Caro Sindaco Brucchi...conosce via IV Novembre?
Il continuum con viale Cavour.
Quel viale dove un palazzo e solo un condominio di residenti, ha piantato dei paletti tra un albero e un altro.
Alberi storici e posti auto storici.
Dove un palazzo e solo un condominio, ha avviato una petizione per abbattere quegli alberi di patrimonio teramano.
Può chiedere a qualche suo consigliere comunale di maggioranza.
Nel prossimo articolo spiegherò a lei, Primo Cittadino e al suo consigliere, il gioco di uno sponsor da dover per forza soddisfare.
Ne parleremo a breve con un dettagliato, molto dettagliato articolo.
Le anticipo che tutto il quartiere non vuole l'abbattimento degli alberi e i signori in questione, possono permutare i loro appartamenti con altri sul lotto zero.
Noi saremo pronti a fare una contro manifestazione.
Vuole scommettere sul numero?
Lo vuole davvero?
Intanto in via IV Novembre, un pino secolare, verde, tana di scoiattoli e di altra aria, è stato tagliato in mille pezzi dagli operai di un cantiere.
Una barbaria come testimoniano foto e la lettera di un cittadino animato da alto senso civico.
Le lascio il testamento di una lettura mortificante...perchè chi non ha mai abbracciato un albero non sente la vita.
Era da tempo che osservavo il cartello del cantiere posto in Via IV novembre, poco dopo il curvone di Viale Cavour (alle spalle del palazzo di Viale Crucioli bianco e rosso tanto per intenderci).
Il suddetto cartello mostrava un fotomontaggio di una nuova costruzione immersa nel verde che rappresenta d’estate il colore caratterizzante le strade di quello che è, probabilmente, l’unico viale di Teramo ove alberi ad alto fusto con le loro chiome riescono in estate a coprire l’azzurro del cielo, ove in autunno si assiste ad una esplosione di colori ed ove in primavera è possibile scorgere l’illuminarsi delle lucciole.
Era da tempo che osservavo i primi lavori del cantiere posto dietro quel cartello ed era da tempo che osservavo un grosso albero posto sul ciglio della strada in prossimità dell’entrata di quel cantiere: la speranza mi suggeriva che nessun costruttore avrebbe sminuito il valore di quell’immobile sradicando quell’albero. D’altronde quel cartello solleticava l’immaginazione verso l’abitare in un sereno condominio attorniato dal verde e posto a qualche passo dal centro della città.
Ma oggi lunedi 14 ottobre, verso le ore 13.30, mi si telefona per riferirmi che alcune maestranze stavano sradicando quell’albero. Mi reco di corsa verso il luogo e comincio a fotografare e filmare le operatività in corso.
Mentre alcuni operai regolavano il traffico proveniente da Viale Cavour o risalenti da Viale Crucioli facendo transitare le automobili a ridosso della zona di lavoro lungo Via IV Novembre, due autogru provvedevano a caricare sui rispettivi cassoni i segmenti tagliati di quell’albero.
Sebbene infastidito dagli operatori proseguivo nelle mie riprese decidendo verso le 13.45 a recarmi fino a Piazza Garibaldi per cercare qualche vigile in genere presente a quell’ora per regolare il traffico.
Arrivato in Piazza Garibaldi incrocio una vettura dei vigili urbani targata YA222AM, segnalo ai due vigili presenti all’interno che si stava procedendo in zona al taglio di un albero e li invito a seguirmi presso il luogo dell’avvenimento.
Arrivati in Via IV Novembre, mentre provvedevo ad effettuare altre foto e riprese video, osservavo il lavoro di controllo della documentazione inerente al taglio dell’albero.
Non sono un esperto del settore ma mi chiedo se un albero apparentemente in ottima salute, posto sul limite dell’asfalto, costituisca un bene privato disponibile nelle scelte del legittimo proprietario di un terreno urbano oppure un bene pubblico.
Non sono un esperto del settore ma mi chiedo quale sia la filiera delle responsabilità che nel primo caso o nel secondo comporti la decisione dello sradicamento di un albero.
Una veloce ricerca in rete evidenzia come la L.R. 28 maggio 2013, n. 12 all’articolo 6, comma 3, cita “L'abbattimento e l'espianto del patrimonio arboreo di cui al comma 2, esclusivamente per casi motivati e improcrastinabili, è consentito previo parere obbligatorio e vincolante del Corpo forestale dello Stato, idoneo ad escludere la praticabilità di soluzioni alternative o complementari aventi minore impatto ambientale.”
A questo punto mi chiedo: è stata rispettata tutta la procedura?
Chi è il responsabile dell’operazione e con quale motivazione è stato rilasciato l’eventuale permesso?
Quale deve essere il futuro sviluppo di un quartiere (praticamente unico a Teramo come evidenziabile da foto satellitare, che, posto nelle vicinanze del centro cittadino, ritrova il suo valore nell’essere immerso dal verde?
Quale sarà il destino del meraviglioso giardino dell’ex convitto femminile attualmente non godibile da nessuno?
Quali sono le misure atte a prevenire fenomeni di instabilità idrogeologica e problematiche connesse allo scorrimento non regimato delle acque piovane in presenza di uno sviluppo edile apparentemente privo di logica?
P.S.: recentemente nel quartiere è stato avvistato un ghiro e la notizia mi ha reso felice
Lettera Firmata
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Commenti
Alla Forestale non risulta, quindi, tutto falso. Perchè per la Legge, andata in vigore di recente e a quanto pare non recepita dagli uffici comunali, l'Amministrazione Brucchi, doveva avvisare il Corpo Forestale dello Stato: Ora?