Caro Preside Befacchia, le scrivo per sottoporle un testo corretto di una supplente di Italiano. Scuola elementare di Teramo. Una bambina consegna il suo compito, scritto nella giusta forma grammaticale. Le viene riconsegnato dalla maestra in questa accademica crusca maniera...
"Spero che si avvicinasse a me guardandomi e mettendosi tranquillamente ai miei piedi.Vorrei che avesse l'abitudine di starsene al sole per aspettare che io le portassi un po' di lattuga o qualche chicco d'uva. Spererei che amasse inoltre mangiare le fragole selvatiche. Appena le vedrebbe si muoverebbe di quà e di là, sporgendo la testa per vedere se gliene dessi qualcuna."
La madre ci scrive:"L'esercizio consisteva nel cambiare l'indicativo in congiuntivo: "spererei" era in origine "spero". Da notare il "quà" con l'accento. Sull'uso del congiuntivo e della consecutio temporum taccio, mi dichiaro sconfitta".
Abbiamo perso tutti.
Commenta
Commenti