Caro Sandro Mariani,
ti invio questa lettera aperta, per sollecitarti ancora una volta, così come ho fatto in riunione, a portare avanti la tua proposta di espulsione del sottoscritto dal Partito Democratico.
Ti chiedo pubblicamente di perseguire tenacemente la strada da te intrapresa, per il bene dello stesso partito e per dare quell’indirizzo politico necessario affinché si chiarisca, finalmente, quale sia la posizione del PD provinciale teramano, all’interno del panorama politico locale.
Ho criticato pubblicamente il Partito Democratico per determinate ragioni, le avrai sicuramente percepite dalle mie lettere aperte, come ad esempio, quando lamentavo e continuo a lamentare, l’assenza di una costante azione politica volta al coinvolgimento della cosiddetta “Base”, sia nella redazione di documenti e sia nella scelta degli indirizzi politici che il partito intende perseguire.
Ho scritto delle lettere aperte, per il semplice motivo che, non avendo i “luoghi” dove poter portare le mie rimostranze ( 5 minuti di assemblea provinciale all’anno non mi sembrano sufficienti ad elaborare progetti politici concreti) e dunque, ho ritenuto necessario, comunicare con il partito e con gli iscritti, utilizzando gli stessi strumenti comunicativi, utilizzati dal partito, per informare me e gli elettori.
Tu parli di “sedi” dove portare le proprie riflessioni, io parlo di “luoghi” e “momenti”, perché la politica, a mio dire, non è fatta solo di pareti, sedie e poltrone, ma di uomini e donne che hanno tutto il diritto di partecipare attivamente alla crescita ed alla determinazione politica di questo partito, se non ci sono assemblee, se non si discute pubblicamente delle scelte da compiere, vuol dire che mancano i “luoghi”, dove poter fare, semplicemente, quello che per me è “Politica”.
La tua posizione, da parte mia, merita rispetto e ammirazione, perché sei stato l’unico a dire che dovrei essere espulso per aver criticato pubblicamente l’operato del PD in alcune occasioni, mentre altri mi fanno “richiamare” dai “vertici” e poi non si presentano a portare le proprie contestazioni, altri ancora partecipano a convivi rosetani citando me e la mia famiglia o come altri, i quali invece, vengono a borbottare da te, i propri malumori sulle mie azioni politiche.
Ex nihilo crevit, “venne su dal nulla”, così scriveva Lucia Converti nei miei confronti, sinceramente non l’ho presa come un’offesa, anzi, mi ha inorgoglito, perché penso sia meglio uno come me, “venuto su dal nulla”, che una, forse come lei, calata, invece, dall’alto.
Caro Sandro, forza, tira fuori gli attributi, so benissimo che dentro al PD moltissimi vorrebbero la mia testa, come tu stesso hai affermato, perché mi sono permesso di argomentare temi, sui quali nessuno, al nostro interno, avrebbe mai avuto il coraggio di scrivere.
Perché ho sollevato il problema dell’università di Teramo, affinché non venga lasciata in balia di se stessa, perché ho detto che la posizione assunta dal PD provinciale tramite la mozione sulla direttiva servizi, redatta e sostenuta dal sindaco Monticelli, dal consigliere regionale Di Luca (il quale si è già visto cassare dalla corte costituzionale una legge regionale simile, da lui sostenuta e votata), dal capogruppo provinciale D’Agostino e dal segretario provinciale Verrocchio, fosse fuorviante per l’opinione pubblica e non finalizzata a trovare delle soluzioni reali. ( giusto notizia di ieri: la missione Di Dalmazio-Monticelli in Europa è miseramente fallita).
Perché ho criticato Ruffini su IPAB e Borsacchio, perché ho criticato l’assenza di una discussione ad hoc sul problema della disoccupazione nel giorno in cui la CGIL proclamava lo sciopero generale e il PD preparava, invece, la festa provinciale, perché più in generale, ho trattato tematiche, considerate da altri, sconvenienti per fini elettorali
Hai tantissimi sostenitori, hai dalla tua parte sindaci, assessori, ex amministratori, ex DS, parlamentari in carica e non, hai i delegati che tu hai fatto eleggere, riuscendo a raccogliere molte di queste persone sotto un’unica associazione, hai anche tutte quelle persone che si sono risentite per i miei interventi e mal sopportano la mia scarsa malleabilità politica, il mio non essere sul “mercato”.
Dal mio canto, ho me stesso, le mie idee e a riprova del fatto che non abbia padrini politici, ti rammendo un fatto: sono entrato nel Partito Democratico per volere di un ex Margherita come l’avvocato Luigi Guerrieri, il quale non mi ha mai dispensato ordini, ma nelle occasioni in cui ci siamo ritrovati insieme ha discusso opinioni e idee senza fronzoli elettivi, sempre rispettando la provenienza politica, la quale, in fondo ci divideva; perché alla fine, non è uno scontro tra sinistra e centro, ma quello che divide me e te, è una divergenza sulle metodologie applicate o che vorremmo fossero tali nella gestione del partito e della cosa pubblica.
Ti invito a fare presto, portami davanti ad una bella assemblea, schiera tutti i tuoi uomini, perché se un giorno, questo partito, dovesse applicare quei principi a cui faccio sempre riferimento, potrei iniziare a trovare qualche “pazzo”, il quale, invece di attaccarmi a prescindere, si ritrovi a darmi ragione e questo, per alcuni di voi, potrebbe essere l’inizio della fine.
Con questo procedimento di espulsione, riusciresti finalmente a dare un senso a questo partito, dove nessuno potrà più permettersi di ribellarsi a scelte sbagliate e nomine discutibili, dove nessuno potrà più criticare la mancanza di momenti politici e di scelte condivise.
Riusciresti ad imprimere a questo PD, quella spinta necessaria a dimostrare che è meglio il tuo applauso all’assessore regionale del PDL che una mia critica sulla mancanza di democrazia partecipativa all’interno del PD, che è meglio il tuo onorare un personaggio politico come Salini, che il mio scrivere documenti criticando il patto per lo sviluppo , il quale vede al centro delle proprie intenzioni, raffinerie ed inceneritori, che sono migliori le tue strategie politiche facendo una lista unica PD-PDL-CL per le elezioni universitarie che realizzare un programma di lavoro con le altre forze politiche di centro sinistra.
Ecco, daresti quel segnale definitivo, necessario a far capire all’elettore che, quando vota PD, sa a quali valori quel partito si riferisce e affinché esso non viva più di anime diverse e contrapposte, daresti finalmente vita a quel grande progetto che sfiora la tua mente, di un grande Centro composto dal pensiero unico.
Perché la mia opinione è diversa, il PD, sopravvivrà se e solo se, avrà il coraggio di applicare i principi di democrazia partecipativa, creando quei momenti in cui, anche i semplici cittadini, potranno concorrere a formare quel pensiero prevalente, basilare per la redazione della linea politica.
Espellermi sarebbe la giusta “fine” per uno come me, che da uomo libero è entrato in quel partito, da uomo libero ha espresso sempre il suo pensiero, da uomo libero non ha mai avuto bisogno di truppe cammellate e da uomo libero ne uscirà, perché ha espresso le sue opinioni, non come altri, che non saranno mai liberi di dire quello che pensano, perché nella mediazione e nelle nomine ricevute, dovranno sempre tener conto di quello che hanno riscosso e di quello che dovranno ancora dare.
Ti saluto, dicendoti: Anche una sola voce di dissenso assicura la democrazia
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Stefano Alessiani
Delegato provinciale del Partito Democratico di Teramo
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