Sarebbe stato facile.
Per scrivere di arte, un alto amanuense dovrebbe saper copiare termini altisonanti, intonati, usati dai curatori come archetipi di parole e drappeggi dell'anima, spruzzare un pizzico di sale e pepe e bearsi di un silenzio culturale.
Mischiare le carte e senza trasparenza, passare il gioco.
Passamanerie.
Gigino Falconi ti invita a vivere l'altra vita.
Senza analisi sul tratto grafico, sull' uso delle pieghe, delle ombre, delle macchie, del violino, dei testi, dell'arte classica, del Rinascimento, sull'assenza e presenza dei colori, lasciamo alla monografia di ben 104 pagine, a cura di Giuseppe BACCI, con saggi di Alessandro VALCHERA, Giuseppe LISCIANI, Carlo CHENIS, Carlo BO, Mario LUZI, Enzo FABIANI, l'introspettiva analisi di un mondo inconscio fatto di lotte, tabù ancestrali, limiti educativi, sociali, false morali.
Il serpente di Falconi aleggia tra tentazioni e attimi di intenso voyeurismo.
Il soffio saffico.
L'atto di entrare in emergenza nei desideri è l'essere invisibile dentro di noi.
Supera ogni gelosia, ogni senso del possesso, il sesso dell'anima fatto di impulsi, istinti, tinti a tratti e dimenticati da un pennello che lascia intravedere, scopre e ricopre, mentre segna in modo pesante altre verità sopite e taciute.
Il mestiere.
La follia del serpente è da visitare in perfetta solitudine.
Alla fine di un viaggio in cui comprendere che per amare, per sapere amare, bisogna iniziare a dissetarsi.
Bere dall'unica fonte della vita.
Fuori da ogni schema risoluto e rigido.
Vivere come il sorriso sornione del maestro Falconi che non occupa tutto il viso, che non segue il rituale delle spalle alzate a metà, ma che racconta di un pennello che sa di donna, di lusinga, seduzione, bramosia, allettamento, adescamento di arrivi e partenze, la brama di una trama che non spoglia ma riveste di nudo.
Lo spogliato di noi stessi, finalmente davanti a uno specchio.
Gigino Falconi La follia del serpente
a cura di Giuseppe Bacci
Teramo, Museo Pinacoteca Civica, Viale Bovio 1
dal 30 settembre al 29 ottobre 2017 (con orari dal Lunedì al Sabato 9,00-13,00 - Martedì e Giovedì 16,00-18,00)
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....la brama di una trama che non spoglia ma riveste di nudo...
Giancarlo ti ammiro!
Sveli con poche parole i colori dei desideri, l'intima urgenza dell'anima di dissetarsi fondendosi con il corpo.
Colore su tela...tela sui colori
Si Giancarlo,
Sono perfettamente d'accordo con te sul visitare la mostra FOLLIA DEL SERPENTE in perfetta solitudine.
Sono stato ieri, poco dopo l'inaugurazione, trovando tantissime persone che mi hanno distratto.
Tornerò quindi alla pinacoteca comunale in altri momenti , sperando di
trovare la tranquillità di cui necessita la visione di queste meravigliosi dipinti del nostro bravo Maestro Gigino Falconi.........
Ha ragione il Professore. Mille volte. Giancarlo da futigare in pubblico che tace e sorride nella calca, mentre il blà blà in sala - quali affabulatori!!! -ricorda come le parole siano talvolta agli antipodi della poesia, spesso schegge, altre zavorra, e il Falconi, pittore eccelso (non Falcone, ass.!), non uno dei tanti da valorizzare (sic!) nella Teramo che si rialza (sic!) evoca in ogni sguardo sgomento di quali tormenti, di quali incubi si alimentino l'amore e l'amare. Eppoi le donne, le donne, le donne: una sinfonia che stravolge.
Sono tornato in Pinacoteca ieri pomeriggio e c'era un solo visitatore.
Nella tranquillita' piu' assoluta quindi ho potuto ammirare le opere di questo,per me,grande pittore teramano fino a quando,con uno squillo arrivato sul mio cellulare dopo pochi minuti,sono stato costretto a lasciare la pinacoteca.
Avevo comunque soddisfatto il mio desiderio di rivedere queste meravigliosi dipinti.
Conservo e sto osservando attentamente la pubblicazione "GIGINO FALCONI- LA FOLLIA DEL SERPENTE" a cura di Giuseppe Bacci ed edita da Edizioni Centro Stauro's