Che vergogna provo quando sono a Teramo e sento parlare del trasferimento per accorpamento di malati oncologici in altri reparti, dove l’assistenza non può certamente essere qualitativamente dello stesso livello che si avrebbe in un reparto specifico e specializzato. Che vergogna provo nel dover constatare che in pratica si sta distruggendo nel nostro ospedale più importante (figuriamoci negli altri) il reparto di oncologia, nonostante i proclami di un passato anche recente dei nostri politici, e sulla base di una giustificazione delirante: “si faceva così anche prima e si fa così anche altrove”.
Che vergogna che provo quando sono nel Veneto, dove i malati oncologici, anche terminali, possono usufruire di un’assistenza ospedaliera di eccellente livello in reparti specifici di oncologia, di un’assistenza domiciliare di primo’ordine, di ben undici hospices per le cure palliative e le terapie del dolore e perfino di servizi di psiconcologia, per sé e per i propri familiari.
Che vergogna provo per Teramo e per noi teramani nel prendere atto di una differenza così grande, che mi fa sembrare la regione veneta un paradiso e quella abruzzese un inferno, la prima proiettata inserita a pieno titolo del terzo millennio e la seconda, la nostra (che ha un solo hospice a Lanciano e mal funzionante) ancora in pieno medioevo sul piano dell’assistenza medica a chi affronta terribili esperienze di vita e si confronta ogni giorno con la morte e con il morire.
Come non provare vergogna pensando che nel Veneto i malati oncologici si vedono riconosciuto pienamente il diritto perfino dell’assistenza psicologica specializzata e qui da noi viene loro negato anche il diritto ad essere curati in ambienti specifici, non abbandonati a se stessi in degenze promiscue e indifferenziate.
Che vergogna provo nel pensare che in Veneto, così come in molte altre regioni del nord) c’è anche la psiconcologia e qui da noi non c’è più neanche l’oncologia. Che vergogna provo. Che vergogna provo nel pensare che chi dovrebbe provare vergogna più di me, invece non ne prova!
Simon Soel
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Cara Asl Teramo, senza parole.
Sono d'accordo con l'Avv. Di Sabatino.