Poteri forti? Una tautologia. Non esistono poteri deboli o magari impotenti. Golpe dei tecnici? Probabilmente sì ma forse è più corretto parlare di auto-commissariamento della politica che abdica ancora una volta come venti anni fa e chiama i tecnici per salvare l’Italia. Ma salvarla da chi?
Da un meccanismo truffaldino di indebitamento e dai voraci speculatori delle banche d’affari? Certo che no.
Se la politica arriva periodicamente al default tanto da dover chiamare chi sarebbe più serio perché “neutro” e competente, mi chiedo perché bisogna arrivare sempre al punto di non ritorno.
Non sarebbe più opportuno allora, bandire un concorso ogni cinque anni per scegliere l’aristocrazia delle competenze come premier, sottosegretari e ministri?
Strano che i nemici del “porcellum” non abbiano digrignato i denti nel vedere un governo fatto da nominati dei nominati. Forse se il bipolarismo italiano non si fosse annichilito nella vicendevole delegittimazione radicale, oggi non avremmo avuto una politica talmente debole da dover chiedere aiuto al 118.
Oggi non si udirebbe la parola “golpe” urlata da chi contestualmente vota una fiducia bulgara al governo dei golpisti, con scarso senso del ridicolo. Silvio Berlusconi ha saputo reggere l’accerchiamento dell’ultimo anno ma davanti a Mister Spread (gigante biblico che fino a settembre era ancora un nano), ha ben pensato di aggirare l’assedio.
Berlusconi sà bene che il nuovo governo non potrà che rappresentare una agenda di relativa continuità con quello da lui diretto, e pare essersene accorto solo Niky Vendola che vede consolidarsi un centrosinistra con peso della sinistra pari ad un grammo.
Il Caimano da assediato è diventato un leader di opposizione che ha oggi il coltello dalla parte del manico, perché potrà trattare con Monti i singoli provvedimenti del nuovo governo attribuendosi meriti quando sono in continuità col suo operato, mettendo in difficoltà coloro che negli ultimi tre anni lo hanno scorticato vivo non tanto sull’azione di governo quanto sul piano personale, oppure attaccandoli se nel caso specifico può lucrare con la sua interdizione una patente populista.
Certo, perché non sarà facile a Bersani e Di Pietro spiegare come siano diventati ottimi dei provvedimenti giudicati da sempre esecrabili. Se Berlusconi cavalcherà il malcontento antieuro potrà tornare protagonista ma solo in chiave personalistica ed effimera perché consegnerebbe il Terzo Polo tra le braccia di Bersani e Di Pietro.
Niky Vendola sarebbe così praticamente annullato perché irrilevante, ma il centrodestra rischierebbe di disintegrarsi. Nessuno ha la sfera di cristallo ma oggi si gioca una partita decisiva.
Berlusconi potrebbe, invece, anche preparare un nuovo centrodestra mettendo in evidenza come le uniche risposte credibili da dare al Paese siano quelle già adottate dal 2008 e non rinnegate da Monti e le ricette contrattate con la UE. Del resto si parla di licenziamenti facili, di abolire le pensioni di anzianità, magari di terminare la svendita di gioielli tipo l’ENI, inaugurata sul panfilo Britannia venti anni fa con la presenza di un rampante Mario Draghi.
Insomma, turboliberismo, anarcocapitalismo, che trova tutti stranamente ed orrendamente d’accordo alla faccia della moderazione renana che ha contraddistinto l’operato di Sacconi e Tremonti. La trovata più originale di Mario Monti? Convincere la Merkel che bisogna emettere gli eurobonds….
Cosa che Giulio Tremonti dice, scrive e propone già da anni senza esser riuscito a vincere la ritrosìa teutonica di scommettere davvero sull’Europa. Davanti alla speculazione non esiste manovra che tenga; basti ricordare l’attacco di Soros alla lira quando il governatore di Bankitalia Ciampi bruciò invano 40 miliardi di riserve in dollari senza riuscire a frenarla e Amato pizzicò i conti correnti degli italiani.
E’ vero che il rapporto deficit/pil italiano ha avuto un incremento del 7% dal 2007 per la crisi finanziaria venuta dagli USA prima e dell'area-euro a causa della Grecia poi, ma va detto che altri Paesi hanno avuto incrementi dal 20% al 30%.
Perché ci colpiscono proprio quando abbiamo iniziato ad essere diligenti? Oggi gli USA toccano il picco storico di poveri...oltre 45 milioni...debito declassato....ma l'opposizione non grida ogni giorno ad Obama di dimettersi. Il ciclo berlusconiano è compiuto ma gli epigoni del nuovismo chi sono?
La signora Marcegaglia sarà ricordata come quella che perse la FIAT da Confindustria, come quella che vuole mandare tutti in pensione da domani mattina, quando fu proprio Confindustria a firmare la riforma Prodi sulle pensioni che spalmava quella di Maroni. La verità che hanno taciuto è che se con l’euro è finita la speculazione contro le monete nazionali, non è finita quella contro i debiti nazionali. Dopo venti anni si può dire. La Seconda Repubblica è stato il più clamoroso aborto istituzionale della storia d'Italia.
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