I destinatari sono tanti. Nell'ordine, dopo la Regione Abruzzo ci sono tutti i consiglieri regionali, la Commissione di vigilanza regionale, il Prefetto di Teramo; poi ci sono i carabinieri forestali, la Polizia Provinciale, la Procura regionale presso la Corte dei Conti, e le Procure della Repubblica di Teramo, di Pescara e dell’Aquila.
La denuncia è partita dopo la nomina del commissario ad acta, deciso dalla Regione Abruzzo nei confronti del presidente dell’Ambito Territoriale di Caccia “Vomano”, Franco Porrini, colpevole, a detta degli uffici regionali, di aver modificato una zona di caccia in maniera illegittima. A presentare la denuncia lo stesso presidente dell’ ATC, Franco Porrini. Quest’ultimo già nel corso di un’assemblea che si è svolta la scorsa settimana a Guardia Vomano di Notaresco, alla presenza dell’assessore regionale alla Caccia, Dino Pepe, e del consigliere regionale, Lorenzo Sospiri, aveva messo in evidenza, con documenti alla mano, la totale illogicità ed illegittimità del provvedimento, annunciando che avrebbe presentato una denuncia agli organi competenti.
Denuncia che è stata presentata nella mattinata di martedì. Porrini nella lunga spiegazione del succedersi dei provvedimenti dell’ATC e di quelli regionali ha anche messo in evidenza che il provvedimento preso dal commissario, con il decreto di annullamento di una delibera del luglio 2017, riporta dati sbagliati e di conseguenza non dà efficacia ai provvedimenti stessi. Porrini e il consiglio dell’ATC Vomano avevano esteso una macroarea nell'ambito della stagione venatoria. La successiva presa di posizione della Regione, come ha messo in evidenza il presidente dell’ATC Vomano, rappresenterebbe una sorta di stalking burocratico nei confronti delle sue decisioni. Anche nel corso dell’assemblea aveva dimostrato come gli stessi provvedimenti erano stati presi in altre zone della regione Abruzzo, compreso l'ATC Salinello, ma per nessuno di questi sono state sollevate obiezioni da parte della Regione, se non per l'ATC Vomano.
Partendo da questi presupposti Franco Porrini ha chiesto alla Procura regionale presso la Corte dei Conti per l’Abruzzo di valutare le condotte di chi, nello svolgimento delle funzioni, ha generato con scelte scellerate un aumento della spesa pubblica. Lo stesso presidente Luciano d’Alfonso aveva posto attenzione sulla necessità di verificare preventivamente la correttezza del provvedimento che doveva essere adottato nei confronti dell’ATC Vomano.La denuncia si chiude conun invito a diffidare il rappresentante regionale dell’ufficio caccia, dottor Serra, affinché rimuova l’atto di annullamento della delibera dell’ATC, in quanto illegittimo.
Si tratta dell’ultimo capitolo riguardante le critiche che l'ATC Vomano ha mosso nei confronti dei dipendenti dell’Ufficio caccia della Regione, spesso giudicati incompetenti per gli errori compiuti nella redazione di provvedimenti, fino a giungere al calendario venatorio regionale. Errori che lo stesso Dino Pepe ha dovuto in parte ammettere nel corso dell’assemblea della scorsa settimana a Guardia Vomano. L'assessore regionale si è trovato più volte in difficoltà, contestato da decine di cacciatori, senza riuscire a dare risposte concrete alle domande e alle contestazioni che lo stesso Franco Porrini gli aveva sollevato. Da qui la richiesta che è stata appoggiata anche dal consigliere regionale Sospiri, di rivedere la composizione degli uffici regionali delegati alla caccia al fine di evitare il riperpetuarsi di errori macroscopici che hanno solo creato danni anche di carattere economico ai cacciatori.
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