Ci sono cose difficili da capire o che comunque, per quanto ne è dato sapere, appaiono anomale e incongruenti.
L’Ordine degli Ingegneri di Teramo, per bocca del suo Presidente Alfonso Marcozzi, ha inteso esprimere opinioni e valutazioni circa il bando emesso dalla Provincia di Teramo per l’assunzione a tempo determinato di un Dirigente tecnico.
Con riferimento al riordino o alla probabile eliminazione delle Province, l’Ordine afferma che “La nomina di un nuovo dirigente doveva essere oggetto di una riflessione più attenta”.
Strano. Se una considerazione del genere è ammissibile e comprensibile in quanto proveniente dai cittadini, perché l’Ordine sembrerebbe preferire la totale assenza di Dirigenti tecnici alla presenza di almeno un tecnico?
L’Ordine rema contro la carriera e la professionalizzazione dei suoi iscritti?
Marcozzi sostiene apoditticamente che “le competenze richieste, secondo le norme di settore, appartengono solo alla figura professionale dell’ingegnere e non certamente ad altre figure professionali”.
Poiché il bando richiede esclusivamente il possesso della Laurea in Ingegneria o in Architettura, appare chiaro che gli ingegneri chiedano l’esclusione degli architetti.
E come mai? A quali norme di settore si riferisce Marcozzi? Perché non le cita? Semplice: perché non ci sono.
Nessuna legge, infatti, prescrive che a capo di un ufficio tecnico debba sedere un tecnico, tanto è vero che dal luglio dello scorso anno alla guida del Settore viabilità della Provincia c’è un dirigente amministrativo.
Se le cose stanno in questo modo, chi potrebbe vietare alla Provincia di assumere un Dirigente architetto? Nessuno.
Invece l’Ingegner Marcozzi chiede esplicitamente la rettifica del bando al fine di “limitare la partecipazione alla sola categoria professionale degli ingegneri”, minacciando addirittura – nel caso la Provincia non accolga il consiglio – la proposizione di apposito ricorso alla Giustizia amministrativa.
Ma l’Ordine degli Architetti non si inalbera almeno un pochino?
E, soprattutto, gli ingegneri chi credono di spaventare?
E chi li consiglia giuridicamente, Topolino?
Più che sollecitare la Provincia ad “una riflessione più attenta”, io solleciterei l’Ordine degli ingegneri a riflessioni più accorte e molto più circostanziate, citando leggi, articoli e commi violati, altrimenti si fanno brutte figure che ricadono su tutti gli iscritti alla spettabile categoria (senza contare gli incidenti diplomatici con distinti ordini professionali che a buon diritto potrebbero sentirsi offesi).
Infine, se la coerenza è ancora una virtù (ed è chiaro che non lo è più da decenni per la categoria dei politici), potrebbe spiegarci l’Ordine degli ingegneri come mai non si è mai lamentato, ad esempio, del fatto che al Comune di Teramo i tre Dirigenti tecnici siano tutti Architetti?
E perché mai, dato che uno di essi è in aspettativa per altro incarico (Arch. Di Timoteo) e un altro è in via di pensionamento se non già pensionato (Arch. Mattei), l’Ordine degli ingegneri non pretende un concorso per ingegneri, considerato che il terzo Architetto (Mariotti) è rimasto l’unico dirigente tecnico del Comune, peraltro a tempo determinato da nove anni?
Come mai quel concorso per il Settore guidato da Mariotti fu bandito e successivamente revocato nel silenzio dell’Ordine degli Ingegneri?
Forse al Comune gli architetti sono graditi e in Provincia meno?
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