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Il corrosivo: Ovunque il guardo giro, immenso vuoto vedo…

di Elso Simone Serpentini
5 minuti

Parafraso il celebre aforisma in versi di Pietro Metastasio (al secolo Pietro Trapassi) perché la mia parafrasi rappresenta assai bene lo spettacolo che mi si presenta davanti se provo, malvolentieri, a pensare ad un possibile candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative di Teramo e ad un possibile schieramento in grado di proporne uno autorevole e credibile. Il panorama è desolante. La maggioranza Brucchi bis (ma credo sia ter-quater o anche di più, ho perso il conto dei rimpasti), non ha prodotto nulla e ha ridotto Teramo in mutande. Ha ridotto in braghe di tela anche il centrodestra. In quel cortile non è stato allevato alcun gallo di razza e ci sono rimaste solo galline, che nemmeno fanno più l’uovo. Sentir fare il nome della Guardiani come probabile candidata fa cadere le braccia e, quando si sente fare addirittura il nome di Vinicio, si capisce che qualcuno sta scherzando. I dalmati non si sa in quale schieramento siano pronti ad entrare, ma certo è che il loro capo branco appare consunto e non più riproponibile ai livelli decisivi di un tempo. Quanto ai gatti, ai gattini e ai gattastri, anche il loro capetto, oltre che un ottimo procacciatore di voti non si è rivelato niente di più, e un bluff quanto a programmi e a proposte. Ne avesse fatta una degna di questo nome! Solo piccolo cabotaggio, con un veliero dall’andatura incerta, pronto a sbarcare nei porti dove sono in attesa solo oche e “ochi” starnazzanti. Riuscirà il centro-destra a proporre una lista decente? Ne dubito. Vedo solo il vuoto nel vuoto del vuoto. Nell’area di quella fu Forza Italia c’è il tritume post-tancrediano e in quella che fu Alleanza Nazionale il vuoto è addirittura pneumatico e in quel vuoto taluni a Morra senza aprire le dita, per la paura che hanno di essere accusati di fare il saluto fascista.

Sul fronte opposto, il centrosinistra, il vuoto non è meno scandaloso. Anche da quelle parti non è stato allevato nessuno che possa ambire al rango di candidato credibile. Quello che poteva esserlo, Gianguido D’Alberto, lo hanno cacciato via o lo hanno lasciato andare, a seconda delle versioni che sono state proposte. Ognuno degli altri protagonisti ha pensato solo per sé, passando all’incasso, e del pd teramano hanno continuato a fare strame pifferi di montagna dal nome altisonante (Minosse), suonatori di grancassa vibratiani, che hanno dimostrato di avere più Pepe che sale, camplesi che sembrano suggerire il culto Mariano piuttosto che un insieme di risposte di sinistra a problemi che si sono aggravati sempre di più a mano a mano che venivano trascurati.

I pentastellati a Teramo hanno sempre prodotto poco, dimostrando di aver seminato sui sassi e quindi nulla di più dei due consiglieri che hanno eletto la scorsa volta potevano raccogliere, cioè l’evanescenza assoluta. L’estrema sinistra continua a dividersi come le cellule di un organismo impazzito, con una piccola folla di esagitati che si accapigliano per occupare il posto più a sinistra che c’è, senza cogliere il pericolo di una definitiva caduta nel burrone della loro definitiva sconfitta storica. Teramo 3.0 ancora è alle prese con l’elaborazione del lutto della perdita pomantesca e con i rancorosi risentimenti che gonfiano gli otri delle cornamuse fuoruscendo poi da essi senza emettere alcun suono.5454545

Liste civiche? Ne sorgeranno. Forse anche i cosiddetti partiti tradizionali, per nascondersi e per nascondere i propri fallimenti, ne formeranno alcune, facendo come fanno gli asini quando indossano le pelli di leone per spaventare e impressionare la gente. Ma al primo soffio di vento i lembi esterni di quelle vesti improvvisate si solleveranno e al posto delle criniere saranno visibili le orecchie d’asino e al primo ruggito che i travestiti proveranno ad emettere si sentiranno ragli che arriveranno fino al cielo. Povera Teramo e poveri i teramani! A chi si affideranno? Chi potranno votare? Chi eleggeranno a primo cittadino? E chi sceglieranno per formare una maggioranza? Prima di andare a votare dovranno avere e sentire l’obbligo di ripercorrere le strade e le stradine della città, il corso principale e gli altri due, gli afferenti, poi pensare agli indifferenti e poi valutare gli offerenti e guardare bene dentro gli aspersori e i contenitori di offerte e di profferte. Poi decideranno del loro destino. Ricordino che lo hanno sempre fatto e, se si lamentano di coloro che hanno votato, devono avere il coraggio civile di lamentarsi prima ancora di se stessi per averli votati. Perché, se ci guarda intorno e si vede il vuoto, vuol dire è stato il vuoto a produrre il vuoto. E io… ovunque il guardo giro, immenso vuoto io vedo.

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Commenti

io faccio una proposta : togliere il Comune a Teramo, è l'unica cosa sensata visto i "grandi politici" che abbiamo !

Ottimo professore!!!
Immenso vuoto