Salta al contenuto principale

Peste suina. In arrivo l'esercito e la protezione civile per il contenimento dei cinghiali. L'Abruzzo si prepara ai piani regionali straordinari..

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Dichiara la Coldiretti "  Un altro dei risultati importanti ottenuti è l’impegno per contrastare il problema della fauna selvatica. Bene gli interventi per contrastare la Peste suina africana (Psa) con lo stanziamento di ulteriore 20 milioni di euro e l’impiego dell’esercito per contenere l’invasione degli animali selvatici, spiega Coldiretti, che ora va sostenuto con piani regionali straordinari di contenimento, che sino ad oggi sono mancati, per assicurare una reale riduzione dell’eccessivo numero di cinghiali che assedia campi, stalle e strade. Una vera e propria invasione che, oltre a devastare colture, rappresenta un rischio per gli ecosistemi e per la stessa sicurezza dei cittadini. I danni da fauna selvatica ammontano a 200 milioni di euro all’anno, oltre al rischio di diffusione della peste suina che minaccia gli allevamenti di maiali e l’intera norcineria nazionale. Sulla Psa sarà ora necessario, informa Coldiretti, fornire tempi certi per gli indennizzi e adeguate risorse per supportare gli allevatori negli investimenti da fare in allevamento per migliorare la biosicurezza." 

La Regione Abruzzo dovrà provvedere a un piano di contenimento straordinario attraverso le associazioni venatorie, l'esercito e la protezione civile.
"Vi ricordiamo che la peste suina è  africana (PSA) è una malattia virale dei suidi (suini e cinghiali) causata da un virus della famiglia Asfaviridae, genere Asfivirus, ad esito solitamente infausto, per la quale non esistono vaccini. Gli esseri umani non sono sensibili alla malattia, che comunque è causa di gravi conseguenze socio-economiche nei Paesi in cui è diffusa.

I segni tipici della peste suina africana sono sovrapponibili a quelli della peste suina classica e includono febbre, perdita di appetito, debolezza, aborti spontanei, emorragie interne. I ceppi più virulenti del virus sono generalmente letali (il decesso avviene entro 10 giorni dall’insorgenza dei primi sintomi). Gli animali infettati da ceppi meno aggressivi del virus della peste suina africana possono non mostrare i tipici segni clinici.

L’infezione può avvenire per contatto diretto con animali infetti, per ingestione di carni o prodotti a base di carne di animali infetti (per es. scarti di cucina) o per contatto indiretto.

Nell’Africa sub-sahariana la peste suina africana è endemica. Nel 2007 si sono verificati focolai infettivi in Georgia, Armenia, Azerbaigian nonché Russia europea, Ucraina e Bielorussia. Da questi paesi la malattia si è diffusa all’Unione europea: nel 2014 sono stati segnalati i primi casi in Lituania, Polonia, Lettonia ed Estonia; nel 2017 la malattia è stata segnalata in Repubblica Ceca e in Romania; nel 2018 è comparsa in Ungheria, Romania, Bulgaria e Belgio. In Italia è presente dal 1978 nella Regione Sardegna".



 

Fonte https://www.coldiretti.it/economia/dl-agricoltura-moratoria-per-145mila-imprese-agricole-bene-aiuti-alle-filiere
Fonte https://www.izsvenezie.it/temi/malattie-patogeni/peste-suina-africana/

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Occorreva metterci riparo subito, all'avvistanento del primo cinghiale. Adesso il problema si è ingigantito, con buona pace degli animalisti che pretendono di farci vivere circondati da bestie aggressive e portatrici di germi letali.

Cartucce gratis ai cacciatori, i cinghiali vanno abbattuti tutti...non servono.