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A proposito di Cultura

di Anonimo
6 minuti

I recenti fatti che in questa Città hanno avuto come protagonisti i locali dell’ex OVS e alcuni manifestanti danno occasione anche a me per dire due parole su quanto accaduto, ora che le forze dell’ordine e la magistratura hanno provveduto a liberare gli spazi indebitamente occupati.

Chi mi conosce sa che sul tema del Teatro Comunale il sottoscritto non ha mai mancato di esprimere la propria opinione, senz’altro anche un po’ nostalgica, ricordando storia e fasti di quel vecchio, bellissimo edificio, progettato da Nicola Mezucelli, sul quale ho anche avuto modo di scrivere tempo fa. Ragion per cui non posso certo essere accusato di avere scarsa sensibilità sull’argomento.

Ho trovato tuttavia stridente e forse anche un po’ fuori luogo l’accostamento dei termini «bellezza» o «cultura» alle saracinesche danneggiate dei locali dell’OVS, alle forti parole, non sempre eleganti, di coloro che si sono autodefiniti «cittadini illustri», alle condizioni in cui è stato ridotto l’immobile occupato, al concetto stesso di occupazione, a quanto avvenuto questa mattina presso il Municipio. Non è questa, a mio parere, la bellezza. Né è questa la cultura.

Occupare abusivamente uno spazio altrui, sia esso pubblico o privato, è un reato. E un reato non è meno grave qualora venga commesso in nome della cultura. La cultura non può e non deve essere considerata alla stregua di un paravento utile per darsi una sorta di legittimazione a posteriori di quanto è stato commesso in spregio della legge.

Anche io, nel mio piccolo, ho fatto cultura in questa Città. Probabilmente in maniera meno eclatante, meno efficace, meno visibile e forse anche meno utile di quanto è stato fatto da coloro che si definiscono «cittadini illustri» e che oggi reclamano con prepotenza spazi da destinare alla cultura. Però l’ho sempre fatto chiedendo il permesso a chi di dovere, pagando le dovute tasse e rispettando termini e condizioni che le norme mi hanno imposto. E così hanno fatto, e continuano a fare, le tante associazioni e i tanti artisti che operano in questa Città, fornendo il proprio contributo in maniera lecita e con il cappello in mano.

Se ciò che è avvenuto nei locali dell’OVS, se quelle parole offensive, se quelle azioni, quelle sfide all’autorità, quelle gesta arroganti portate fin dentro il Municipio rappresentano il modello di cultura che dev’essere proposto a Teramo, io per primo lo rifiuto. Perché non è questo il mio ideale, né il mio modo di procedere.

La cultura non è monopolio degli artisti o dei sedicenti tali. L’estetica, la bellezza, il giudizio etico su di essa, ciò che deve o non deve piacere al pubblico non sono esclusiva spettanza di chi produce arte. L’artista propone, produce, crea. Chi fruisce di questo prodotto è il pubblico, che non è oggetto, né pertinenza, né appendice dell’artista. E che conserva, pertanto, il proprio giudizio e il proprio metro di valutazione.

Per questa ragione, a mio modo di vedere, la cultura non deve mai prescindere dal suo più diretto attributo: l’umiltà. Se si vuole far cultura, e la si vuol fare davvero, si agisce in maniera rispettosa. Si opera senza clamori. Si crea senza autolodarsi. E si chiede il permesso, bussando alla porta, per entrare in casa d’altri o per utilizzare cose che non sono proprie.

Chi ha seguìto le vicende d’attualità sa che io stesso non ho risparmiato qualche critica all’operato delle nostre Amministrazioni su tali problematiche. E sono certo che in passato poteva essere fatto di più e magari anche meglio. Però è altrettanto innegabile che la situazione disastrosa in cui versano le casse di tutti i Comuni, in questo nostro Paese, ha rappresentato un fortissimo vincolo che, di fatto, ha finito per mortificare ogni ulteriore iniziativa dei nostri amministratori in campo culturale. E questo solo uno sprovveduto potrebbe negarlo.

Ma Teramo non è soltanto assenza di idee, di progetti o di eventi. I talenti, e questa Città ringraziando Iddio ne ha tanti, sono visibili, per chi ha occhi puliti per ammirarli. Operano incessantemente, senza magari il clamore dell’OVS e senza la presenza di Polizia e Carabinieri a tutela dell’ordine pubblico. Quasi fossero un corollario stesso delle iniziative culturali.

A Natale il sottoscritto e altri colleghi del comitato Castello Aperto abbiamo regalato a questa Città, a nostre spese, l’illuminazione del Castello Della Monica. Evento mai realizzato prima a Teramo. E l’abbiamo fatto senza clamori, senza pretendere, senza definirci «illustri». Da perfetti e anonimi sconosciuti quali siamo. E abbiamo acceso quel complesso monumentale non meritando, né chiedendo prime pagine, interviste, edizioni speciali o spazi riservati. Senza gridare, senza telecamere e senza striscioni. Ma sottoponendo la nostra realizzazione al giudizio dei teramani, perché a loro e solo a loro l’arte dev’essere rivolta. Questo è fare cultura, a mio modo di vedere. L’autoreferenzialità non può avere cittadinanza in questo settore.

Anche nel piccolo si può fare del bene. Anche nel silenzio, nell’umiltà e lontano da slogan o occupazioni si può produrre arte. Le associazioni e i tanti artisti che lavorano in silenzio, pagando i dovuti tributi e chiedendo le prescritte autorizzazioni non sono meno validi di altri. Rispettare la legge e le persone, mettendo da parte toni e modi da stadio, non rende meno pregevole l’arte.

La cultura non ha bisogno di urlare, né di violare le leggi, né di pretendere le prime pagine. Ha bisogno soltanto di occhi che guardino e di orecchie che ascoltino. Il cuore lo si conquista così.


Fabrizio Primoli
 

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Commenti

Fabrizio Primoli...stupendo articolo ! La cultura non si impone...
Bellissimo articolo. La protesta è sacrosanta e non dev'essere mai repressa. Essa dev'essere civile e nel rispetto della legalità.
Finalmente delle parole sagge di una testa pensante,complimenti e' riuscito a riassumere cio' che tanti TERAMANI pensano veramente, sulla patetica e indebita occupazione di uno spazio comunale.Credo che il rispetto della legalita' e delle istituzioni non dovrebbe mai essere messo in discussione. Giustamente S G O M B E R A T I
Semplicemente......spettacolare. Un pezzo "musicale", una penna d'artista, un suono di lettere. Grazie. Per giorni in questa citta' ho udito urla, ho letto punti esclamativi, ho visto l'illegalita' travisata da cultura. Grazie per aver detto quello che molti pensano e non sanno scrivere, che non possono scrivere, che non vogliono scrivere. Grazie.
Rispetto ai pensieri sobri e delicati espressi in questo articolo. La cultura è umiltà: nient'altro da aggiungere!
Io posso essere d'accordo quando parliamo di educazione e di rispetto selle cose altrui, ma la storia mi ha insegnato che la troppa educazione non ha fermato le assassine mani di chi con il piccone ha abbattuto la storia culturale della nosttra città. Questo Sindaco con la sua educazione mi ha procurato infiltrazioni per la cattiva istallazione di uno apecchio stradale. Senza voler ricordare l' educazione e il perbenismo di altri amministratori. Anche la maleducazione quando ce vò, ce vò.
Se tutti pensassimo così il mondo sarebbe un paradiso, ci sarebbe rispetto per il prossimo. Purtroppo l'egoismo e la tutela dei propri interessi rappresentano il male della nostra società e la politica ne è l'esatta dimostrazione.
Chapeau!!
Mi scusi, vuole chiarire secondo lei quando "qualcosa" (musica, pittura, scultura, teatro) possa definirsi Arte? E quando un essere umano possa definirsi un artista? Chi decide? Il pubblico? Il mercato? L'esperto? Mi sembrerebbe molto riduttiva l'idea che un quadro diventi un'opera d'arte se piace ad un folto pubblico ed è eseguito da un persona educata e rispettosa delle regole. Grazie
Vede Laura Lei ha perfettamente ragione, ma secondo me quello che chiede, a mio avviso, nessuno potrà spegarglielo. Posso solo aggiungere allo scritto del Sig Primoli che l'arte e l'artista non hanno bisogno di far del bene; ciascuno di noi trae da essi ciò che vuole. A voltre, ed è brutto dirlo, si prova a "violare" le leggi magari per farsi ascoltare ma soprattutto per cercare di sturare quelle orecchie da tanto tempo volutamente tappate. L'aver acceso le luci al " complesso monumentale" sarà cosa senza dubbio meritora e molto bella ma con l'arte e con gli artisti ci "azzecca" poco. Vedere, e questo con l'arte c'entra poco, ma c'entra, trovare gente , specialmente giovane, che in prima persona rischia tanto sforzandosi di svegliare le coscienze è da per sè opera estremamente meritoria.
@Primoli : Quella del Castello è stata forse una delle più belle iniziative portate avanti negli ultimi anni, peccato che in quei giorni (un sabato ed un domenica giusto?) non ero in città, da teramano me ne dispiaccio molto, non sono mai entrato in quel luogo, ed è triste poter vedere solo le foto su internet di qualcosa che si ha così vicino. Spero quindi che l'iniziativa venga riproposta, magari più volte. Detto questo, mi riconosco al 101% nelle Sue parole, personalmente questa amministrazione (ed anche la precedente) non mi è piaciuta affatto, ma essere "contro" Brucchi, non vuol dire essere "pro" occupazione ovs, nè tantomeno il contrario, come ho cercato di spiegare anche a Melozzi, che ad una mia critica ha risposto "allor vota Brucchi" (e tra i due io sicuro non l'ho mai votato) La mia libertà intellettuale mi permette di valutare due cagate allo stesso modo! Senza propendere per l'una o per l'altra! @Per Laura io non so quando un quadro o altro diventa arte, o quando una persona diventa artista, però forse se si fanno cagate che non piacciono a nessuno, bisognerebbe anche pensare che non sono opere d'arte. (-Melozzi a parte-forse non tutti i teramani del ex-ovs sono grandi artisti, alcuni addirittura sono persone con seri problemi psichici, che solo a teramo sono considerate artisti!) Io in materia sono ignorante, ma se un opera non piace a nessuno forse è brutta? se piace alla massa, ed è schifata dai critici, forse, tanto brutta non è. Per ME l'opera d'arte è figlia del GENIO, ed è quindi bella. Io mi riconosco nella definizione di Wilde : "La Bellezza è una forma del Genio, anzi, è più alta del Genio perché non necessita di spiegazioni"... quindi se mi devi spiegare un quadro che a primo impatto non mi piace (quindi non ha colpito nulla del mio animo), stai sprecando il fiato... se mi proponi un piatto (anche la buona cucina è arte) che fa schifo, è inutile che me lo spieghi... fa schifo punto e basta, anche se fai le emulsioni di kiwi e cuoci tutto sotto vuoto, impiatti a meraviglia ma patate so crude non sei un artista, non sei manco un bravo cuoco! L'Artista è un genio, ed il genio è raro, molto raro,ma quando si palesa si riconosce senza alcun problema! Gli altri sono bravi mestieranti. Quindi non credo abbia senso chiedersi quando una persona possa considerarsi un genio... se ti fai la domanda, già ti sei risposta...ed è no! Ah, non essere un genio non vuol dire che tu non possa avere spazi per esprimerti, o per esprimere un'arte che a me non piace o non condivido.
Condivido molto di quanto qui scritto, ma ho un grande MA: non è che per parlare di cultura e di bellezza dimentichiamo quello che ogni giorno, senza chiedere alcun permesso, urlando e strepitando, viene imposto a questa città, al suo centro storico, ai suoi cittadini? Non è il caso di parlare un pochino della bruttezza, della sciatteria, dell'arroganza, della maleducazione, dell'inciviltà che ogni mattina, da anni e anni, sempre più invadono le nostre strade, le nostre piazze e le nostre vite e quelle dei nostri figli e dei nostri anziani genitori senza pudore alcuno, sfacciatamente ed IMPUNEMENTE. Questa bruttezza che urla ogni santissimo giorno nelle nostre orecchie, col beneplacito di un' Amministrazione indifferente, beatamente impotente, spesso accondiscendente e connivente. La cultura ed il bello sussurrano e chiedono permesso? No, sono rintanate, celate, chiuse tra quattro mura all'ARCA, a Spazio3, alla Pinacoteca, al Braga, al Duomo, al Castello. Non basta avere occhi che vedano ed orecchie che ascoltino: dobbiamo recarci in quei luoghi per sfuggire a quello che c'è fuori. Perché fuori invece regna caos, sporcizia, sopraffazione, incuria. E' solo un problema di risorse economiche? Io ne dubito molto. Il concetto di un laboratorio di creazione artistica e culturale situato in C.so San Giorgio, che forse anche con pochi fondi possa ambir ad uscire fuori dalle 4 mura dello stabile per invadere e pervadere le vie del centro città è un concetto ben diverso dalla pur apprezzabile iniziativa del Castello Della Monica. Concordo con la critica all' occupazione, però si potrebbe andare oltre (si è già oltre) e cogliere quello che di buono può venire fuori da questa provocazione, da questa iniziativa. Teramo deve essere difesa dalla bruttezza e salvata dalla volgarità che ogni giorno, da anni, frustrano le nostre esistenze. Non dimentichiamolo e non distraiamoci troppo.
Ma di che cazzo parlate.......... se a quel tempo qualche stronzo si fosse impegnato in prima linea improntando le chiappe oggi avremmo ancora il veccio camposanto monumentale con una madonna lignea del settecento e statue bronzee di inestimabile valore, il vecchio e glorioso teatro comunale, il vecchio ponte a catena, la fontana delle piccine e quella di Piazza Garibaldi, innemerevole pinciaie che raccontavano la storiae la cultura contadina della nostra città, etc. etc., o queste cose non fanno la cultura di una città e di un paese?. Lasciate perdere la cultura parlate, se ne siete in grado, solo di coltura.
Ma di che cazzo parlate.......... se a quel tempo qualche stronzo si fosse impegnato in prima linea improntando le chiappe oggi avremmo ancora il veccio camposanto monumentale con una madonna lignea del settecento e statue bronzee di inestimabile valore, il vecchio e glorioso teatro comunale, il vecchio ponte a catena, la fontana delle piccine e quella di Piazza Garibaldi, innemerevole pinciaie che raccontavano la storiae la cultura contadina della nostra città, etc. etc., o queste cose non fanno la cultura di una città e di un paese?. Lasciate perdere la cultura parlate, se ne siete in grado, solo di coltura.
COSE' L'ARTE? COSE' LA VITA? forse la prima domanda è più difficile della seconda. Timidamente e senza alcuna pretesa ritengo che l'opera d'arte è quel prodotto artistico che sopravvive al suo " creatore" in eterno. L'arte è quella attività che produce il bello. Il bello è la vera arte, quella che contagia, che suscita emozioni, che accende il sentimento di gioia contemplandola, che da i brividi. L' arte è forse la espressione più alta dell'umanità (humanitas). .....nulla di tutto questo mi ha cagionato l'occupazione del grande magazzino OVS al quale è stato imposto il nome NTT (nuovo teatro teramo) , nessuna emozione mi hanno suscitato le " opere d'arte" esposte nelle vetrine, nessun sentimento di gioia mi ha provocato la motivazione di quell' atto di forza fornito dai titolati animatori, che apparivano e scomparivano per magia .......... manifestazione opinabile, rumorosa ed esteticamente dubbia. sans souci
@aznavour: commento elegante e per me totalmente condivisibile!
AndateVi a sentire quello che oggi ha dichiarato W Mazzitti su Teleponte. Per cortesia lasciate perdere l'eleganza è inelegante parlarne.
MZZITTI, MAZZITTI, MAZZITTI. ......a già quello delle scarpe! o no? Non ne sentivamo la mancanza. In compenso a lui forse mancano molto gli incarichi e gli appannaggi (di cui è orfano), cui ha mostrato un certo attaccamento, degno della migliore causa.........rive gauche, rive droite ou du centre de l'ile. ...n'est pas un probleme!
@aznavour- Ma non è stato cooptato dal PD e dopo spremuto e trombato? Ma. . . forse tu fai parte di altra parrocchia. . . . o no ? Ecco il bello dell'anonimato.
ANONIMO PICCHIOROSSO mi interessa il confronto serrato, sincero, intellettualmente onesto, non mi interesse il nome, l'orientamento culturale e politico del mio interlocutore. tuttavia il suo temperamento sanguigno e le sue reazioni immediate e forti denotano un carattere sensibile e spontaneo ( alle volte fino all'inconvenienza) . Quindi lei è persona positiva......io non ho tessere in tasca ma solo qualche idea in testa e aborrisco qualunque forma di vincolo a ideologie e partiti sforzandomi di non tifare per cicchessia....a prescindere! Il mio grande difetto è non saper rinunziare alla battuta e questo mi procura qualche inimicizia.............nunc coepi ( ora incominciamo)
Aznavour, "mi consenta" quello di non saper rininciare alla battuta per me è un pregio non un difetto, seguita così. Ma . . . . ma spesso non ever vincoli o ideologie ( non ne ho anch'io) porta altri purtroppo non meritevoli di alcuna stima a decide per noi.
Io non ho ancora capito se sono a favore o contro quest'occupazione perchè non ho ancora capito se la destinazione migliore per quel luogo sia culturale o commerciale. La superficialità con cui vi scagliate contro gli occupanti e vi lanciate nella definizione di arte, cultura e bello, invece, mi preoccupa. Aznavour definisce l'opera d'arte come un prodotto artistico eterno (come facciamo a decretare che i prodotti artistici contemporanei diventino eterni?), come un'attività che produce la vera arte (l'arte produce il bello e il bello è la vera arte quindi l'arte è quell'attività che produce la vera arte)"e la vera arte è "quella che contagia, che suscita emozioni, che accende il sentimento di gioia contemplandola, che da i brividi". Secondo lei, Bansky fa vera arte? I dipinti di Pollock la emozionano? Capogrossi, Pistoletto, per citare italiani, sono artisti? L'arte agisce solo sulle emozioni o agisce anche sul cervello? E insisto, chi decide cosa sia arte? Il televoto? Una giuria tecnica? Io sono un'ignorante di musica e mi limito a dire cosa mi piace e cosa non mi piace, non ho la presunzione di affermare che quello che piace a me, quello che mi fa ridere, quello che mi fa piangere, sia Arte. Accetto che si contesti l'occupazione ma non accetto la contestazione artistica degli occupanti da persone che non hanno gli strumenti artistici e culturali per pronunciarsi. Perchè nessuno ha la presunzione di dire come si deve fare un trapianto di cuore e tutti pensano di poter dire quando un dipinto è una crosta o un pezzo da museo? La stessa presunzione che ha avuto il Sindaco pensando che un medico possa fare l'Assessore alla cultura.