, la loro battaglia in campo elettorale: il vecchio "manicomio", ormai fatiscente, decadente ricettacolo di qualche barbone o malato di mente (vedi Roberto Di Federico e la sua "compagna"). Dovevano venderlo anni fa ma ancora sta li a finire di rovinarsi. Forse aspettano che crolli così risparmiano i soldi per l'abbattimento o il restauro. Spero proprio che quando crolla ci si trovino i nostri cari politici li sotto...sarebbe la felicità della nostra misera e maltrattata Teramo.
oltre alle motivazioni per cui è stato abbattuto un pino, collocato su terreno pubblico, quasi secolare e in ottima salute, sarebbe interessante conoscere chi ha autorizzato e con quale procedura, la contemporanea realizzazione del futuro passo carrabile (e quello già realizzato), che insiste su un terreno di proprietà della ASL (PRG Zona Centro, foglio catastale n. 67).
Chi uccide un albero uccide se stesso,è il simbolo della vita,non solo dimora per molte specie animali ma ha una funzione importantissima per la nostra esistenza e benessere psicofisico.Forniscono ossigeno,assorbono le polveri sottili e cosi facendo rendono l'aria più respirabile.E' necessario creare un movimento/gruppo i ncittà in difesa del nostro patrimonio arboreo,mancano ambientalisti attivi e vigili,il wwf anche in questo grave episodio non si è espresso o ha mosso un dito, vergognoso!
Voglio augurarmi che il risalto di questo intervento faccia da monito per la conservazione del verde restante nell' area in questione
Mi auguro che questo intervento faccia da monito per la tutela del restante verde nella zona e nella città
ammazza quanti problemi che avete. Mi vergogno per voi e chiedo scusa io a tutte quelle persone che non arrivano a fine mese ed hanno problemi che sono tali....scusate N.B.: e' possibile che in questo paese ci sia gente che si preoccupa di capire se ci sia un'autorizzazione per il taglio di un albero, la parola chiave e' serieta'.....Tutto cio' e' ridicolo grottesco e tragicomico!
per colui che scrive "citta' di merda": prego si puo' accomodare altrove, anzi ne rasemo lieti visto che siamo pieni di gente che si lamenta e sputa nel piatto dove ha smepre mangiato.Non le sta bene la nostra amata citta' puo' tranquillamente andare altrove senza sfondare le p.... a chi invece ci sta bene e ne gode.
Se poi il taglio viene effettuato tra le 12 e le 14, con traffico allucinante, orario di uscita delle scuole, degli uffici, dei lavoratori, si può immaginare quante paure abbiano costoro a compiere questi "delitti".
Bravo Giancarlo, come al solito hai il coraggio di parlare quando molti, troppi, tacciono. In città c'è perfino chi afferma che l'amministrazione comunale è attenta all'ambiente. Purtroppo al di là delle bici messe a disposizione dal Comune, la situazione è veramente disastrosa. Aria inquinata, frequenti ingorghi di auto, macchine che scorrazzano impunemente a forte velocità (vedi via Crucioli ecc), strade a scorrimento veloce a ridosso di giochi per bambini (vedi imbocco lotto zero nella zona dei "tigli"), antenne per la telefonia che spuntano come funghi e... tanto altro ancora. A completamento dell'"attenzione" che questa amministrazione riserva all'ambiente mancava prorio la graduale distruzione delle piante centenarie di viale Cavour e di via IV Novembre. Che altro dobbiamo aspettarci dai "sensibili" politici? Spero solo che non facciano ulteriori danni all'ambiente, e quindi alla qualità della vita dei cittadini, prima che finiscano di governarci.
@ complimenti Ogni tanto la penso come lei, chi non sta bene è libero di andare altrove. Ma credo che questa idea non possa essere applicata alla propria terra. Lei si accontenta di vivere nello stato in cui versa Teramo, magari ne è stato anche uno degli artefici ?? Io vorrei che Teramo splendesse!!! Per questo non me ne vado perchè non voglio cambiare terra, nonostante la debba condividere con persone che la pensano come lei.
Giancarlo sul Centro di oggi c'è un articolo in cui Cantagalli dice che l'albero era inclinato verso la strada e che ostacolava il passaggio dei mezzi più alti. Dichiara che l'autorizzazione è stata concessa. Non ricordo se dal comune o dalla forestale...

Alla Forestale non risulta, quindi, tutto falso. Perchè per la Legge, andata in vigore di recente e a quanto pare non recepita dagli uffici comunali, l'Amministrazione Brucchi, doveva avvisare il Corpo Forestale dello Stato: Ora?

@"Complimenti" mi ha fatto nascere più di un dubbio..... Sarà stato lui a richiedere il taglio, oppure è lui ad averlo autorizzato? Più semplicemente opterei per un ignorante che non conosce il valore e le funzioni di un albero. Chissà... Solo negli ultimi anni ho assistito a Colleatterrato a 2 tagli. Un bellissimo pino di circa 40 anni in ottimo stato di salute, solo per soddisfare i capricci di un paio di residenti. Mancava l'autorizzazione del Corpo Forestale dello Stato e per questo mi sentii di dover chiedere spiegazioni al dirigente comunale che aveva firmato il provvedimento. La risposta fu: "fosse per me farei tagliare tutti i pini perchè sono piante dannose". Oggi quel dirigente non c'è più in Comune e si sta godendo l'immeritata pensione, ha smesso di danneggiare la collettività, ma a leggere l'articolo mi pare che sia stato sostituito altrettanto indegnamente e immagino da chi. Nello stesso quartiere fu fatta l'ennesima rotonda al posto di un triangolo spartitraffico che al centro ospitava un bellissimo abete di circa 50 anni. Mi sono sempre chiesto perchè la nuova rotonda, cioè lo stesso triangolo arrotondato, non era più compatibile con l'albero che non ostacolava la visuale agli automobilisti, ma che fu fatto ugualmente a pezzi e sradicato. Dulcis o amaro in fundis, nel più bel giardino (attrezzato con panchine e giochi) di Colleatterrato sta per essere estirpato il prato verde e sradicati alcuni alberi, fra i quali una quercia quasi centenaria, per far posto ad una grande colata di cemento, una chiesa con 450 posti a sedere per un costo di circa 4 milioni di euro (alla faccia della miseria e di chi vive e muore di stenti). Anche in questo caso continuo a chiedermi: a cosa servirà questa dimostrazione di sfarzo se la piccola chiesa già esistente è sempre o quasi semivuota? C'è bisogno di pregare nel lusso per guadagnarsi le simpatie di Dio, della Madonna e dei Santi? Con tanti terreni incolti presenti nella zona, perchè bisognava costruirla proprio in quelllo spazio verde, molto più frequentato e utile per bambini e anziani? Gli alberi e la natura subordinati agli interessi egoistici... La deriva dell'uomo mediocre.
In relazione al contenuto dell'articolo ritengo che il problema principale sia quello di organizzare il sentimento di attaccamento verso il territorio ove si vive facendo in modo che cresca la cultura del bello e del vivere il meglio possibile traendo anche godimento dagli elementi naturali. Dove sono i comitati di quartiere? Dove sono i luoghi di discussione e rappresentanza utili a portare verso i livelli di governo le istanze provenienti dal basso? Chi scrive qui ha veramente voglia di incontrarsi per discutere, per esempio, dei bisogni del quartiere Castello? Io penso che un blog quale il presente possa anche funzionare come elemento aggregante funzionale non solo alla delega nei confronti di un volenteroso, ma anche utile per cercare di costruire quel tessuto di comunità auspicabile per un funzionamento ottimale della nostra piccola società. CHI FA IL PRIMO PASSO?
Forse qualcuno di voi ricorderà che in via D'Annunzio angolo via Scarselli fino a via Carducci un tempo c'era l'INAIL. E che aveva un giardino, quasi pensile, rigoglioso e pieno di alberi, uccelli e animali. Era quel che restava di un giardino botanico (il giardino Delfico) che esisteva da secoli. Chi di voi può vedere una foto aerea di Teramo anni 30 o successivi lo riconoscerà, unica macchia di verde nel centro. Poi l'INAIL vendette alla Tercas. E la Tercas tagliò molti di quegli alberi, per realizzare un indispensabile parcheggio per 3-4 sue auto e mezzi e per piazzare degli enormi, rumorosi e insalubri condizionatori. Tutto nell'indifferenza del Comune di Teramo, sollecitato solo da una cittadina, residente in zona, che cercò di opporsi in ogni modo a questo scempio in centro, ma finì fatalmente travolta dalla (allora) potentissima Tercas. Tutto ciò avvenne in quei pochi giorni a cavallo dell'elezione del Sindaco Brucchi, in un momento di "vuoto di potere", con la città guidata da un Commissario in scadenza di mandato, senza assessori, senza guida politica. Anzi scientemente proprio nei due -tre giorni tra l'elezione del Sindaco e il suo insediamento, in pieno vuoto di potere. Domandatelo al sig, Sindaco Brucchi, se lo ricorderà sicuramente. (preciso che il Sindaco non ha alcuna responsabilità, arrivò "a cose fatte", purtroppo. Anzi fece il possibile, ma ormai il danno era irreparabile). Potrà dirvi anche nome e cognome dell'"amante degli alberi rompipalle". E vi stupite ancora?
condivido con maremosso la necessita' di esserci ed agire ..... cosi' come egregiamente fatto per il caso Vicentini. Caro Falconi , scusa se mi permetrto di incitarti a rappresentare la punta di diamante di un processo aggragante di persone "perbene" che vadano altre la critica e rappresentino un motore di novita' positive e disinteressate....... penso che saremmo in tanti...... basta stanarci...... tempi e luoghi stabiliscili tu..... noi ci saremo
Sono comproprietario di un piccolo appezzamento di terreno edificabile sul quale nel tempo sono cresciute erbacce ed arbusti. Per tagliarli non ti dico cosa mi è toccato fare e questi tagliano un albero come niente fosse..
Se questa città non cambia rotta faremo la fine della Costa Concordia...
Questa mattina Claudio Calisti, Presidente del WWF Teramo, ha presentato un esposto al Sindaco del Comune ed al Comando dei Vigili Urbani di Teramo in merito al taglio di un pino secolare sul ciglio della strada in via IV novembre nei pressi di un cantiere dove un’impresa edile sta conducendo dei lavori. Come segnalato da numerosi cittadini, la pianta risulta essere stata tagliata nella giornata di lunedì. Nei mesi scorsi, a seguito di una segnalazione, il WWF aveva fatto visionare la pianta da propri attivisti che non avevano verificato segni di malattia o deterioramento. Nell’esposto presentato il WWF chiede al Sindaco chi ha autorizzato l’abbattimento della pianta e chi vi ha provveduto. E inoltre quale relazione tecnica sia stata predisposta a giustificazione dell’abbattimento. “Purtroppo dobbiamo constatare che tali atti si ripetono molto spesso sul nostro territorio” dichiara Claudio Calisti, Presiedente del WWF Teramo. “Il tutto a discapito della tutela del patrimonio arboreo, in contrasto anche con quanto disposto dalla recente legge 14 gennaio 2013, n. 10 sullo sviluppo delle aree verdi urbane. Le aree verdi sono fondamentali in una città, ma anche una singola pianta, specialmente quando si tratta di alberi secolari, assume una particolare funzione anche dal punto di vista estetico e rende un centro urbano più bello e vivibile. A noi non risulta che la pianta presentasse problemi: in ogni caso, se anche così fosse, si sarebbe potuto intervenire per tempo, evitando di dover ricorrere ad un ulteriore taglio che rende Teramo sicuramente meno bella e più grigia”.
Questa amministrazione ha proprio rotto i coglioni, credono di poter fare quello che vogliono e poi lo fanno davvero. Ma pensate a rifare le strade che tra un po' torniamo alle sterrate invece di buttare fondi per tagliare piante secolari sanissime che non danno fastidio a nessuno! Pensate alle scuole che zompano per aria, pensate a tutti i problemi che ci sono dentro la città, non alle stronzate. Ve ne fregate dei problemi veri della gente, pensate solo alle puttanate della vostra cerchia di amici, va bene. Tanto tra non molto ci saranno le elezioni, dapù rfaciam lì cund. P.S.: Brucchi com'è che sulla petrolizzazione dell'entroterra teramano non si pronuncia come il suo amichetto Chiodi? 1+1 fa sempre 2!
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