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L'Assurdo. Guardie mediche: Mariani, Pepe e Monticelli contro gli uffici regionali...

di Giancarlo Falconi
6 minuti

Questa mattina ero al funerale di una mamma.
La mamma di un amico.
La solita storia di un ricovero, di un mancato ricovero in ospedale.

Nessun posto.
Come se fosse un concerto di Gigione o la prima al Cinema di Checco Zalone.
Il livelllo è comparato ai valori della sanità teramana.
Gran folla al Pronto soccorso e stanze piene in attesa di un posto letto.
Siamo in Estate.
Nel frattempo il pensiero fisso dell'asl unica.
Il silenzio sui 50 milioni di euro di debiti dell'asl di Chieti.
Tutto a carico nostro.
L'asl unica. 
Paolucci Docet.
Tutti bravi con le tabelline, il compituccio, il salto orografico, tutti bravi, informati  con i tecnicismi che non hanno sensibilità, visione, prospettiva del quotidiano.
La gente di montagna.
Anziana, stanca, depauperata.
Tagli e frattaglie.

Mariani, Pepe e Monticelli.
Scrivono " La delibera con cui la Asl di Teramo ha predisposto la chiusura delle sedi di continuità assistenziale sul territorio della provincia di Teramo è un atto talmente formale e burocratico che non ha avuto alcuna condivisione politica.
Siamo assolutamente consapevoli dell’importante processo di riorganizzazione funzionale della medicina territoriale e ben conosciamo gli atti di indirizzo contenuti all’interno del piano sanitario appena approvato.
Proprio per questo motivo è necessario che i cambiamenti avvengano gradualmente per garantire ai cittadini il mantenimento, prima ancora del potenziamento, dei servizi esistenti
I servizi garantiti dalle guardie mediche sul territorio rappresentano un presidio di sicurezza per le cure primarie inserito nel sistema della rete delle emergenze il cui valore è assoluto e deve essere salvaguardato nella sua funzione di filtro nell’assistenza ai cittadini.
Riteniamo che non esista motivazione cogente che possa determinare nel giro di pochi mesi chiusure di questi servizi di base così vicini alla popolazione.
Pertanto abbiamo immediatamente avviato l’interlocuzione con i competenti uffici regionali affinché si arrivi a scongiurare la chiusura di queste sedi, nelle more di un processo di ampia concertazione territoriale che deve vedere coinvolti i sindaci quali primi tutori della salute dei cittadini.
Ciò che possiamo e dobbiamo fare nel programmare nuovi servizi per le cure primarie attraverso le aggregazioni funzionali territoriali nonché gli innovativi sistemi di telemedicina e teleassistenza non possono prescindere dal mantenimento di un servizio concreto e funzionante quale quello della continuità assistenziale".

LA Politica regionale non sa cosa fanno gli uffici regionali.
La maggioranza che appare come l'opposizione di se stessa.
Bene. 


L'Asl di Teramo riscrive sotto lo stimolo politico ( le note arrivate quasi in simultanea. Due supercazzole. Un pò di fantasia non guasterebbe) " 9. Il competente Ufficio Regionale ci ha richiesto le ragioni di tale situazione e la nostra risposta si è fondata sul fatto che proprio in virtù dei ricorsi al TAR non avevamo proceduto ancora alla riorganizzazione (con conseguente taglio del numero di medici) e che, comunque, in attesa delledeterminazioni del TAR non potevamo assegnare incarichi a tempo indeterminato. Con lettera del 18.7.2015 il competente Ufficio Regionale ha esplicitato che “l’esistenza di contenziosi davanti al TAR non è un dato dirimente e non attribuisce all’Amministrazione la facoltà di soprassedere dal dare esecuzione ad un decreto commissariale (il 61 del 2013) autoritativo, perfetto ed efficace”.
10. In tale situazione la ASL di Teramo non poteva che dar corso alla riorganizzazione delle sedi di continuità assistenziale e, pertanto, ha adottato un atto (la Deliberazione del 9.8.2016) di graduale riduzione del numero delle sedi che si concluderà nell’arco di sei mesi.
11. Si tenga conto che la continuità assistenziale non è un servizio di emergenza (tanto è vero che da molti anni non si chiama più “Guardia Medica”) bensì un servizio che prevede la continuità, nelle ore notturne e festive, con il servizio del medico di famiglia per quelle patologie che non possono attendere l’indomani ovvero il giorno post festivo. Tra l’altro con l’istituzione del numero unico della continuità assistenziale (operante già da due anni) viene inviato a domicilio del paziente il medico disponibile più vicino indipendentemente anche dalla sede specifica. 12. Rispondere alle emergenze (quelle che richiedono un tempo di intervento al di sotto dei 60 minuti) non è un compito della Continuità Assistenziale bensì del Servizio 118, tra l’altro la centrale della Continuità Assistenziale è attigua alla centrale 118 proprio per ben discriminare la richiesta ed allertare subito uno o l’altro servizio. Com’è noto, inoltre, la ASL di Teramo a seguito delle nuove determinazioni regionali sta operando un potenziamento del 118 con l’istituzione di ulteriori sedi, l’acquisto di nuovi mezzi, l’assunzione di ulteriore personale. La ASL di Teramo, comunque, non esclude la possibilità di rivedere le decisioni, qualora si manifestassero reali esigenze assistenziali".


Cari Mariani, Pepe, Fagnano, Di Giosia, Mattucci e Monticelli, vista la disorganizzazione degli ospedali teramani, vista la mancanza di personale, vista l'incapacità di rispondere alle esigenze degli utenti, visto il delirante accorpamento che si ripete come le sante feste, anzi festini, se dovessero essere chiuse le Guardie Mediche ( che non si chiamano in questo modo), la protesta si sposterà sotto gli uffici dell'Asl.
Dopo lo Sloggia Varassi  si potrebbe organizzare il Torna Varrassi perchè al peggio non c'è mai fine.

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Commenti

Mi sorprende sempre più il potere taumaturgico che la gente attribuisce alla politica. La società contemporanea non è più governata da essa, se non ve ne siete accorti. Il populismo dilagante e' stato lo strumento attraverso il quale la politica e' stata delegittimata, per un progressivo ritorno al potere dei commis d'etat. Cosa potrebbero mai fare Mariani o Monticelli? Dettagli, solo dettagli. Le politiche sanitarie sono decise a livello centrali da boiardi e tecnocrati. Come tutto il resto. Con la premessa che la politica è corrotta e cosa sporca, i codici napoleonici hanno ripreso a funzionare alla grande. Tutti sanno che un funzionario dj lungo corso, conta di più di un parlamentare. Legiferare o deliberare quasi mai si traduce nella gestione dei relativi effetti. Credo che Mariani stia facendo un onesto lavoro di consigliere, al pari degli altri. Anche perché, altrimenti, qualcuno dovrebbe spiegarci come mai gli illustri predecessori di Mariani e compagni non siano stati in grado di trasformare il Mazzini o il San Liberatore nel Johns Hopkins di Baltimora.

 Semplicemente perchè la gente crede alle promesse elettorali.
Ha bisogno di crederci. Poi arriva il conto. 

 

Ancora. Quanta resistenza ad ogni cambiamento! Ci piacerebbe avere un buon servizio sanitario. Magari, un solo presidio di ottimo livello. Tutto il resto non ci interessa. Non dobbiamo più usare la sanità come ammortizzatore sociale. Come produzione indotta, dopata, creata per sistemare le esigenze extrasanitarie. Non vogliamo più essere costretti, per non fare cento chilometri, a farne mille, quanto ci serve, realmente, una risolutiva prestazione sanitaria. Anni fa mi riferirono della difficoltà di fare una risonanza magnetica ad un bambino di 5 anni, senza narcosi. La fece altrove con i cartoni animati. Un invito a Paolucci, Pepe, Mariani e Monticelli: accompagnate la migliore riforma che gli esperti saranno in grado di proporre. E se si devono fare tagli, tagliamo senza se e senza ma. Domani, vi ringrazieremo.
La fregatura è proprio questa: c'è qualcuno che pensa che questa gente stia facendo il loro "onesto lavoro al pari degli altri". Falcò " la gente crede alle promesse elettorali ed ha bisogno di crederci"? Allora si merita tutto quello che ha. Ci starebbe bene qualche volgarità ma non voglio stuzzicare la sensibilità di qualche benpensante del PD.
La sanità non puo' essere Governata dalla politica e che politica poi ! Qui non si tratta di porcini o tartufi, caccia o turismo spicciolo per la saccoccia di pochi o per qualche leccaculo di turno che in certi personaggi trovano il prosieguo della loro vita di servi dei servi .... Qui si parla di territori che rimangono sprovvisti di un aiuto concreto verso chi sta male,chi soffre distanti chilometri dall'ospedale meno pericoloso per la loro vita con strade spesso ridotte a dei tratturi. Qui si gioca sulla pelle dei cittadini e ancora si sentono i se e i ma ,i vedremo Teramo grazie a l'emerito presidente Teramano e agli altri campionissimi del nulla, se non del loro tornaconto ,conta in Abruzzo meno di zero ,ora grazie a qust'altri ..... un bicchiere di vino con un panino e porchetta è la felicità.....
Mi sembra che Mariani sia in perfetta continuità e sintonia con i suoi predecessori che hanno trasformato il diritto alle cure sancito dalla Costituzione, in un privilegio. La presa di distanza dei magnifici tre da "un atto formale e burocratico" è.....incommentabile. Quando a dirigere la sanità pubblica vengono chiamati, super pagati e premiati i più scaltri ragionieri, gli atti conseguenti possono essere solo formali e burocratici. Come la stessa replica ragionieristica della Asl. "Verrà inviato a domicilio del paziente il medico disponibile più vicino indipendentemente dalla sede specifica". Della serie ritenta e sarai più fortunato. Per chi non potrà aspettare ore un medico disponibile, è indicata l'alternativa di intasare per altre lunghe ore il pronto soccorso. La politica non è impotente, ma solo asservita ai grandi interessi mercantili dai quali viene finanziata, ingrassata e corrotta.
Nonostante le tante giustificazioni espresse dal Direttore Generale che rappresenta la parte gestionale delle Asl e quelle della parte politica di maggioranza, pronta a magnificarsi in caso di provvedimenti positivi e non informata in caso di scelte negative, il provvedimento di chiusura delle guardie mediche va bloccato senza se e senza ma. Ancora una volta si va a penalizzare le aree interne creando non pochi disagi alle popolazioni. Già l'Amministrazione Chiodi portò avanti il tentativo di ridurre il numero delle guardie mediche e oggi con giustificazioni diverse si perseguita lo stesso obiettivo. Cambiano gli attori ma la recita rimane identica. Nella passata legislatura sono stati eretti muri di protesta contro Il manager Varrassi e non è detto che si accetterà passivamente questa scelta infelice.
ma quante prestazioni hanno erogato le gm, oggi in prospettiva di chiusura, negli ultimi tre anni? quanti medici sono stati impegnati svegli e vigili alle esigenze dei pazienti? x favore..un numero che sia almeno vicino a quello delle telefonate non risposte.. x favore..sapiate considerare il bene della collettività e non solo una ribalta demagogica. meglio un medico pronto sul 118 che uno a dormire in guardiola.
Ma vedete da chi , o coloro siamo amministrati...è tutto dire !!!
Chi ha votato d'Alfons stia meglio in silenzio. Chi ha appoggiato pubblicamente il.PD stia in silenzio. Per gli altri che dio vi dia una salute di ferro
Illustri componenti del Consiglio Regionale, Egregio Commissario della Sanità, Quando la soppressione dei piccoli ospedali ? Quando la soppressione dei dipartimenti, delle unità complesse e semplici multipli? Quando una sanità decente? Paghiamo le stesse imposte, anzi di più, dei cittadini emiliani, veneti, toscani, marchigiani e piemontesi, lombardi. Vogliamo lo stesso livello di servizi. Datevi da fare e siate sordi alle sirene dei piccoli interessi di bottega. Solo così sconfiggerete il ciclone dei cinque stelle, che si sta per abbattere sulll'Abruzzo.
Mariani, Monticelli e Pepe che ne dite del vostro partito? Valdo tu cosa ne pensi?