Una certezza,anzi, due, anzi tre.
A Casa di Jwan Costantini c'erano Paolo Gatti, Federico Agostinelli, Alessandro Recchiuti e Giacomo D'Ignazio tra gli altri.
Paolo Gatti, visto il suo ruolo passivo della politica, a breve si ritirerà anche da essere un inattivo, passava per caso.
Federico Agostinelli passava talmente per caso che è arrivato con Paolo Gatti.
Giacomo D'Ignazio è passato prima per caso e informava di numeri il disinteressato Paolo Gatti.
Nel frattempo dopo la vittoria, sempre per caso, ore o giorni dopo, Gatti è andato per caso felice a Roseto.
Al telefono Ginoble, l'altra parte della coppia a caso o per caso, non ci rilascia commenti ma al candidato sconfitto, l'uomo che non volle fare il confronto elettorale, unico in Italia, Pietro Tribuiani, ci tiene a confermare di essere in declino come politico ma per essere al crepuscolo bisogna aver raggiunto una certa altezza, cosa che non gli risulta aver fatto il signor Tribuiani che ancora non ha iniziato la propria carriera politica.
Per ora solo una corriera persa.
Soffrirà di vertigini?
Ricapitoliamo.
Dietro la vittoria di Jwan Costantini non c'è Paolo Gatti, non c'è Tommaso Ginoble, non c'è Federico Agostinelli.
Vero?
Allora ci saranno Mariani e Di Gianvittorio che discutevano alla fermata del distributore di benzina.
Katia Verdecchia e poco impegno di alti uomini della Lega Gianvittoriana che non hanno legato con la Bellachioma dell'onorevole.
Mire ammirate?
Tutti fanno finta di non aver perso ma di aver vinto.
L'assessore Fioretti ha sottolineato come il ruolo di Gatti e Ginoble sia stato fondamentale mentre si è dimenticato di spiegare dove sono arrivati i tanti voti in più di Tribuiani.
Arborettiani?
La verità è nei numeri e Costantini è stato bravo ad aver unito e non diviso; ad aver avuto come avversari la peggiore compagine politica di ogni tempo.
La Lega di Salvini teramana che ha dimostrato ancora una volta di non saper scegliere i candidati.
Le responsabilità?
Nel calcio pagano gli allenatori, vero?
Gatti ci cova...
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