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Testamento Biologico: Sulla mia vita scelgo Io!

3 minuti

Ho scoperto una cosa fantastica: la mia Costituzione, quella scritta per me ancora prima che io nascessi, recita solennemente nel suo articolo tredici che la mia libertà è inviolabile.
Caspita.
Quando l'ho letto la prima cosa che avrei fatto d'istinto sarebbe stata chiamare Wonder Woman e farle marameo: i miei sì che sono superpoteri. È una consapevolezza che fa bene al fisico: mi specchio e mi vedo più alta, davvero... averla avuta prima...
Guardo gli altri con occhi diversi, percepisco l'inviolabilità della loro libertà e mi sembrano creature mitologiche, elfi, semidei... Mi emoziono, mi commuovo, mi chiedo che posto occuperà d'ora in avanti la nutella nella mia classifica delle cose perfette.
Inviolabile vuol dire che sta in cassaforte, ma che dico? in cassaforte e in cima all'Everest... di più! in cassaforte in cima all'Everest sorvegliata da Bruce Willis... non basta ancora, spariamola grossa: sotto la tutela dello Stato... oh! là sì che si trova al sicuro.
Il signor Stato e la sua Signora Repubblica sono gente seria: se dicono "Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge"
e aggiungono "La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana"
che motivo ho per dubitare della loro buonafede?
E quindi mi dico: rilassati Fabri', tu e le tue paranoie sul testamento biologico, sei in una botte di ferro...
E poi eccola qua, non è mica una bufala: me la contemplo, me la coccolo, la tiro a lucido la mia libertà inviolabile e mi dico che neanche uno sciame di Calabrò potrebbe mai metterla in pericolo.... Anche se, per sicurezza, io un piccolo test lo farei, una di quelle simulazioni che si fanno tanto per poter dire di aver svolto bene il proprio compito, sul genere prova di evacuazione in caso di tsunami nel Deserto del Gobi o di terremoto a L'Aquila...
Dai, facciamo un paio di esempi impossibili:
Domani esco per andare a lavorare come sempre a venticinque chilometri da qui, salgo in macchina, parto e dopo qualche centinaio di metri, ad un incrocio... crash! mi vengono addosso con un Tir e mi riducono il cervello in marmellata.
Oppure, seconda ipotesi più credibile, passo incautamente davanti allo specchio appena sveglia e l'apparato vascolare, già provato dalla lunga convivenza, non regge all'ennesima emozione...
Click, la luce si spegne.
Se si spegnesse in Francia o in Germania o in Danimarca o in Spagna, o in Belgio o in Inghilterra o in Olanda, avrei come minimo il diritto di far valere le mie volontà contenute in un testamento biologico... Ma oggi mi sento originale e mi va di farlo accadere in Italia, magari dopo l'approvazione del DdL Calabrò sul fine vita, secondo cui un medico ha la facoltà di prendere la mia Dichiarazione Anticipata di Trattamento e usarla per fare un origami.
A quel punto qualcuno, ne sono certa, si farà avanti: qualcuno che mi conosce bene e sa quanto farei casino se fossi sveglia. E chiederà: "Scusate, ma... e la sua libertà personale?... Sì, quella inviolabile!... Quando è arrivata ce l'aveva addosso, ne sono sicuro... dove l'avete messa?"
Di solito non sono pessimista e neanche volgare, ma credo proprio che gli diranno gentilmente di andare a guardare nel cesso...

Fabrizia Valente
 

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Commenti

Il Testamento biologico si fa online............. http://www.associazionelucacoscioni.it/comunicato/ora-il-testamento-bio…

Questo racconto e bellissimo, auguri.