Qualcosa si muove.
Qualcosa si è mosso nella Repubblica Indipendente di Grasciano.
Non è il Pd, i cui interventi sono stati nutriti da mancanza di argomenti e di studio.
Non è il Pdl, il cui silenzio è stato nutrito da mancanza di argomento e di studio.
Non è stata, ancora, l'inchiesta sullo sversamento del percolato, sui tre incendi, sulla mancanza di sicurezza, sull'emissioni in atmosfera senza nessun trattamento, sui rifiuti stoccati all'aperto, sotto tettoia, sul mancato rispetto dell'accordo occupazionale degli ex lavoratori di Sogesa, dimenticati da tutti, molti ma non da noi, su quei dirigenti pubblici che prendono impegni politici di rianimare il Cirsu, su quei dirigenti pubblici che consentono l'esercizio di attività anche senza le regolari garanzie finanziarie, a conti che non ritornano, a piani di ristrutturazione dei debiti che non prevedono i costi (milionari) di chiusura e post gestione della vecchia e della costruenda discarica, a conti economici che prevedono, la copertura dei debiti attraverso gli oneri che dovrebbe versare il concessionario e dichiarazioni dello stesso concessionario di non avere debiti nei confronti di Cirsu, ma addirittura crediti, di bilanci imbarazzanti, di affidamenti diretti, sia dei Comuni, sia di Cirsu, verso un privato molto disinvolto!
Oggi è fallita la politica!
Quella politica che non conosce il merito ma solo la democrazia clientelare.
I tre curatori fallimentari sanno bene che le autorizzazioni Aia decadono con il fallimento della società, un patrimonio economico, unico, disperso senza nessun verso lanciato.
La Regione Abruzzo rispetterà la legge?
L'Appello paventato dai sindaci soci sarà inutile.
L'Aquila si è espressa in passato e Teramo ha studiato alla perfezione le carte.
Sentenza esemplare.
Chi pagherà le spese legali?
Indovinate.
Entro tre giorni il Cirsu saluterà il Cirsu.
Inizierà una nuova era.
Chi c'era sarà un brutto ricordo.
Chi si dimetterà, dipende da noi.
Solo da noi.
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