Una riunione pubblica silenziosa. Piazza Sant'Agostino rispettata e arredata di gente all'ascolto. Mentre sugli scalini del Duomo di Teramo molti ragazzi bevevano birra, rompevano per divertimento le bottiglie sui gradini, senza controllo da parte delle forze dell'ordine, che di spalle pensavano ad altro, i ragazzi del comitato "Giù le mani dal Comunale" parlavano di sociale, progetti finanziari, piccola mafia, banche e sport. Il loro sogno? Una politica che non usi l'auto blu per andare a lavorare, (oltre novanta contate nella trasmissione Le Iene durante l'ultimo derby capitolino), una politica che non ci strangoli di tasse, che non venda, svenda, al partito del cemento l'essenza, la casa di tanti teramani. Non molleranno. Si legheranno alle ruspe perchè credere in qualcosa, significa vivere per qualcuno, per i silenziosi, per i pavidi, per gli ultimi. Significa sentire parte di un'emozione comune. Convinti di un'operazione politica nutrita dal senso affaristico e personalistico. Il referendum e le 5000 mila firma. La delusione per un regolamento speculare alla convenzione che ancora non si firma, che tarda, che si dice, abbia seri problemi economici. Ho apprezzato il tono educato, almeno fin quando sono rimasto ad ascoltarli. Mi piace sentire e vedere la partecipazione. Mi riempie il cuore. Mi fa tornare in curva est e un coro si alzerà...educato e civile. La non violenza è casa mia, il resto non m'interesserà.
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Io non sono un giudice o un moralista. Io adoro le battaglie condite da educazione e stile. Non processo nessuno. Non condanno nessuno. Se i ragazzi continueranno nella loro protesta attraverso la civiltà e la non violenza troveranno i due punti ...casa propria...altrimenti le solite critiche. Tutto qui...ma i ragazzi hanno cuore e non mi deluderanno....