Il comunicato fu chiaro " Hanno preso il via le attività propedeutiche all'allestimento del cantiere dei lavori di riqualificazione della stazione ferroviaria di Teramo che, dal 3 febbraio, interesseranno via Gammelli. Un intervento complesso che richiederà, dal 3 febbraio al 6 maggio, la chiusura della stessa via Gammelli e il senso unico alternato in via Interamnia, da via Crispi e da via Tripoti".
Nessuno aveva previsto le difficoltà di molti residenti anziani a raggiungere viale Crispi. Una circumnavigazione di panegirici solo per arrivare alla vicinissima farmacia e poi il forno e poi ancora altri esercizi commerciali del prima accanto e incanto di viale. Il canto è di un vero e profondo disagio. Facciamo un miracolo. Basterebbe un piccolo viottolo. Un vicolo stretto senza monopoli.
«Siamo contenti che siano iniziati i lavori alla stazione, che vadano avanti, e non abbiamo nulla in contrario, anzi. Ma da quando è stato completamente chiuso il ponticello di via Gammelli, una parte di noi residenti del quartiere della Gammarana è praticamente braccata. Per uscire, anche semplicemente a piedi, dobbiamo fare giri immensi. Possibile che non si riesca a prevedere un piccolo passaggio pedonale per noi?». A sollevare la polemica sono i residenti della Gammarana, soprattutto di tutta quella parte che vive nei pressi dell'ex Villeroy. La zona infatti è collegata a viale Crispi o attraverso via dell'Aeroporto che, per intenderci, passa dietro al Globo e poi per la scuola D'Alessandro, o per via Tripoti che sbuca all'altezza del negozio di scarpe Perticara. La via di mezzo per un rapido accesso era proprio via Panfilo Gammelli, attraverso il ponticello, e ci si poteva ritrovare rapidamente sulla farmacia di via Roma. Ma con la chiusura del tratto, chi esce da quella zona della Gammarana a piedi, si ritrova a dover fare giri immensi.
«Io ad esempio ho mio figlio che va alla San Giuseppe a piedi. Immagina passare da sotto il ponticello, vai dritto e in un attimo sei arrivato. Ora invece deve passare dalla D'Alessandro e poi arrivare attraverso le varie vie a scuola. Io stessa mi muovo a piedi, mi piace, ma senza più un accesso diretto anche sbrigare commissioni diventa un'impresa».
I residenti stanno pensando anche a una raccolta firme a meno che qualcuno dal comune non raccolga spontaneamente l'appello e si preoccupi di interloquire con la ditta per valutare la creazione di un piccolo passaggio pedonale che faciliterebbe di molto le famiglie e le persone che si spostano a piedi. Ce la facciamo?
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