Salta al contenuto principale

Alba Adriatica. Alda Spinelli si è spenta a 74anni. La burocrazia ha impedito la sepoltura accanto al marito...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

In una nota del Coordinamento Codice Rosso, si racconta la vicenda di Alda Spinelli, deceduta il 4 gennaio all’età di 74 anni, dopo una lunga malattia. Vedova fin da giovane, Alda si era dedicata con amore e sacrificio ai suoi figli, nutrendo un unico desiderio: essere sepolta accanto al marito, Anacleto Di Giorgio, l’amore della sua vita. Prima della morte, la signora aveva avviato le pratiche per ottenere un loculo nel cimitero di Alba Adriatica, effettuando i pagamenti richiesti al Comune. Tuttavia, con grande amarezza, aveva poi scoperto che il loculo era stato assegnato a terzi.

Nelle sue ultime volontà Alda aveva ribadito di voler essere sepolta accanto al marito, ma i familiari, nonostante ripetute richieste agli uffici cimiteriali, si sono scontrati con il regolamento comunale. Il documento, all’articolo 79, stabilisce che il coniuge ancora in vita, di età pari o superiore a 65 anni, può richiedere un loculo adiacente solo al momento del proprio decesso. Questa norma ha impedito ai figli di ottenere il loculo desiderato, lasciando la madre temporaneamente nella sala mortuaria del cimitero.

Il Coordinamento Codice Rosso, tramite la presidente Adele Di Rocco, è intervenuto chiedendo al Comune la concessione di due loculi vicini, offrendo di restituire il loculo occupato dal marito. Tuttavia, la risposta è stata negativa: il Comune ha proposto un loculo in un altro sito, lontano dalla sepoltura di Anacleto Di Giorgio.

Nella nota, il Coordinamento denuncia come molti comuni adottino soluzioni provvisorie per far fronte alla carenza di spazi cimiteriali, senza però rispettare la dignità e i valori cristiani legati alla sepoltura accanto ai propri cari. "L’alternativa non può essere la cremazione forzata per garantire il ricongiungimento familiare", si legge nella dichiarazione.

I familiari di Alda Spinelli, sconvolti per il mancato rispetto delle sue ultime volontà, hanno deciso di intraprendere un’azione legale. L’obiettivo è ottenere una modifica del regolamento comunale, affinché nessun altro cittadino di Alba Adriatica debba subire una simile sofferenza. "Ci auguriamo che la legge riconosca il diritto di una persona a essere sepolta accanto ai propri cari, onorando le sue ultime volontà e salvaguardando la dignità umana", conclude la nota del Coordinamento Codice Rosso.

Commenta

CAPTCHA