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Teramo. In crisi la Giunta D'Alberto. Senza il rimpasto non avrà il numero legale...

di Giancarlo Falconi
2 minuti

Ora basta.
Nel calcio quando i titolari della squadra dimostrano di non seguire gli schemi, non ottengono i risultati, sono deleteri per lo spogliatoio, si mettono in panchina o addirittura in tribuna. Nel calcio alla fine dei giochi, salta l'allenatore. In politica, anzi, scusate, a Teramo, no. L'unico vero rimpasto è stato fatto in maniera naturale dalle ultime elezioni regionali. L'elezione di Giovanni Cavallari, a consigliere regionale è stata l'unica decisione coraggiosa del sindaco D'Alberto. Pensate. In Regione Cavallari si porterà l'ombra di tutti quei cantieri annunciati e mai aperti; di tutti quei cantieri aperti e mai chiusi e il caos quotidiano che costringe i teramani a interminabili file con le auto tra piazza Garibaldi e piazzale San Francesco. Con chi avrà sostituito il sindaco D'Alberto, Cavallari? Con se stesso, l'unico che ha ritenuto degno di questo ruolo.  Con chi avrà sostituito l'assessore alla Cultura dopo il caos Teatro comunale? Con nessuno. Con chi avrà sostituito l'assessore al Benessere Animale dopo il caos canile? Con nessuno.
Eppure dopo i tavoli politici che per i cittadini hanno lo stesso interesse e antipatia delle inaugurazioni delle sede elettorali, ( quando verrà compreso?) Mariani che ha nel suo gruppo la capacità di voto di far perdere il numero legale alla maggioranza Dalbertiana, gli accordi erano chiari, Di Marcantonio, il più votato nel partito democratico nuovo assessore ai Lavori Pubblici. La data è stata spostata diverse volte e l'ultimo afflato dovrebbe riguardare il 10 Maggio.
Il giorno della nascita del 92esimo imperatore del Giappone. Pensate che importanza sta per rivestire la politica teramana.
Chi perderà la faccia? Mariani a cui i teramani del centro sinistra e non solo, hanno chiesto un cambio di passo a questa Giunta o il sindaco D'Alberto con il suo essere un attendista temporeggiatore? 
Intanto Teramo, lentamente, muore. A chi interessa? 


 

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Commenti

Pensano solo al proprio interesse,,,e vorrebbero pure andare in Parlamento.....i migliori dovrebbero governare, non chi non ha un mestiere e si fa i propri conti...Colpa di chi continua a votarli.....(probabilmente per mero e misero clientelismo).

Ma Teramo iniziò a morire con l'avvento del noto modello poi esportato con meravigliosi risultati a l'aquila

Ormai regna la rassegnazione
Povera Teramo