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Caro Governatore Chiodi, i nostri figli stanno morendo per abuso di Alcol

di Giancarlo Falconi
2 minuti

L' abuso di Alcol è un demone vestito di bellezza, coraggio, virilità. Un falso sociale, che nasconde una droga letale, che provoca dipendenza, impotenza, incoscienza e alla guida, pericolo di morte per se stessi e gli altri. I dati nazionali sono allarmanti. Il nuovo fenomeno in aumento tra i giovani abruzzesi è il binge drinking’, diverse bevande alcoliche bevute in poco tempo. La nostra regione è al 14,4% con quasi nove punti sopra la media nazionale. Teramo chiama Roseto, Giulianova e tutta la nostra provincia, la Regione, l'Italia, il Mondo.
Piccole città che rivestono la propria economia sull'indotto dei bar e dei locali notturni. Pubblicità regresso di feste a tema, di bevande esotiche, di una proprietà transitiva che porta la trasgressione a essere facilmente raggiungibile. Il vomito sulle spiagge, nei vicoli, gli incidenti stradali, il sesso rubato, violento, sono solo alcune maschere degli effetti dell'alcol.
Può una madre avere una preoccupazione per la salute del figlio adolescente? Può una psicologa aspirare a una politica propositiva per il futuro dei giovani?  Che succede quando la politica, che ricordiamo è stipendiata dai contribuenti, non ha risposte, ma minimizza il problema?
Succede che si incontra il vice sindaco di Roseto, Alfonso Montese, che fa spallucce e accusa alcuni genitori di non essere presenti con i propri figli.
Succede di non ascoltare dallo stesso vice sindaco, parole come " Signora, la vendita degli alcolici è vietata per legge ai minorenni, ci segnali i locali. Cara D.ssa. le propongo un tavolo di studio con il Questore, il Prefetto e altri professionisti del settore, per una campagna di sensibilizzazione, attraverso futuri incontri scolastici e manifestazioni estive". Invece un buco nero.
Il nulla, che diventa l'ossimoro di una sbronza tra delusione e amarezza. Si comprende come questa piaga si sia sviluppata e come la società civile, sia stata stordita dall'inettitudine dei nostri amministratori.
Chiedo ufficialmente al Governatore Chiodi, di rendere l'Abruzzo capofila italiana nella lotta contro la vendita di alcolici ai minorenni. Sarebbe un atto di civiltà e di valore. Mi piacerebbe che gli Enti locali adottassero questa richiesta, partita da una giovane madre psicologa, che una sera a Roseto, aprì gli occhi e vide i nostri figli condannati a morte... dall'assenza di una politica adulta.

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Commenti

Io ci sono e voi. Articolo perfetto. Bravo Giancarlo. Come sempre.
Non è possibile che si liberino così facilmente i genitori dalle loro responsabilità.
tutti alzano le spallucce , genitori, scuola, il sert (che è bravo a farsi "bello" negli inutili convegni sulla rete dei servizi che non ci sono , e dicono agli assistiti che chiedono aiuto "vattene dove sei stato finora" ), le istituzioni ' e i politici che permettono il dilagare delle patologie da compulsione e poi stanziano molti milioni di euro per la prevenzione e le cure di dette patologie (è il caso della ludopatia che recentemente è stata inserita nei LEA e a cui la regione Abruzzo ha stanziato circa 450 mila euro )
cosa vuoi che freghi ai politici di questi problemi. L'unico loro problema è come aumentarsi i lauti stipendi da ladri che prendono e come fare per mantenere i vitalizi una volta in carica.
Non è che poi nella politica non ci sia nessuno che abusi di alcool......................
bakunin c'e' scritto sotto e lo ribadisco io, la regione abruzzo ha stanziato 450 mila euro nel progetto lea - ludopatia.....e non solo ...le battute da sotto i portici ormai davvero non fanno ridere nessuno...falconi non avevi detto che avresti tagliato i commenti fuori tema? o solo i miei commenti fuori tema? grazie..........
Gentile signor anonimo delle 18:06 del 25 giugno 2012: ancora? Se le mie battute, che battute non sono, non la fanno ridere lei non rida. Perchè poi sarei fuori tema? Qui si parla di alcoolismo non di ludopatia. Lo so benissimo che esiste la ludopatia, così come so benissimo che esiste la dipendenza da alcaloidi (alcool, derivati dall'oppio e nicotina) così come so che la ludopatia è una dipendenza esclusivamente psicologica, le altre dipendenze invece sono sia fisiche che psicologiche. Se vuole le dico che mi fa piacere, e dico il vero, che siano stanziati fondi per recuperare i ludopatici, ma per contrastare il fenomeno dell'abuso di alcool soprattutto da giovanissimi e/o minorenni cosa fa l'Italia? Cosa fa la Regione Abruzzo? Cosa fa il comune di Teramo? A livello nazionale la proibizione, largamente disattesa, di somministrazione e vendita di alcoolici ai minori di 16 anni mi pare troppo blanda; in altri paesi il limite è di 21 anni o coincide con il raggiungimento della maggiore età, ad esempio negli USA il limite è di 21 anni, gli alcoolici possono essere venduti solo in esercizi commerciali a ciò destinati ed esiste il divieto assoluto di consumare alcoolici in luoghi pubblici e negli esercizi che somministrano alcoolici è vietato l'ingresso ai minori di 21 anni; conosco già l'obiezione: ma perché negli Stati Uniti non ci sono alcoolisti? Certo che ce ne sono, ma è una condotta socialmente ritenuta riprovevole e le infrazioni alle norme sono veramente pesanti. A livello regionale, dopo il plauso ai fondi anti-ludopatia, sul fronte del contrasto all'alcoolismo quali sono i fondi stanziati almeno per attività istituzionali di sensibilizzazione al problema rivolto ai giovani? Ci sono? Non lo so. Quanti sono? Non lo so. Ma so di non aver mai visto nulla che assomigli ad una campagna di sensibilizzazione sul punto. A livello comunale esiste solo un ordinanza che vieta ai pubblici esercizi di vendere alcoolici in bottiglia ai propri avventori, divieto ampiamente disatteso e facilmente aggirabile, basta vedere i gruppi di adolescenti che all'approssimarsi della sera escono dai vari supermercati ed hard discount del centro cittadino carichi di bottiglie di alcoolici e superalcoolici da consumare allegramente su panchine e scalinate, molto gettonate quelle del Duomo sia la principale (Piazza Orsini) che la secondaria (Piazza Martiri) con il conseguente effetto immondezzaio che tanto infastidisce il Vescovo. Vogliamo poi parlare del regime di orari per i bar? Possono servire alcoolici e superalcoolici fino alle 2 del mattino (chissà se quest'anno verrà concessa la rituale deroga fino alle 4), ore serali e notturne che per molti bar rappresentano il picco degli incassi (con il fondato sospetto che siano incassi totalmente in nero). A me sta bene tutto ma chi controlla sul rispetto delle regole?
Articolo da segnalare http://ilcentro.gelocal.it/regione/2012/06/27/news/giovani-e-disagio-1… Ma come è possibile parlare di un argomento così serio e poi fare pubblicità alla festa della birra?