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Quel pubblico in privato con salsa alla camplese...

di Anonimo
5 minuti

Una delibera del consiglio comunale di Campli per attestare il crollo demografico del comune e riconoscere quindi il rilevante pubblico interesse socio economico dell'attività di un'azienda privata, che dà lavoro a circa 20 persone del comune di Campli, sviluppa le lavorazioni nel comune di Campli ma deve realizzare l'intervento di coltivazione e ripristino ambientale di una cava di ghiaia in località Piano Delfico nel comune di Teramo. È il punto 5 dell'ordine del giorno del consiglio comunale che si è tenuto il 30 gennaio a Campli. Andiamo per ordine.

La maggioranza ha portato una proposta di delibera illustrata dal sindaco Agostinelli e dall'assessore Quaresimale, in cui si ripercorrono le difficoltà a cui il comune è andato incontro, visto "che a seguito del Sisma 2016 e degli altri eventi emergenziali c'è stato un crollo demografico della popolazione residente (...) situazione compromessa ed aggravata dalla successiva emergenza epidemiologica Covid-19 e dal conflitto russo- ucraino, (...) precipitazioni nevose di carattere eccezionale e movimenti franosi che hanno inciso profondamente sul territorio". Un quadro non di certo idilliaco portato sui banchi del consiglio comunale, scritto nero su bianco sulla proposta di delibera. La premessa varrebbe per la maggioranza a giustificare la delibera di riconoscimento del rilevante pubblico interesse socio economico, nei confronti della ditta X di Campli per il lavoro da svolgere nel comune di Teramo: visto che c'è il crollo demografico, aiutiamo le aziende del territorio a prescindere da dove si svolge il lavoro. Riconoscimento che garantisce ovviamente una serie di benefici, ma in realtà prevede un procedimento PAUR di competenza regionale.

Riepiloghiamo: la maggioranza chiede di approvare una delibera di riconoscimento del rilevante interesse pubblico socio economico, che in realtà deve seguire apposito procedimento Paur in Regione e non può essere attribuita dal consiglio, a una ditta privata del territorio per un lavoro da realizzarsi nella cava di ghiaia di Piano Delfico, quindi nel comune di Teramo, perché i cicli produttivi si sviluppano a Campli, dove ha la sede l'azienda, giustificando la richiesta con il calo demografico e le difficoltà di covid, sisma, neve e frane. Non stupisce che per la minoranza Mariani e Fiorà «ci troviamo di fronte a una delibera viziata di manifesta illogicità», dal momento che «se si fosse fatto accenno alle difficoltà economiche dell'azienda con il rischio di licenziamenti, cassa integrazione o chiusura dello stabilimento, avrebbe avuto un senso votare favorevolmente, ma non si capisce come si ricolleghi il crollo demografico di Campli all'interesse pubblico di un'azienda privata che deve fare un lavoro nel comune di Teramo».  

Ma perché il comune di Campli, che aveva ricevuto questa richiesta dalla ditta a giugno dello scorso anno, ha deciso di introdurre improvvisamente questo atto di indirizzo nell'ultimo consiglio del 30 gennaio 2025 senza il confronto con la minoranza? C'entrerà qualcosa l'ultima nota dell'ufficio autorizzazioni paesaggistiche del comune di Teramo, del 28 gennaio 2025 giusto due giorni prima, che riporta, di nuovo, una serie di criticità che sembrerebbero emergere dall'attività in oggetto chiedendo, di nuovo, una serie di documenti integrativi che la ditta deve presentare? C'entrerà qualcosa che questo procedimento PAUR va avanti da gennaio 2023 e sono stati numerosi i rinvii e le richieste di integrazione da parte di tutti gli enti coinvolti? C'entrerà qualcosa il parere preventivo espresso dall'ufficio MIC-SABAP AQ-TE che per gli aspetti di tutela paesaggistica specifica che "la coltivazione della cava comporta una sostanziale ed irrecuperabile trasformazione dei terreni agricoli in argomento", e che "gli interventi proposti non prevedono il recupero dell'attuale conformazione paesaggistica dei luoghi"? Che queste criticità erano già state "segnalate da parte di altri enti in merito agli abbattimenti previsti nelle zone boscate e di trasformazione" della zona interessata? 

Inoltre, il procedimento PAUR è di competenza regionale e prevede che si debbano ottenere pareri e contributi obbligatori di vari enti locali, tra cui i comuni interessati dall’intervento, come in questo caso Teramo. A questi il richiedente può aggiungere atti non vincolanti ma accessori di altri enti, come ad esempio il comune di Campli, che possano rafforzare l'istanza presentata. E perché allora, ad esempio, il comune di Teramo, su cui ricade l'opera e il cui parere è quindi obbligatorio, nelle conclusioni del 28 maggio 2024 ha scritto che "non ritiene, il progetto presentato dalla ditta di rilevante interesse pubblico"? E perché di nuovo il 25 giugno 2024 ha ribadito che "l'attività estrattiva in oggetto non rientra tra le opere pubbliche programmate da questo Comune e, in questo senso, non ha rilevante interesse pubblico" ricordando l'onere della prova eventualmente a carico della ditta? Perché per il comune di Teramo, interessato dall'opera, non sussiste l'interesse pubblico mentre il comune di Campli, che non è invece coinvolto, ritiene necessariamente di dover portare in consiglio comunale una proposta per deliberarlo?

N.S.

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Chi può, fugga da Campli, arriveranno tempi ancora più bui