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Precari: I palloni di Mastromauro

4 minuti

La verità sui precari del Comune di Giulianova è una sola ed è un fatto dimostrabile: da oggi, le lavoratrici storiche sono disoccupate, lasciate sole con i loro problemi.

Intanto, rispetto alle dichiarazioni del Sindaco sulla stampa, sono doverose alcune precisazioni.

La prima. L’accordo del dicembre 2010 permetteva la proroga dei precari fino a 36  mesi, il Sindaco decise per 18 mesi.

La seconda. In provincia di Teramo sono stati stabilizzati ben 250 precari e ciò ha interessato quasi tutti i comuni: da Colledara a Roseto, da Bellante a Pineto a Penna Sant’Andrea. Le amministrazioni comunali che hanno ritenuto di non volerlo o poterlo fare, da Morrodoro a Notaresco, da Silvi a Civitella ad Atri, spiccano i comuni di Mosciano e Sant’Egidio alla Vibrata che però, oggi, sono alle prese con ricorsi al giudice del lavoro e Mosciano è stata già  condannata a stabilizzare e a risarcire i danni subiti dai lavoratori.

Con il Comune di Civitella, addirittura, le trattative sono ancora in corso.

La colpa del mancato accordo sarebbe della lavoratrici?
L’esperienza sindacale ha insegnato alle scriventi che se la volontà politica è reale ed è forte, le soluzioni che proteggono tutti, nel pieno rispetto delle norme, si trovano.
È quanto accaduto alla Provincia di Teramo.
Il Presidente della Provincia di Teramo, Valter Catarra, l’Assessore provinciale Eva Guardiani, l’amministratore della Teramo Lavoro srl, la dirigente al settore Lavoro della Provincia, Renata Durante e le Funzioni Pubbliche di CGIL, CISL e UIL, due giorni fa hanno siglato un importante accordo che permette la prosecuzione dei rapporti di lavoro dei 110 lavoratori e la garanzia della continuità dei servizi alla cittadinanza. Molteplici e infinite riunioni si sono succedute nel corso delle ultime settimane per superare la drammatica situazione normativa che ostacolava l’accordo, ma eravamo tutti lì a pensare a come salvare i posti di lavoro. E così è stato fatto, senza “indurre” i lavoratori a rinunciare ad alcun diritto precedente.

A Giulianova, il Sindaco che non ha mai partecipato alle trattative sindacali sulla questione delle precarie, ha convocato le scriventi OO.SS. solo il 20 giugno per comunicare la volontà di prorogare le lavoratrici di soli 6 mesi in cambio di una rinuncia a qualsivoglia pretesa nei confronti dell’Ente e dei suoi amministratori. Nessun margine per la trattativa.

Quale atto di eroismo? Se le lavoratrici dovessero fare ricorso al giudice del lavoro, potrebbero essere risarcite di almeno 20 mensilità ognuna e delle differenze retributive e contributive. Appare evidente che il tentativo, mal riuscito, di trovare una soluzione apparentemente vantaggiosa per le lavoratrici era di fatto la richiesta della rinuncia ai loro diritti.

Ci si aspetta che il Sindaco reagisca con altrettanta indignazione come quando la ASL di Teramo cacciò i 14 lavoratori di una cooperativa.

Nei fatti, Giulianova licenzia 14 lavoratori (12 precarie storiche 2 cococo già uscite dal Comune il 31 dicembre dello scorso anno), ha aumentato l’orario lavorativo agli LSU sostenendo costi ulteriori pur avendo quasi tutte le precarie a 20 ore settimanali e “acquista” 55 lavoratori dall’agenzia interinale in violazione delle relative norme.

Si ritiene, invece, che la verità sia un’altra e che non contempli nulla di eroico.

La proposta è stata una “finta” sapendo sin dall’inizio che non sarebbe mai andata a buon fine. Il Sindaco era consapevole, infatti, di non avere la maggioranza né in giunta né in consiglio vista l’enormità delle “contraddizioni” contenute nella bozza di delibera.
 
Il modo con cui è stata condotta la trattativa sindacale e il contenuto della proposta sono, oggi, irricevibili.

Soluzioni alternative ci sono e sono tutte da vagliare. Si chiede al Sindaco e alla sua Giunta di rendersi disponibili ad aprire un serio confronto, ma solo se la volontà politica è orientata a trovare soluzioni che vadano, inequivocabilmente, verso la garanzia della continuità dei servizi per i cittadini e verso l’occupazione delle lavoratrici in questione.

Cgil-Cisl



 

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Commenti

Ringrazio la UIL per non aver firmato questa lettera VERGOGNOSA
Qui si tratta di due situazioni veramente paradossali, ovvero i sindacati teramani: DUE PESI E DUE MISURE. Da una parte si invoca il rispetto delle regole, dall'altro se ne avalla la distruzione sistematica. A Giulianova i sindacati CGIL e CISL si battono per la stabilizzazione e mettono alla gogna Mastromauro perchè voleva prorogare i contratti ma avendo in tasca le rinunce delle lavoratrici ad eventuali pretese risarcitorie. A Teramo i sindacati CGIL e CISL addirittura ESALTANO l'amministrazione Catarra perchè ha risolto la situazione dei precari di TeramoLavoro, dimenticando che: 1) al precedente già illegittimo rinnovo contrattuale era stato fatto il tentativo, avallato anche da alcuni sindacalisti, di far firmare anche ai precari di TeramoLavoro le cosiddette "certificazioni" presso la Direzione Provinciale del Lavoro, ovvero la rinuncia a future azioni legali, pur di avere una proroga di qualche mese; 2) l'attuale rinnovo contrattuale è una deroga sulla deroga, ovvero, l'ennesima proroga illegittima di contratti a tempo determinato, STAVOLTA sulla base dell'art. 8 della legge 138 del 2011 (la possibilità per il contratto collettivo AZIENDALE - perchè, la TeramoLavoro ha un C.C. aziendale?? - di discostarsi dal collettivo nazionale), modalità che la stessa Camusso a livello nazionale considera un'aberrazione (http://it.ibtimes.com/articles/24244/20110911/art-8-del-d-l-138-2011-co…); 3) la millantata fase di "start-up" della TeramoLavoro, utilizzata come motivazione dell'ennesima proroga illegittima, esattamente in che cosa consiste, avendo la TL rilevato servizi preesistenti, lavoratori preesistenti, ecc? E' la TL un'azienda nata sulla base di una qualche disposizione legislativa particolare ignota a noi cittadini, che le permette deroghe su ogni cosa? Non dovrebbero i sindacati appunto CONTROLLARE, anzichè FAR PASSARE TUTTO IN CAVALLERIA?? 4) a che titolo i rappresentanti della funzione pubblica partecipano alle comode poltrone del tavolo sindacale con TeramoLavoro, applicando la stessa il CCNL del Commercio? Ed essendo la stessa una srl? Oppure è una promanazione della Provincia per alcune cose (tipo rapporti sindacali) ed è una società a parte per molto altro (tipo le modalità di selezione del personale, le richieste di accesso agli atti)?! 5) questi animosi sindacalisti, erano stati distratti da qualcos'altro mentre la TeramoLavoro non ha assunto o persino non prorogato dei precari storici? Persino una loro iscritta INCINTA ALL'OTTAVO MESE??? 6) sanno CGIL, CISL e UIL che l' "importante accordo", gloriosamente sottoscritto in Provincia, non è nient'altro che una sorta di accanimento terapeutico? Dove troverà Catarra i soldi per rinnovare i contratti dei 110 precari (di cui, è bene ribadire, solo 60 sono ereditati da D'Agostino, mentre gli altri 50, boh?!)? La gran parte di questi lavoratori erano pagati con i fondi POR, bloccati dalla Regione. Per cui, si manda avanti la baracca per altri 6 mesi, salvando i servizi, affamando i lavoratori che vengono pagati a singhiozzo e facendo contenti tutti (!?). Non era meglio avere il coraggio di LOTTARE santo Cielo? Sindacati, precari, opposizione........ vi siete scordati il significato di questo verbo? Anche a costo di andare tutti a casa (Cretarola prima degli altri), fare dei concorsi VERI.... chi è bravo (e non deve ringraziare qualcuno per la grazia sin ora ricevuta) non ha paura di mettersi in gioco!! E sono anche i disoccupati laureati e preparati che sono fuori a doversi arrabbiare di brutto, pretendendo di avere una possibilità anche loro! Sono senza parole. Troppe pecore pascolano in Abruzzo.
Grazie Zitto e mosca... Prima di tutto per non aver fatto finta di non vedere e poi per avermi tolto le parole di bocca...