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Caro Sindaco di Teramo, Montorio, Crognaleto e Campli

di Pietro Ferrari
4 minuti



Al Sindaco del Comune di Teramo
Al Sindaco del Comune di Montorio al Vomano
Al Sindaco del Comune di Campli
Al Sindaco del Comune di Crognaleto
 
OGGETTO: RICHIESTA INTITOLAZIONE STRADA O PIAZZA
 
Vi è un terribile vuoto da colmare. Spenti i fari della propaganda e sopiti i rancori di quella che è stata un'orrenda guerra civile tra italiani, con la partecipazione di soldati stranieri, è ormai tempo di metabolizzare la storia. In ogni guerra, quando l'impunità rende un territorio spesso preda di violenza sommaria, sono sempre i più deboli e indifesi a rimetterci la pelle. Quelli che magari, data la loro missione, cercano di essere caritatevoli con tutti e nonostante tutto. Quelli che magari, hanno dovuto subire non solo la violenza omicida, ma anche l'oblìo per non rovinare la retorica dei vincitori.
Nella Provincia di Teramo il partigiano yugoslavo Mirko Jovanovic uccise nel maggio del 1944 due sacerdoti:
 
don Vincenzo d’Ovidio, (nato il 26 marzo 1878 a Roiano di Campli e morto il 22 maggio 1944), parroco di Poggio Umbricchio figlio di Francesco e Palmarosa Costantini
 
e don Gregorio Ferretti di Collevecchio , (nato il 20 gennaio 1875 a Montorio al Vomano e morto il 24 maggio 1944) fratello dell'architetto Pio Ferretti che fece costruire la chiesetta di Sant'Emidio .
 
Il Vicario Foraneo di Montorio, Domenico Valerii così trascrisse il primo episodio: "....cinque o sei uomini armati - così detti partigiani - si presentarono nella canonica di Poggio Umbricchio e costrinsero con la forza il Parroco D. Vincenzo D'Ovidio a seguirli verso la località "Santa Croce" - Qualche giorno dopo alcuni pastorelli ritrovarono per caso, presso un fosso sotto San Giorgio, il cadavere del povero sacerdote con ferite di arma da fuoco al petto e alla fronte. Il pretesto del delitto sembra si debba ricercare in certe inmprudenze commesse da Don Vincenzo nel parlare. Il 29 maggio io mi recai a Poggio Umbricchio, celebrai la S. Messa e feci le esequie - Vi partecipò tutto il popolo, che, in corteo, scese poi dal paese fino alla strada nazionale...".
 
Don Gregorio Ferretti, uomo di cultura e di grande bontà d'animo, non sapeva negare gli aiuti che gli venivano richiesti, senza fare distinzione di partiti o ideologìe. Nonostante fosse stato invitato a nascondersi avendo mostrato simpatìa per il tramontato regime, non lo fece in quanto non aveva in coscienza nulla da rimproverarsi fino al punto da ospitare a casa sua dei partigiani che gli avevano chiesto qualcosa da mangiare. Quando fu ora di andarsene, lo fecero uscire di casa e gli spararono.
 
Perché mai furono uccisi quei due sacerdoti, se non per l’odio viscerale di certi comunisti verso la Chiesa cattolica, accusata di vendere "oppio ai popoli"? Di essere maestra di oscurantismo reazionario contro le "magnifiche sorti e progressive"? 
Di rappresentare per costoro il principale ostacolo per l'istaurazione della rivoluzione comunista? Non per rinfocolare odio ma per mettere la storie al servizio della verità. Non per riscrivere la storia ma solo per farla conoscere tutta, davvero, senza nascondere il martirio silenzioso. La toponomastica e la storiografia devono fare giustizia del sangue versato dagli innocenti.
 
Fonti:
Roberto Beretta "Storia dei preti uccisi dai partigiani" (Piemme, Casale Monferrato 2005 pag.319);
Giulio Di Nicola, "Paesi d'Abruzzo", Bologna (Arnaldo Forni Editore 1981);



Don Giovanni Saverioni:

www.ilquotidiano.it/.../parla-don-giovanni-saverioni-quel-16-giugno-1944-la -liberazione-di-teramo -
 
Nicola Facciolini: www.improntalaquila.org/2010/06/13/articolo6556 -
Vincenzo Merlo: http://arius.ilcannocchiale.it/post/1203247.html

 
Altri Siti internet:
www.mariadinazareth.it/.../martiri%20in%20italia.htm
www.storia900.altervista.org/sacerdoti.htm
www.ecclesiacatholica.it/index.php?...
www.rolandorivi.com/
 
Nel ringraziarLa per l'attenzione Le porgo cordiali saluti
                                                                               Pietro Ferrari
 

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Commenti

Revisione storica. Provocazione. Argomento forte. Ottimo pezzo o forse no. ma il simbolo è impattante. Incredibile. Giusta cornice al pezzo. Siete veramente il blog più elegante. Complimenti.
Finalmente. Mi sono commosso. Sono 50 anni che scrivo solo di questo. I morti sono morti. Gli assassini sono assassini. Martiri e eroi.
Vergoganti Falconi tu che sei un comunista e continui a fare scrivere Ferrari. Quel simbolo è offensivo per noi di sinistra. Togli quella croce.
Don Giuseppe Amateis - parroco di Coassolo (Torino), ucciso a colpi di ascia dai partigiani comunisti il 15 marzo 1944, perché aveva deplorato gli eccessi dei guerriglieri rossi. • Don Gennaro Amato - parroco di Locri (Reggio Calabria), ucciso nell'ottobre 1943 dai capi della repubblica comunista di Paulonia. • Don Ernesto Bandelli - parroco di Bria, ucciso dai partigiani slavi a Bria il 30 aprile 1945. • Don Medardo Barbieri - parroco di Qualto. Ucciso nell'inverno 1944 nel bolognese. • Don Vittorio Barel - economo del seminario di Vittorio Veneto, ucciso il 26 ottobre 1944 dai partigiani comunisti. • Don Stanislao Barthus - della Congregazione di Cristo Re (Imperia), ucciso il 17 agosto 1944 dai partigiani perché in una predica aveva deplorato le "violenze indiscriminate dei partigiani". • Don Duilio Bastreghi - parroco di Cigliano e Capannone Pienza, ucciso la notte del 3 luglio 1944 dai partigiani comunisti che lo avevano chiamato con un pretesto. • Don Carlo Beghè - parroco di Novegigola (Apuania), sottoposto il 2 marzo 1945 a finta fucilazione che gli produsse una ferita mortale. • Don Giuseppe Beotti - arciprete di Sidolo (Piacenza). Ucciso il 20 luglio 1944. • Don Francesco Bonifacio - curato di Villa Gardossi (Trieste), catturato dai miliziani comunisti iugoslavi l'11 settembre 1946 e gettato in una foiba. • Don Luigi Bordet - parroco di Hone (Aosta), ucciso il 5 marzo 1946 perché aveva messo in guardia i suoi parrocchiani dalle insidie comuniste. • Don Sperindio Bolognesi - parroco di Nismozza (Reggio Emilia), ucciso dai partigiani comunisti il 25 ottobre 1944. • Don Giuseppe Borea- parroco di Obolo (Piacenza). Ucciso il 9 febbraio 1945. • Don Pasquino Borghi - parroco di Corriano (Reggio Emilia). Fucilato il 30 gennaio 1944. • Don Corrado Bortolini - parroco di S. Maria in Duno (Bologna), prelevato dai partigiani il 1° marzo 1945 e fatto sparire. • Don Raffaele Bortolini - canonico della Pieve di Cento, ucciso dai partigiani la sera del 20 giugno 1945. • Don Luigi Bovo - parroco di Bertipaglia (Padova), ucciso il 25 settembre 1944 da un partigiano comunista poi giustiziato. • Don Umberto Bracchi. Congregaz. Preti della Missione di Piacenza. Ucciso il 19 luglio 1944. • Don Miroslavo Bulleschi - parroco di Monpaderno (diocesi di Parenzo e Pola), ucciso il 23 agosto 1947 dai comunisti iugoslavi. • Don Tullio Calcagno - Direttore di "Crociata Italica", fucilato dai partigiani comunisti a Milano il 29 aprile 1945. • Padre Martino Capelli - missionario del Sacro Cuore. Ucciso il 1° ottobre 1944 nel bolognese. • Don Ferdinando Casagrande - parroco a Gugliata. Ucciso il 9 ottobre 1944 nel bolognese. • Don Sebastiano Caviglia - cappellano della Gnr, ucciso il 27 aprile 1945 ad Asti. • Don Crisostomo Ceraiolo - o.f.m., cappellano militare decorato al valor militare, prelevato il 19 maggio 1944 da partigiani comunisti nel convento di Montefollonico e trovato cadavere in una buca con le mani legate dietro la schiena. • Don Elia Comini - salesiano. Ucciso il 1° ottobre 1944 nel bolognese. • Don Aldemiro Corsi - parroco di Grassano (Reggio Emilia), assassinato nella sua canonica, con la domestica Zeffirina Corbelli, da partigiani comunisti, la notte del 21 settembre 1944. • Don Ferruccio Crecchi - parroco di Levigliani (Lucca), fucilato all'arrivo delle truppe di colore nella zona su false accuse dei comunisti del luogo. • Don Antonio Curcio - cappellano dell'11° Btg. Bersaglieri, ucciso il 7 agosto 1941 a Dugaresa da comunisti croati. • Don Sigismondo Damiani o.f.m. - ex cappellano militare, ucciso dai comunisti slavi a S. Genesio di Macerata l'11 marzo 1944. • Don Teobaldo Dapporto - arciprete di Castel Ferrarese (Diocesi di Imola), ucciso da un comunista nel settembre 1945. • Don Edmondo De Amicis - cappellano, pluridecorato della prima guerra mondiale, venne ucciso dai "gappisti" a Torino, sulla soglia della sua abitazione il 24 aprile 1945 e spirò dopo 48 ore di atroce agonia. • Don Francesco Delnevo - parroco di Porcigatone (Piacenza). Ucciso il 20 luglio 1944. • Don Aurelio Diaz - cappellano della Sezione Sanità della divisione "Ferrara", fucilato nelle carceri di Belgrado nel gennaio del '45 da partigiani "titini". • Don Adolfo Dolfi - canonico della Cattedrale di Volterra, sottoposto il 28 maggio 1945 a torture che lo portarono alla morte l'8 ottobre successivo. • Don Giuseppe Donadelli - parroco di Vallisnera (Reggio Emilia). Ucciso il 2 luglio 1944. • Don Enrico Donati - arciprete di Lorenzatico (Bologna), massacrato il 13 maggio 1945 sulla strada di Zenerigolo. • Don Giuseppe Donini - parroco di Castagneto (Modena). Trovato ucciso sulla soglia della sua casa la mattina del 20 aprile 1945. • Don Giuseppe Dorfmann - fucilato nel bosco di Posina (Vicenza) il 27 aprile 1945. • Don Vincenzo D'Ovidio - parroco di Poggio Umbricchio (Teramo), ucciso nel maggio '44 sotto accusa di filo-fascismo. • Don Giovanni Errani - cappellano militare della G.N.R., decorato al valor militare, condannato a morte dal CNL di Forlì, salvato dagli americani e deceduto in seguito a causa delle sofferenze subite. • Don Colombo Fasce - parroco di Cesino (Genova), ucciso nel maggio del '45 da partigiani comunisti. • Don Giovanni Fausti - Superiore generale dei Gesuiti in Albania, fucilato il 5 marzo 1946 perché italiano. Con lui furono trucidati altri sacerdoti dei quali non si è mai potuto conoscere il nome. • Don Fernando Ferrarotti - o.f.m. - cappellano militare reduce dalla Russia, ucciso nel giugno 1944 a Champorcher (Aosta) da partigiani comunisti. • Don Gregorio Ferretti - parroco di Castelvecchio (Teramo), ucciso dai partigiani slavi ed italiani nel maggio 1944. • Don Giovanni Ferruzzi - arciprete di Campanile (Imola), ucciso dai partigiani il 3 aprile 1945. • Don Achille Filippi - parroco di Maiola (Bologna), ucciso la sera del 25 luglio 1945 perché accusato di filo-fascismo. • Don Sante Fontana - parroco di Comano (Pontremoli), ucciso dai partigiani il 16 gennaio 1945. • Don Giovanni Fornasini - viceparroco di Sperticano. Ucciso il 13 ottobre 1944 nel bolognese. • Don Mauro Fornasari - diacono. Ucciso il 5 ottobre 1944 nel bolognese. • Don Giuseppe Gabana - della diocesi di Brescia, cappellano della VI legione della guardia di Finanza, ucciso il 3 marzo 1944 da un partigiano comunista. • Don Giuseppe Galassi - arciprete di S. Lorenzo in Selva (Imola), ucciso il 1° maggio 1945 perché sospettato di filo-fascismo. • Don Tiso Galletti - parroco di Spazzate Passatelli (Imola), ucciso il 9 maggio 1945 perché aveva criticato il comunismo. • Don Domenico Gianni -cappellano militare in Jugoslavia, prelevato la sera del 21 aprile 1945 e soppresso dopo 3 giorni. • Don Giovanni Guicciardi - parroco di Mocogno (Modena), ucciso il 10 giugno 1945 nella sua canonica dopo sevizie atroci da chi aveva compiuto nella zona una lunga serie di rapine e delitti. • Don Virginio Icardi - parroco di Squaneto (Aqui), ucciso il 4 luglio 1944 a Preto da partigiani comunisti. • Don Luigi Ilariucci - parroco di Garfagnolo (Reggio Emilia), ucciso il 19 agosto 1944 da partigiani comunisti. • Don Giuseppe Jemmi - cappellano di Felina (Reggio Emilia), ucciso il 19 aprile 1945 perché aveva denunciato "gli eccessi inumani di quanti disonoravano il movimento partigiano". • Don Antonio Lanzoni - parroco di Montecchio (Faenza). Fucilato nel marzo 1944. • Don Ilario Lazzeroni - Fu ucciso il 25 luglio 1944 a Montegranelli (Bologna). • Don Serafino Lavezzari - seminarista di Robbio (Piacenza), ucciso il 25 febbraio 1945 dai partigiani, insieme alla mamma e a due fratelli. • Don Luigi Lenzini - parroco di Crocette di Pavullo (Modena), trucidato il 20 luglio 1945. Nobile, autentica figura di martire della fede. Prelevato nottetempo da un'orda di criminali, strappato dalla sua chiesa, torturato, seviziato, fu ucciso dopo lunghissime ore di indescrivibile agonia, quale raramente si trova nella storia di tutte le persecuzioni. • Don Giuseppe Lodi - suddiacono. Ucciso il 29 settembre 1944 nel bolognese. • Don Giuseppe Lorenzelli - priore di Corvarola di Bagnone (Pontremoli), ucciso dai partigiani il 27 febbraio 1945, dopo essere stato obbligato a scavarsi la fossa. • Don Luigi Manfredi - parroco di Budrio (Reggio Emilia), ucciso il 14 dicembre 1944 perché aveva deplorato gli eccessi partigiani. • Don Ubaldo Marchioni - parroco di S. Martino di Caparra (Bologna). Ucciso il 29 settembre 1944. • Don Dante Mattioli - parroco di Coruzzo (Reggio Emilia), prelevato dai partigiani rossi la notte dell'11 aprile 1945. • Don Fernando Merli - mensionario della Cattedrale di Foligno, ucciso il 21 febbraio 1944 presso Assisi da iugoslavi istigati da comunisti italiani. • Don Angelo Merlini - parroco di Fiamenga (Foligno), ucciso il 21 febbraio 1944 presso Foligno. • Don Armando Messeri - cappellano delle suore della S. Famiglia in Marino, ucciso dai partigiani comunisti il 18 giugno 1944. • Don Ildebrando Mezzetti - parroco di S. Martino in Pedriolo (Bologna). Ucciso il 20 settembre 1944. • Don Elio Monari - assistente G. maschile. Ucciso dalla banda "Carità" nel modenese. • Don Natale Monticelli - parroco di Monzone (Modena). Fucilato a Bologna. • Don Giacomo Moro - cappellano militare in Jugoslavia, fucilato da comunisti titini a Micca di Montenegro. • Don Adolfo Nannini - parroco di Cercina (Firenze), ucciso il 30 maggio 1944 da partigiani comunisti. • Don Simone Nardin - dei benedettini olivetani, tenente cappellano dell'ospedale militare "Belvedere" in Abbazia di Fiume, prelevato dai partigiani iugoslavi nell'aprile 1945 e fatto morire tra orrende sevizie. • Don Luigi Obid - economo di Podsabotino e San Mauro (Gorizia), ucciso il 15 gennaio 1945. • Don Antonio Padoan - parroco di Castel Vittorio (Imperia), ucciso da partigiani l'8 maggio 1944 con un colpo di pistola al cuore e uno in bocca. • Don Settimio Patuelli - parroco di Ostra (Imola). Ucciso il 25 settembre 1945. • Don Attilio Pavese - parroco di Alpe di Gorreto (Tortona), ucciso il 6 dicembre 1944 da partigiani dei quali era cappellano perché confortava alcuni prigionieri tedeschi condannati a morte. • Don Luigi Pelliconi - parroco di Poggiolo (Imola). Ucciso il 14 aprile 1945. • Don Francesco Pellizzari - parroco di Tagliolo (Aqui), chiamato nella notte del 10 maggio 1945 e fatto sparire per sempre. • Don Pombeo Perai - parroco dei Ss. Pietro e Paolo di Città della Pieve, ucciso per rappresaglia partigiana il 16 giugno 1944. • Don Enrico Percivalle - parroco di Varriana (Tortona), prelevato dai partigiani e ucciso a colpi di pugnale il 14 febbraio 1944. • Don Vittorio Perkan - parroco di Elsane (Fiume), ucciso il 9 maggio 1945 da partigiani mentre celebrava un funerale. • Don Aladino Petri - pievano di Caprona (Pisa), ucciso il 2 giugno 1944 perché ritenuto filo-fascista. • Don Nazzareno Pettinelli - parroco di S. Lucia di Ostra di Senigallia, fucilato per rappresaglia partigiana l'11 luglio 1944. • Don Umberto Pessina - parroco di S. Martino di Carreggio, ucciso il 18 giugno 1946 da partigiani comunisti. • Seminarista Giuseppe Pierami - studente di teologia della diocesi di Apuania, ucciso il 2 novembre 1944 sulla Linea Gotica da partigiani comunisti. • Don Battista Pigozzi - parroco di Cervaiola (Reggio Emilia). Ucciso il 20 marzo 1944. • Don Ladislao Pisacane - vicario di Circhina (Gorizia), ucciso da partigiani slavi il 5 febbraio 1945 con altre 12 persone. • Don Antonio Pisk - curato di Canale d'Isonzo (Gorizia), prelevato da partigiani slavi il 28 ottobre 1944 e fatto sparire per sempre. • Don Nicola Polidori - della diocesi di Nocera e Gualdo, fucilato il 9 giugno 1944 a sefro da partigiani comunisti. • Don Giuseppe Preci - parroco di Montalto (Modena). Chiamato di notte col solito tranello, fu ucciso sul sagrato della chiesa il 24 maggio 1945. • Don Giuseppe Rasori - parroco di S. Martino in Casola (Bologna), ucciso la notte del 2 luglio 1945 nella sua canonica, sotto accusa di filo-fascismo. • Don Alfonso Reggiani - parroco di Amola di Piano (Bologna), ucciso da marxisti la sera del 5 dicembre 1945. • Seminarista Rolando Rivi - di Piane di Monchio (Reggio Emilia), di 16 anni, ucciso il 10 aprile 1945 da partigiani comunisti solo perché indossava la veste talare. • Don Pietro Rizzo - parroco di Jolanda di Savoia (Ferrara), fucilato il 28 marzo 1944. • Don Giuseppe Rocco - parroco di Santa Maria, diocesi di S. Sepolcro, ucciso da slavi il 4 maggio 1945. • Don Angelico Romiti o.f.m. - cappellano degli allievi ufficiali della Scuola di Fontanellato, decorato al valor militare, ucciso il 7 maggio 1945 da partigiani comunisti. • Padre Mario Ruggeri - carmelitano. Ucciso l'8 ottobre 1944 nel bolognese. • Don Leandro Sangiorgi - salesiano, cappellano militare decorato al valor militare, fucilato a Sordevolo Biellese il 30 aprile 1945. • Don Alessandro Sanguanini - della congregazione della Missione, fucilato a Ranziano (Gorizia) il 12 ottobre 1944 da partigiani slavi. • Don Lodovico Sluga - vicario di Circhina (Gorizia), ucciso insieme al confratello Don Pisacane il 5 febbraio 1944. • Don Luigi Solaro - di Torino, ucciso il 4 aprile 1945 perché congiunto del federale di Torino Giuseppe Solaro anch'egli soppresso. • Don Alessandro Sozzi - parroco di Strela (Piacenza). Ucciso il 19 luglio 1944. • Don Emilio Spinelli - parroco di Campogialli (Arezzo), fucilato il 6 maggio 1944 dai partigiani sotto accusa di filo-fascismo. • Don Eugenio Squizzato o.f.m. - cappellano partigiano ucciso dai suoi il 16 aprile 1944 fra Corio e Lanzo Torinese perché, impressionato dalle crudeltà che essi commettevano, voleva abbandonare la formazione. • Chierico Italo Subacchi, delle missioni estere. Ucciso nel piacentino il 20 luglio 1944. • Don Ernesto Talè - parroco di Castelluccio Formiche (Modena), ucciso insieme alla sorella l'11 dicembre 1944. • Don Giuseppe Tarozzi - parroco di Riolo (Bologna), prelevato la notte del 26 maggio 1945 e fatto sparire. Il suo corpo fu bruciato in un forno di pane, in una casa colonica. • Don Angelo Taticchio - parroco di Rovigno (Pola), ucciso dai partigiani iugoslavi nell'ottobre 1943 perché aiutava gli italiani. • Don Carlo Terenziani - prevosto di Ventoso (Reggio Emilia), fucilato la sera del 29 aprile 1945 perché ex Cappellano della milizia. • Don Alberto Terilli - arciprete di Esperia (Frosinone), morto in seguito a sevizie inflittegli dai marocchini, eccitati da partigiani, nel maggio 1944. • Don Andrea Testa - parroco di Diano Borrello (Savona), ucciso il 16 luglio 1944 da una banda partigiana perché osteggiava il comunismo. • Mons. Eugenio Corradino Torricella - della Diocesi di Bergamo, ucciso il 7 gennaio 1944 ad Agen (Francia) da partigiani comunisti per i suoi sentimenti d'italianità. • Don Rodolfo Trcek - diacono della diocesi di Gorizia, ucciso il 1° settembre 1944 a Montenero d'Idria da partigiani comunisti. • Don Mario Turci - parroco a Madonna dell'Albero (Ravenna). Strangolato nel settembre 1944. • Don Francesco Venturelli - parroco di Fossoli (Modena), ucciso il 15 gennaio 1946 perché inviso ai partigiani. • Don Gildo Vian - parroco di Bastia (Perugia), ucciso dai partigiani comunisti il 14 luglio 1944. • Don Giuseppe Violi - parroco di S. Lucia di Madesano (Parma), ucciso il 31 novembre 1945 da partigiani comunisti. • Don Antonio Zoli - parroco di Morra del Villar (Cuneo), ucciso da partigiani comunisti perché, durante la predica del Corpus Domini del 1944, aveva deplorato l'odio tra fratelli come una maledizione di Dio di Vincenzo Merlo - 1 luglio 2005 Grazie a voi tutti e a Te Prof.Ferrari per la sensibilità. Mi auguro che i Sindaci siano così sensibili.
E' grottesco che nel 2011 si apra una campagna elettorale e rispunti il pericolo della rivoluzione d'ottobre. Chi non è con Silvio è un komunista !!!! Io non sono comunista, sono un cattolico e queste argomentazioni causalmente elettorali, a doppio, triplo e quadruplo fine non mi fanno neanche più sorridere. Mi fanno ribrezzo.
La storia non vi insegna niente, questo è il problema. Non sapete leggere una guerra di liberazione, una guerra per la libertà e per la democrazia. Per questo baciate le mani e vi augurate che Gheddafi esca vincitore. Non capite che la dittatura, l’ingiustizia, lo sprezzo per i diritti e per i doveri, il rifiuto della legalità, generano odio, generano violenza, generano vendette, generano cecità. Ma non riuscite a capirne le cause, figuriamoci gli effetti. Per questo rischiate di distruggere di nuovo questo Paese, per questo siete degli irresponsabili e la gente non dovrebbe votarvi. Vi appellate a sentimenti religiosi pensando di dimostrare l’indimostrabile. Migliaia di cattolici hanno combattuto nelle brigate partigiane e la più grande forza politica di ispirazione cattolica di questo Paese è stata fondata da combattenti partigiani. Le vittime innocenti, tutte le vittime innocenti, pesano sulla coscienza dei dittatori e dei loro lacché che però, purtroppo, raramente ne hanno una.

Io posso essere anche un membro dell'ANPI (aspettiamo la tessera da mesi) ma questo non significa non dare la massima libertà a Pietro Ferrari di esprimere una sua lettura della storia. Il Sangue dei vinti...un bel libro... di un comunista.

Dopo aver occupato i luoghi pubblici con i loro crocefissi, le scuola con i loro insegnanti nominati dal rappresentante di uno stato estero a monarchia assoluta, dopo lo sfruttamento delle esenzioni fiscali illeggittime, come se non bastasse il fatto che la toponimastica sia per la metà dedicata ai loro rappresentanti (persino collaboratori ed amici di sanguinari dittatori come Escrivà) hanno il coraggio di piangere..............piuttosto intitolate le vie delle vostre città a chi muore di lavoro, quelli si veri eroi del nostro tempo.....
Si potrebbe commentare con altre liste, lunghissime, di morti ammazzati della dittatura fascista, molti dei quali comunisti, nucleo centrale della lotta partigiana, i più perseguitati. Non furono soli: tanti cattolici, liberali, monarchici, senza partito, intellettuali. Il contributo di sangue dei comunisti italiani nella Resistenza e nella lotta partigiana fu, senza enfasi, grande. Le ricerche storiche sull'argomento sono molto accurate e supportate da rigore documentale. Il che spiega perché a tutt'oggi si fa ancora fatica a scrivere numeri. Molto lo si fa a livello locale con molta onestà. Nessun "libro del comunismo" scritta ad usum Berlusconi potrà inficiare tali ricerche, oscurate persino dall'olgoritmo di Google, dove come è noto si configura il becero accanimento di imbecilli nostalgici del ventennio fascista. Ma il problema è un altro. Non si tratta di negare il rispetto ai morti di tutte le guerre quale che sia la barricata occupata. Il problema è un altro ed è la storia. Pensare e sostenere che essa sia una bella camminata di pensieri giusti che si affermano con purezza senza, effetti collaterali, e mi si perdoni il non voluto cinismo. E' accaduto alla Chiesa, anche, la cui storia è fatta anche da una lunga scia di sangue e di orrori. Sull'immagine vorrei dire che qualsiasi simbolo può essere profanato da un intento artistico, blasfemo, satirico, irriverente. Chi non ricorda il crocefisso in cui al posto di Cristo c'è un ranocchio?oppure una bella provocante fanciulla? Non cadiamo negli errori ed orrori dei fondamentalisti di qualsiasi religione. Dalla Resistenza nacque la Costituzione Italiana che recita anche articoli sulla libertà d'espressione. Per questo sarò il 25 aprile alla FESTA DELLA LIBERAZIONE nella quale ci sarà il rispetto per tutti.
Poi dicono che quando qualcuno se la prende con la storia DI PARTE che la fa da padrona sui banchi di scuola dal 1946, fa solo del qualunquismo, del populismo, del revisionismo!!!!!!!!!!!!! Se in Italia è stata combattuta una guerra civile, non lo si può negare se sono stati infoibati migliaia di Italiani solo per prendergli le proprietà, non si deve tacerlo se i coraggiosissimi combattenti comunisti hanno GIUSTIZIATO pericolosissimi sacerdoti armati di armi di distruzioni di massa quali, fede, speranza e carità ( che orrore) non si può far finta di niente E POI C'E' CHI FA LO SCHIZZINOSO PERCHE' VEDE LESO UN SIMBOLO.....MA CERTO LA VITA UMANA E' MENO IMPORTANTE DEL SOL DELL'AVVENIR, DELLA DEMOCRAZIA PROLETARIA, DELLA LIBERTA' DI FARE QUELLO CHE BAFFONE ORDINAVA AL MIGLIORE (!!!!!) DEL DIRITTO DEI POPOLI AD ESISTERE PURCHE' NON SI CHIAMINIO ISRAELE, NON SIANO CATTOLICI, NON SIANO CONTRO CUBA, VIETNAM, BIRMANIA, COREA DEL NORD, NICARAGUA, RUSSIA SOVIETICA, ECCC. E NON SAREBBE ORA DI FINJIRLA CON L'INONDARE IL MONDIO DI MENZOGNE?????????!!! VIVA FALCONI CHE NON CENSURA CHI NON LA PENSA COME LUI ( ED ALLORA GLI COMUNICO CHE -PER QS.- NON SI PUO' FREGIARE DEL TITOLO DI COMUNISTA)
I morti sono morti: tutti meritano rispetto per aver pagato con la vita. Proprio per questo i sacerdoti non sono più morti di altri e il lungo elenco non mi impressiona: sono persone come altre che hanno fatto una scelta, spesso (a quei tempi) non dettata dalla "vocazione" ma da ragioni di disagio. Non riconosco a queste persone una dignità superiore solo perché uomini di chiesa, una chiesa che, se non ricordo male, durante il fascismo non ha saputo opporsi con fermezza alle leggi razziali, rivestendo un ruolo ambiguo e poco consono a chi voleva proporsi come alternativa alla violenza bolscevica... Per tacere sulla chiesa di oggi... I 310 preti torturati e uccisi dal regime nazi-fascista invece non li menzioniamo perché erano comunisti, servi del maligno, e se l'erano andata a cercare. Anche loro uomini, invece, persone pensanti che si erano schierate e avrebbero potuto non farlo. L'odio genera odio e non capisco cosa ci si potesse aspettare da gente oppressa da un ventennio, finiamola di parlare di buoni e cattivi, mi sembra infantile e anche un po' ipocrita. L'elenco dei bambini qualcuno lo ha mai fatto?... Loro sono i veri eroi di tutte le guerre, vittime che non hanno neanche potuto scegliere da che parte stare, colpevoli solo di essere nati nel momento sbagliato: a loro intitolerei tutte le vie del mondo...
E NO non ci si può trincerarsi dietro un SE NON RICORDO MALE perchè se c'è ststo qualcuno che ha aiutato tutti indistintamente sono stati proprio certi uomini di Chiesa, comunisti oppressi dal fascismo, come fascisti ricercati dai comunisti per fargli sommariamente la pelle senza processi, tedeschi fuoriusciti come americani dietro le linee, per tacere di quanti hanno contribuito alla resistenza con onore e sacrificio. Ma un conto è cadere in battaglia ed un altro e BEN PIU' VIGLIACCO è essere pasati per le armi a guerra finita per puro ODIO ideologico e per obbedire alle direttive che arrivavano da Mosca e questi SONO FATTI, NON INTERPRETAZIONI. Certo che tutti i morti sono morti ed i bambini sono più vittime di tutti, ma proprio per questo un'ideologia che ha sulla coscenza il triplo di morti del nazismo non dovrebbe avere diritto nemmeno ad aprire la bocca ed invece, dopo aver avvelenato intere generazioni, ce la ritroviamo a dare lezioni di morale: CHE SCHIFO.!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Mi scusi Portobello (piacere, Fabrizia Valente), ma certe argomentazioni sconclusionate mi fanno solo sorridere :) Passi una buona serata e si preservi il fegato con una dieta leggera :D
@ Fabrizia Valente Gent.ma, grazie del complimenmto: avendo avto da sempre qualche velleità artistica nell'ambito della recitazione ho imparato presto che la cosa più difficile è senz'ombra di dubbio strappare un sorriso agli altri e quindi sono ben felice di aver contribuito al suo buonumore. per il resto non mi faccio il sangue amaro, diciamo, piuttosto che sono quel tipo di persona che se volano dei passeri prova fastidio quando qualcuno va dicendo che cavalcano bisonti. Senza acredine ma, anzi, con simpatia La saluto. P. S. Per la cena il suo consiglio è lo stesso del mio medico ma, che vuole, i piaceri della carne sono duri a morire, pazienza, èrenderò un buon digestivo!!!!!!!
Basta complicità morali...... qui non si tratta di "letture" diverse della storia, ma di atti criminali del tutto gratuiti, per troppo tempo tenuti nascosti, che un Paese civile dovrebbe condannare all'unanimità. Attaccare qualcuno che cerca di togliere dalla polvere dell'oblìo dei crimini vergognosi è altrettanto vergognoso. ...e scrivere a qualcuno, dicendogli che dovrebbe impedire a qualche altro di scrivere, puzza di MAFIOSO.
Mi chiedo quali siano gli atti criminali non gratuiti... Naturalmente dopo tanti orrori perpetrati dai fascisti e dai nazisti i partigiani sarebbero dovuti andare in giro con il fiore in bocca e la colomba della pace in mano: vedete troppe fiction e avete perso il senso della realtà :D Tutte le rivoluzioni hanno la loro fase di terrore e, ripeto, l'odio genera odio, la violenza produce violenza, l'oppressione induce alla reazione. Oggi i nostalgici possono piangerli e rivendicarli quei morti, come loro eroi: allora, verosimilmente, avrebbero fatto la stessa fine, perché chi aveva appoggiato il fascismo era il nemico e la pietà era morta... Ma lo sapete cos'è una guerra?... No, neanche io, ma almeno me lo chiedo...
Ammesso e non concesso che le vendette sommarie siano giustificabili....ma cosa c'entra con tutto ciò l'indifeso prete di montagna? E' pura barbarie......come quella degli stupri di massa a danno delle donne che hanno avuto il torto di avere avuto i mariti partiti in guerra e sconfitti.
Rinnovo oggi, anniversario della sconfitta militare dell'Italia, della fine del regime fascista, della vittoria degli Alleati che dal 1945 hanno le basi militari nel nostro Paese, l'invito a superare la retorica e a compiere gesti di civiltà come quelli rivolti a riconoscere pubblicamente i vergognosi eccidii che hanno subito vittime innocenti, condannate una seconda volta da oltre sessanta anni di oblìo.
Questa è veramente grossa: non mi risulta che le donne si siano mai messe sul pulpito di una chiesa a terrorizzare la gente paventando l'avvento del demonio comunista ed esortandola a subire e tacere... I due sacerdoti citati nell'articolo avevano appoggiato apertamente il regime e quando in guerra ci si schiera bisogna essere pronti alle conseguenze, così come è stato per le centinaia di sacerdoti che invece hanno deciso di stare dall'altra parte. Questo distinguo tra preti e gente comune è veramente grottesco... Sono martiri della fede? Saranno sicuramente in paradiso, mentre i partigiani bruciano per sempre nelle fiamme dell'inferno, giusto? Allora invece di intitolare loro delle vie si provveda a scovare almeno un miracolato e si propongano per la beatificazione ;)
Onore a Pietro Ferrari e a questo sito: le reazioni scomposte e ideologiche qualificano le centinaia di militonti che proseguono nel loro occultamento di certi fatti scomodi.
Mettiamoci pure un "viva il duce" che non ci sta male... :D
Una domanda la posso fare? Perchè dovrebbe essere migliore di un fascista chi dice che le conseguenze di un eventuale schieramento politico possono comportare anche l'essere passati per le armi?????????? Esiste forse una barbarie di serie A ed una di srrie B? Poi ci meravigliamo che Berlusca continui a gridare che ci sono ancora i comunisti??? Ma perchè solo la dittatura comunista avrebbe dirito di esistere nella storia, solo perchè di sinistra sono l'80% dei mezzi di comunicazione in Italia ed in Europa???????????????????????????????? Forse una dittatura se è di sinistra eè automaticamente meno ingiusta?????? Forse i titini prima di ammazzare la gente solo per il delitto di essere italiani e per rubargli i beni gli chiedeva GENTILMENTE scusa????????????????? Ma la vogliamo smettere di dare ascolto a milionari salottieri che adesso s sono messi ad invocare il colpo di stato tra l'indifferenza dell'UOMO DEL COLLE che, comunque, alle violenze DEMOCRATIOCHE ci è abituato ( vedi avallo all'intervento UMANITARIO dei carri armati russi nel 1956 in ungheria ). VERGOGNA A FARE LA PROPAGANGA PER IL POPOLO E POI AD APPOGIARE CHI VUOLE: 1 CHE ISRAELE NON ABBIA IL DIRITTO DI ESISTERE 2 CHE LE DONNE SIANO TRATTATE COME SCHIAVE (QUELLE DEGLI ALTRI) 3 CHE SIA LO STATO A DECIDERE TUTTO ED IL CONTRARIO DELLA VITA DELA GENTE 4 CHE LA SCUOLA DEBBA ESSERE SOLO IL RICETTACOLO DI BECERE PROPAGANDE DI PARTE POSSIBILMENTE PERPETRATE DA TANTE CHE NON HANNO MANCO STUDIATO 5 CHE LA CHIESA DEVE DIRE E FARE COSE SOLO CONTRO IL CRISTIANESIMO E SE UN PAPA RIMETTE AL CENTRO DEL DIBATTITO LA RAGIONE ED IL SUO USO PROPRIO (TIPICO DEL CRISTIANESIMO AUTENTICO) ALLORA NON PUO' NEANCHE PARLARE NELLE UNIVERSITA' PERCHE' LI CI DEVONO PARLARE I BRIGATISTI ROSSI (COME NOTO OTTIMI MAESTRI DI IMPARZIALITA' E DI SENSO CIVICO E DELLO STATO AI QUALI E' SOLO SCAPPATO IN GIOVENTU' DI AMMAZZARE QUALCHE BORGHESE CARABINIERE FIGLIO DI MERIDIONALI O QUALCHE MAGISTRATO NON DI SINISTRA) SONO GIA PRONTO A VEDER DEFINIRE QS. COSE COME VANEGGIAMENTI: A CHI LE VOLESSE LEGGERE DI GIUDICARE SE SONO FATTI O ARRAMPICAMENTI SUGLI SPECCHI.
Senza pretese, mi rivolgo solo ai giovani lettori di questo blog. La guerra civile si è combattuta tra chi l'ha scatenata e persa in nome della dittatura e chi l'ha combattuta e vinta per restituire la libertà ai propri figli, senza buoni e cattivi, solo orrore e morte. La violenza non è giusta, ma in guerra è fisiologica ed inevitabile, non si giustifica, si comprende, si evita, la guerra, perché è un mezzo orrendo che serve uno scopo: lo scopo di alcuni era la libertà ed il futuro del proprio Paese, mentre quello di altri i privilegi ed il bieco fanatismo. Che i fascistelli di oggi piagniucolino sulla violenza partigiana è ridicolo. Loro l'hanno compiuta prima e per primi, 100000 volte più grave e soprattutto l’hanno protratta per decenni senza alcuna dignitosa giustificazione. Quella nazifascista è stata l’azione, quella partigiana la reazione. Non sfugga mai la distinzione tra un’azione ed una reazione. Per decenni e durante l'occupazione nazista i fascisti hanno collaborato con un invasore che massacrava senza pietà loro connazionali, loro paesani, loro vicini di casa. Per questo le vittime innocenti sono cadute tutte, una per una, con nome e cognome, di chiunque sia stata la mano che ha tolto loro la vita, sotto la responsabilità di ogni singolo fascista. La contrapposizione tra fascisti e comunisti è falsa ed antistorica. Ha solo una valenza propagandistica. In questo periodo ha una squallida finalità elettorale. In realtà la contrapposizione fu tra nazifascisti e tutto il resto del Paese: comunisti (PCI), democristiani (DC), azionisti (PdA), liberali (PLI), socialisti (PSIUP) e demolaburisti (PDL). Questi uomini, insieme decine di migliaia di giovani Alleati, si sacrificarono perché gli italiani di oggi fossero liberi di dire e scrivere stupidaggini. Gli onori vanno resi solo a loro ed al loro sacrificio.
Fabrizia, il tuo umorismo e il tuo cinismo mi fanno vomitare..... Le centinaia di donne ciociare che furono stuprate dai marocchini dell'esercito francese se lo meritavano perchè chi vince può fare tutto quello che vuole? I preti uccisi solo per aver cercato di aiutare TUTTI in una vergognosa guerra civile hanno fatto la fine che si meritavano? E chi lo stabilisce? L'umore del momento di un capetto che gira coi fucili e che decide chi deve vivere e chi deve essere ammazzato? Angelo, è un falso storico quello che dici quando affermi che "lo scopo di alcuni era la libertà ed il futuro del proprio Paese, mentre quello di altri i privilegi ed il bieco fanatismo"....è talmente falso che non ci crede più nessuno. I partigiani comunisti in Friuli prendevano gli ordini dagli sloveni che volevano invadere l'Italia per istaurare una dittatura comunista col placet del PCI togliattiano....altro che libertà. Dal tono che usi sembra che giustifichi i due crimini come se fossero state azioni doverose. La guerra civile è una tragedia assoluta che non va esaltata come troppi delinquenti ancora oggi si ostinano a fare, inquinando anche il dibattito politico attuale. Io non ho scritto una lettera di esaltazione della R.S.I. o di insulto per coloro che in buona fede hanno dato la vita per battersi contro i tedeschi.... Io ho toccato però il nervo scoperto della vostra falsa coscienza, del vostro cinismo e del vostro odio ideologico che si pasce di ignoranza e che vi impedisce di riconoscere che al di là della "parte giusta" o della "parte sbagliata", ci sono stati dei crimini ingiustificabili, del tutto gratuiti e vigliacchi che avrebbero meritato sia la punizione dei colpevoli che un riconoscimento pubblico. Non sono io il clandestino ma voi. Io appartengo a quella civiltà occidentale che anche prima di Cristo, già con l'Iliade imparò ed insegnò al mondo la pietà per i vinti.
Ho evitato di rimanere impigliato in una discussione destinata a non chiudersi ancora, almeno per ora, in quanto, pur se sono trascorsi sessant'anni, la lacerazione di allora - del paese e delle coscienze - conserva ancora oggi un'eco intatta. Difficile comporla oggi, specie quando si ha l'impressione che venga rinfocolata ad arte e/o con subdola intelligenza. Tuttavia è innegabile la valenza politica, sociale e storica del tema posto da P.Ferrari: estraniarsi, anche emotivamente, risulta difficile. Ciò premesso dico che c'è una divaricazione tra il tono che caratterizza il tema e il dibattito che ne è seguito;c'è un abisso tra le motivazioni di riabilitazione di alcune vittime e le posizioni faziose (di fazione !) successivo. Stucchevole l'elenco dei preti 'giustiziati', stucchevole la citazione di siti dove unilateralmente si possono rinvenire lunghi elenchi di vittime a prioristicamente ritenute innocenti e colpevoli solo di essere 'anticomunisti'. Potremmo opporre elenchi di vittime antifasciste di tutte le fedi mille chilometri più lunghi, infiniti elenchi di ebrei trasferiti nei comodi vagoni per Dacau ed altri siti ameni. Riusciremmo vincenti? la questione non sta nel numero dei caduti e neanche nell'appartenenza, ma nel metodo di lettura della tragedia nazionale. Mi permetto di ricordare: che la storia si compone sì di fatti singoli, ma mai riconducibili solo ad essi; che la verità della storia non sta nei fatti ma nella storia stessa; che ogni evento,ogni fatto, ogni processo per essere letti 'criticamente' (uso il termine in senso kantiano) e non ideologizzati, debbono essere storicizzati. Se si rispettano almeno questi principi e in specie quest'ultimo, molti fatti non vengono assolti, ma compresi e 'giustificati'. Per esempio dimenticare che molti sacerdoti erano fascisti dichiarati, e non solo anticomunisti convinti per evidenza di dottrina- di uno di quelli citati almeno avevo informazioni da piccolo, quando i miei, cattolici, irreprensibili, ne ricordavano l'appartenenza ostentata al fascismo e l'abitudine ad essere informatore della polizia politica, complice quindi di rappresaglie nei confronti dei renitenti all'indomani dell'8 settembre - significa rimuovere uno dei moventi delle esecuzioni successive. Ciò significa che i sacerdoti non furono passati per le armi per il fatto di essere testimoni di valori cristiani ed anticomunisti, ma per il,fatto che la loro appartenenza politica li aveva compromessi per azioni 'delittuose' e come tali capaci di omologarli ai laici. Per tornare al tema di Ferrari, senza volgarizzare gli accenti, almeno sia conservata, nel rispetto che si deve ai morti, la loro collocazione, il loro essere cittadini di parte. Io non condanno quanti si adunarono a Salo e risposero al richiamo del Duce, per fede in una idea, per coerenza civile, per fedeltà a Mussolini; ma ritengo doveroso per tutti oggi, domani, sempre, ricordare che migliaia di giovani, donne, adolescenti,indipendentemente dalla loro collocazione, credo, appartenenza, ceto sociale sacrificarono la loro vita per ideali più alti, la democrazia e la libertà. Dimenticare questa piccola!!! differenza è segno di cecità storica e civile irrecuperabile. Quanto alla necessità di intitolare strade a certi caduti: vorrei che fosse un criterio universalmente accolto, partendo dai 650.000 della I guerra mondiale, ai 450.000 della seconda, a tutti i caduti della Resistenza, a tutti i fucilati delle Ardeatine, di Marzabotto, ecc, ecc.ai 7.000.000 ebrei - uno per uno - deportati e cancellati.
Grazie Compagno Filosofo.......tutto ineccepibile ;-)...........anche se poi si faranno avanti negazionisti, revisionisti etc. etc...............
Caro Pietro, vomita pure, magari ti liberi di un po' di bile... Nel frattempo ti sfido a rintracciare tra i miei commenti le frasi in cui avrei espresso i concetti che mi attribuisci. La tua disonestà intellettuale, quella sì, è disgustosa.
"Lo scopo di alcuni era la libertà ed il futuro del proprio Paese, mentre quello di altri i privilegi ed il bieco fanatismo". Lei non ci creda, ma non si arroghi rappresentanze che non ha. Io ci credo, i costituenti ci credevano, milioni di persone ci hanno creduto ed altrettante continuano a farlo. L'Italia democratica e repubblicana trova nel sacrificio di sangue della resistenza e della liberazione i suoi valori fondanti e le prime ragioni del suo benessere. Lei crede di poter rileggere la guerra come somma di episodi accuratamente selezionati e difetta, secondo me dolosamente, di una semplicissima visione d’insieme. Da cattolico ritengo l'equazione partigiani=comunisti mangiapreti una squallida strumentalizzazione politica che, guardi il caso, ci propone proprio alla vigilia di una campagna elettorale. La guerra, con tutte le sue atrocità, scaturisce per responsabilità di qualcuno e la responsabilità della guerra di liberazione italiana è nazifascista. La responsabilità della guerra attrae la responsabilità di tutte le singole atrocità che vengono commesse, certamente in concorrenza con chi materialmente le commette, ma questo, sul piano storico, cambia davvero molto poco. La responsabilità è stata e rimane fascista. Ribadisco infine che la problematica di fondo di questo surreale revisionismo alla Gelmini non è nel passato, ma nel futuro, in quanto la dolosa mistificazione della storia aleggia come un oscuro presagio sulle capacità della Sua parte politica di interpretare e gestire le criticità economiche, istituzionali, sociali e culturali di questo Paese.
Fabrizia, questo è disgustoso e lo hai scritto tu: "invece di intitolare loro delle vie si provveda a scovare almeno un miracolato e si propongano per la beatificazione ;)" Angelo, non ho mai detto che "partigiani = comunisti mangiapreti" ma che tra i partigiani, ci sono stati degli assassini che hanno colpito in Italia decine di sacerdoti non perchè compromessi col fascismo, ma perchè sarebbero stati un grande ostacolo all'istaurazione di una dittatura comunista....il mito della "resistenza tradita" e cioè di quella resistenza che avrebbe dovuto portare l'Italia nell'orbita sovietica, è stato uno dei moventi del terrorismo degli anni '70. Compagno filosofo....potrei sottoscrivere certe sue affermazioni ma mi ripugna una cosa: è inaccettabile che quando si parla di certe vittime sia necessario (giustamente) fare nomi e cognomi e citare l'appartenenza politica dei carnefici....quando invece si parla di ALTRE vittime, vi è una sorta di impersonalità del carnefice identificato con la guerra in astratto....farebbe ridere se non fosse una cosa tragica. Fa ridere come la storiella delle "bombe democratiche" che vengono lanciate in Iraq o in Libia per "missioni umanitarie" dirette ad esportare la "democrazia". Sono decenni che raccontate balle.
Caro P.Ferrari, non mi fa onore essere incluso tra i narratori di balle e non le fa onore includermi, per la semplice ragione che io mi sono sforzato per una vita di interpretare i fatti, senza avere la presunzione di insegnare verità. Né lei ha motivo per attribuirmi verità che avrei dispensato a destra e a manca. Se ne ha me le citi. Quanto al tema io non ho fatto nomi, ho ritenuto legittime le scelte degli uni e degli altri, mi sono riservato di giudicare di ben altro spessore civile i valori che professavano gli antifascisti, né comunisti, né socialisti né cattolici, semplicemente antifascisti. Ho mistificato? ho ritenuto condivisibile l'esecuzione sul posto di due sacerdoti? Non mi sembra, non è questa la mia tassonomia valoriale. Io non ho pietà dei morti, cristianamente ho pietà per i vivi che soffrono. Quanto alla toponomastica: comincerei col dedicarne una, la prima !!, a mio nonno, morto in una guerra che non condivideva, lasciando figli e moglie- come milioni - non per sua colpa per il gioco stupido di una guerra da altri teorizzata ed attuata. Poi, agli altri, molto poi, specie se legati moralmente e politicamente con il regime fascista.
Pietro, non mi pare che la frase che riporti stia a significare che "le centinaia di donne ciociare che furono stuprate dai marocchini dell'esercito francese se lo meritavano perchè chi vince può fare tutto quello che vuole": non permetto a nessuno di attribuirmi dichiarazioni neanche lontanamente assimilabili a ciò che ho scritto. Cosa ti disgusta? Il riferimento a qualche facile canonizzazione? E poi parli di occultamento della verità?... È davvero sorprendente! :) il tuo tentativo di distorsione della realtà stavolta è andato a vuoto: rassegnati... e rilassati ;)
la Resistenza, il CLN, i "partigiani".... 2011.... Ancora non riusciamo ad "uscire" da un passato remoto... dovremmo guardare al futuro invece litighiamo sul passato.... Ottimo... Veramente Ottimo..... Poi vi chiedete per quale motivo siamo in un Repubblica che ha molto poco di publica ma molto privata....
Compagno Filosofo....lei ama le astrazioni....comodo paravento propagandistico perchè gli "antifascisti" in sè non sono mai esistiti se non declinati in "comunisti", "liberali", etc. etc. spesso in guerra pure tra loro come ci ha insegnato la vicenda di Porzus. E' una furbesca truffa intellettuale l'eludere la questione dicendo che ogni crimine è la causa di altri (se valesse sempre non esisterebbe più la responsabilità personale) o che, prima devono essere ricordati tizii e poi forse caii, ma che tizii valgono più dei caii....cioè....chi vince ha sempre ragione e tutte le ragioni. La cosa che non volete digerire, forse perchè vi costringerebbe a rivedere delle posizioni sclerotizzate, e che ANCHE in un evento giudicabile genericamente in positivo ci possono essere delle nefandezze. Coprire le nefandezze significa rendere negativo e falso TUTTO il racconto storiografico.....non lo capite perchè siete accecati dalla contrapposizione. Vi farebbe solo ONORE e darebbe maggior credibilità alla vostra causa ammettere che il sangue di gente indifesa ed innocente, barbaramente assassinata MERITA di essere ricordato....che anche "la parte giusta" ha parecchie cose di cui vergognarsi. Non ne siete capaci.....ed è una delle vergogne di questo povero Paese.....temete forse che diffondere la verità storica possa far tornare il fascismo in Italia? Bhè....quanto è debole la base della vostra convinzione.
Preg.mo Pietro Ferrari,io non voglio alimentare una polemica, per la quale non sono vocato. Debbo però invitarla a rimuovere i pregiudizi con cui LEGGE il pensiero altrui, specie quando esso non concorda con il suo; similmente la debbo invitare ad interloquire con i singoli, evitando la generica formula 'voi': io non appartengo! io sono. Includermi in una fazione è per me un'offesa. Non glie lo permetto. Lei mi include arbitrariamente nel novero dei teorici 'astratti' dell'antifascismo. Lei mi attribuisce il pensiero secondo cui le esecuzioni capitali degli inermi, le vittime delle vendette dei partigiani sarebbero legittime. Similmente crede che io affermi le ragioni dei vincitori. Scusi dove lo ha letto? Nulla è più lontano dal mio pensiero. Lo rilegga se vuole e lo mediti parola per parola, se ha tempo. Altrimenti lo cassi, però non lo falsifichi, non lo snaturi. Quanto alla vergogna di questo paese: essa sta nell'assenza di memoria. Cordialità.
Ferrari, che pesantezza... E non mi riferisco all'argomento, sia ben chiaro. Ho letto un po' tutti i commenti del thread (ad eccezione di quelli di Portobello, che non s'affronta sin dalle prime righe :-)) e le tue letture sono a dir poco paranoiche. E rilassati... Vista la scarsa propensione al dialogo che dimostri con i tuoi commenti ti consiglio di fare un monologo sulle tue convinzioni, così te la suoni e te la canti. Sull'argomento, sono assolutamente d'accordo con Fabrizia: i morti sono morti. E i preti non lo sono più di altri.
Io comincio a nutrire il sospetto che effettivamente Pietro non capisca ciò che legge: forse l'essere sempre in guerra (lui sì!) genera come conseguenze questi disordini percettivi ;) Proporrei senz'altro, per aiutarlo, di ricominciare da concetti semplici e di facile apprendimento, accompagnati dalle relative illustrazioni, sul genere "il limone è giallo", "il fuoco brucia", "la bicicletta ha due ruote", "la palla è tonda"... :)
Vorrei far rilevare al Compagno Filosofo che ha menzionato i 650.000 morti del I conflitto mondiale, più i 450.000 del II, i 6 milioni passati per i camini dei forni crematori, quegli altri delle fosse Ardeatine per merito di un eroe decorato e gratificato, ha dimenticato Salvo D'Aquisto, ma ha dimenticato i cento milioni di dissidenti dei Paesi comunisti. Ha dimenticato sopratutto che dietro una tonaca, una giubba, uno straccio indossato c'è un uomo che se sottoposto a giudizio, dev'essere giudicato da Uomini Superiori. Quanti assunti giudici lo erano? Peccato che il Giudizio Supremo può essere solo un'ipotesi!
IO VADO AVANTI GIA' 80 ADESIONI SU FACEBOOK CHE QUALCUNO IMPARI A VERGOGNARSI
Se qualcuno dovrebbe vergognarsi del tono che usa è soltanto lei, Ferrari. Rispetti le idee altrui (sebbene voglia confutarle), non le insulti e sia più educato.
@Paolo: forse è tempo che io cambi mestiere, se non riesco ad esprimere il mio pensiero: Io non ho consegnato a nessuno il diritto di ergersi a giudice e di sanzionare con la condanna a morte presunti colpevoli. Ho semplicemente asserito che il taluni contesti molti eventi tragici possono essere SPIEGATI; COMPRESI, seppure mai, almeno personalmente, condivisi o, peggio, approvati. Similmente: non ho citato i milioni di vittime dello stalinismo, perché estranei al tema discusso. Ne parleremo in seguito.
@ compagno filosofo: perdi tempo !
..........SCRIPTA MANENT.......... Rinnovo l'invito alle autorità e agli agitati ed accecati interlocutori virtuali di condividere questa iniziativa di GIUSTIZIA.... E' sciocco e goffo tentare di giustificare o di sminuire dei massacri perchè "le vere cause sarebbero a monte"...ragionando così, si giustifica QUALSIASI COSA, anche il genocidio o gli stupri di massa, i massacri di bambini, etc. etc....ottimo pretesto per scambiare dei criminali comuni per eroi. I due martiri sacerdoti comunque, NON ERANO BELLIGERANTI NE' COLLABORAZIONISTI DI UNA PARTE CONTRO L'ALTRA, e questo rende ancora più riprovevole la mattanza che hanno dovuto subire. INIZIATIVA DI GIUSTIZIA che non è forcaiolismo parolaio ma CONTRIBUTO ALLA COMPLETEZZA STORIOGRAFICA, TOPONOMASTICA E MORALE DELLA MEMORIA COLLETTIVA LA MEMORIA COLLETTIVA E' MOLTEPLICE, FATTA DI STORIE NEGATE E IN CONFLITTO.... NESSUNO PRETENDE CHE VI SIA NECESSARIAMENTE UNA MEMORIA forzatamente CONDIVISA (TIPICA DI OGNI REGIME LIBERTICIDA), MA CHE ALMENO VI SIA UNA MEMORIA ACCETTATA. Non fatevi complici morali di coloro che hanno occultato crimini e criminali....se nell'imminenza dei fatti e delle passioni dell'immediato dopoguerra poteva essere comprensibile.... OGGI E' VERGOGNOSO!
Caro Ferrari; Il suo è PARLAR CHIARO ma temo che proprio per questo troverà sempre e comunque ostacoli. Vede in qs. paese abbiamo avuto il più corposo partito comunista di tutto l'occidente che ha educato svariate generazioni alla menzogna ed al tradimento sistematico dell'uso proprio dell'uso della ragione. Abbiamo un Presidente della repubblica che plaudì al Fraterno intervento dei carri armati sovuietici in Ungheria negli anni '50 ed è arrivato addirittura a fare il Capo dello stato! Abbiamo avuto politici che , sembra dagli ultimi sviluppi, hanno trattato addirittura con la mafia. Abbiamo avuto un Presidente come Scalfaro per cui bisognava fara PULIZIA ma quando sotto la lente d'ingrandimento ci finì lui disse " IO NON CI STO'". Abbiamo avuto uno come Ciampi che senza mai il conforto del voto popolare ha fatto addirittura il capo del governo e poi il Capo dello stato. E' evidente che per certuni nel nostro paese il popolo serve solo se elegge i suoi, se vota Berlusca è demente e bisogna fare il colpo di Stato ( immagino se o avesse detto Il Cav. e non Flores D'Atrcais!!!!!!!!!) Si rassegni è una guerra persa CI SONO MORTI DI SERIE A E MORTI DI SERIE. ( ALMENO PER LORO) AH DIMENTICAVO Se non si volesse arrendere io, per quel che vale, le sarò sempre riconoscente.
Quest'uso smodato del maiuscolo può voler dire verosimilmente una delle due cose: a) Pietro non ha avuto una brava maestra, quindi non sa qual è la lettera in corsivo che corrisponde a quella digitata sulla tastiera ;) b) Pietro vorrebbe esprimere ciò che nel linguaggio parlato corrisponde all'alzare la voce per sovrastare in modo un po' puerile il tono degli interlocutori... Non so proprio decidere... Mi dispiacerebbe dover optare per la seconda ipotesi, dovrei rilevare un atteggiamento arrogante, poco educato, quasi aggressivo, sicuramente difficile da mettere in relazione con la morale cristiana: che peccato... ;) L'astio mi mette tristezza e a me che sono comunista mangiabambini o anarchica bombarola (chissà...) piace confrontarmi con pacatezza e un filo di ironia. Per il resto mi limito a ribadire che nessuno ha cercato di "giustificare" nulla: da parte mia c'è stato un inutile invito a leggere gli eventi senza prescindere da ciò che li aveva generati, ma forse il ventennio fascista, i suoi orrori e le sue conseguenze non hanno colpito la famiglia di alcuni come invece è accaduto alla mia. A questo punto se avessi scritto a penna avrei esaurito l'inchiostro ripetendo gli stessi concetti senza tuttavia essere riuscita a farmi comprendere, quindi mi arrenderò all'evidenza dei fatti che dimostrano le mie gravi lacune espressive e me ne tornerò alle mie attività di pericolosa sovversiva... Saluto Pietro augurandogli l'accoglimento della sua proposta (:D) e gli consiglio di corredarla con i referti clinici che attestano i suoi travasi di bile: forse possono aiutare...
E' tipico delle maestrine comuniste impartire lezioncine ridicole per far scivolare una questione seria in burletta.....non siamo in un Soviet per Puffi cara Fabrizia. La sua bile le impedisce di capire che ostinarsi a negare o a sminuire certi fatti rende poco prestigio alla causa che vuole difendere perchè la inquina. Riconoscere i crimini dei partigiani non significa glorificare Hitler o esaltare le deportazioni degli ebrei.....come ricordare che vi è stato anche il genocidio degli armeni e il tremendo GuLag sovietico, non significa difendere i lager nazisti. Deprecare gli stupri di massa fatti in Ciociaria dai marocchini non significa essere fascisti e tanto meno che la colpa di quegli atti sia stata del fascismo italiano. E le ripeto che trovo moralmente riprovevole il tentativo di spostare le cause dei massacri e i colpevoli dei medesimi a "climi" dovuti a qualcosa di precedente che annullerebbe qualsiasi responsabilità o nefandezza nell'impersonalità del fluire storico....sono sempre gli uomini che scelgono di macchiarsi o rifiutano di macchiarsi di azioni criminali, vigliacche ed ingiustificabili anche dal punto di vista severo della strategìa militare. E' la stessa tattica, quella che vedo usata da lei, che è stata seguita per giustificare gli infoibamenti in Istria....prima li si nega....poi li si attribuisce all'avversario....poi a frange estreme.....infine a "cause naturali" come fossero stati dei terremoti.... ...non manca chi li attribuisce alla giusta vendetta per i torti subiti dagli slavi ad opera del Fascismo.... come se una decina di condanne a morte potessero giustificare il genocidio di 20.000 persone e la pulizia etnica di altre 300.000!!! E' quello che sostengono i falchi di Washington o di Tel Aviv, per cui si è potuto tenere sotto embargo per 10 anni l'Iraq e bombardarlo causando decine di migliaia di morti perchè Saddam avrebbe avuto forse qualche arma nascosta. Seguendo il suo "ragionamento" anche le bombe atomiche ad Hiroshima e Nagasaky avrebbero avuto una scusante... Nel caso specifico, se volesse continuare questa spiacevole conversazione, la invito ad elencare di quali e di quanti crimini erano colpevoli i suddetti sacerdoti per meritare quello che hanno subito.
Aridaje... "cause", non "scusanti"... piccolo dettaglio... Grazie per la maestrina comunista, la definizione mi piace assai ma non ne sono degna ;) Ho già esposto quanto mi si chiede, quindi per rispetto alla sua intelligenza non lo ripeterò ancora. Dovrebbe essermi grato, le offro degli ottimi spunti per continuare a perorare la sua causa! Ma mi perdonerà se non riesco a prenderla troppo sul serio e se non ho l'occhio iniettato di sangue: questione di indole, la mia è pessima ;) ... e poi lei mi è molto simpatico :)
In Italia esiste la storia di un massacro dimenticato, ed esiste un giornalista coraggioso di nome Roberto Beretta. Sono stati 130 i sacerdoti assassinati dai partigiani in questo paese tra il 1944 ed il 1951. Molti degli assassini sono ancora vivi, molti dei preti sono ancora insepolti. Ripeto per meglio chiarire: vi sono ancora dei corpi massacrati e lasciati marcire nelle campagne. Neanche si sono meritati una sepoltura cristiana. Solo perché erano preti. Questo giornalista ha scavato negli archivi diocesani di quasi mezza Italia scontrandosi molte volte contro l'omertà che ancora regna quando si chiedono informazioni su queste stragi. Molti, dicevo, sono ancora vivi... ma quasi tutti gli assassini morti hanno lasciato dei parenti che conoscono bene le storie e che non vogliono parlare. Coperti dal partito e dalla paura dei vivi. Il giornalista ben sa che in Italia, forse giustamente, la legge tutela l'onorabilità loro e dei discendenti, meglio dunque tacerli anche se nei paesi dove questi fatti sono accaduti corrono di bocca in bocca. Andando a spulciare nei dati storici si evince che "né i partigiani democristiani (80.000 in Italia). né i repubblicani, né i socialisti, né i liberali hanno continuato a sparare dopo la guerra. Solo i comunisti, non tutti per fortuna, hanno abbondantemente e impunemente ucciso anche nel dopoguerra e fino al 1951". (Don Mini Martelli in "Diario di un prete romagnolo assassinato"). la domanda che il giornalista, e molti storici si pongono, è questa: esisteva un piano dei comunisti in Italia, nell'immediato dopoguerra, per giungere al potere con le armi? Una specie di rivoluzione popolare come in Russia? Sembrerebbe di sì! Vi sono anche molti storici di sinistra che propendono per questa idea. Infatti prendevano di mira i preti perché erano dalla parte del popolo... e qualche volta erano essi stessi partigiani! Era tale il livore contro di essi che i partigiani uccidevano i loro stessi compagni! E come li uccidevano? Dovreste leggere questo libro per comprenderlo.... massacrati, evirati, denudati, violentati, stuprati, tagliati a pezzi... a qualcuno gli misero del vetro in bocca perché non voleva bestemmiare Dio prima di morire. Poveri uomini... ma non i preti. Poveri assassini che avranno già ricevuto la giusta ricompensa dal Padre! facendo un calcolo dei morti in guerra e dei morti in parrocchia viene fuori un dato pazzesco: i cappellani militari morti furono 148, i parroci italiani uccisi furono 238 (più 41 viceparroci e 129 tra seminaristi, novizi e religiosi laici). In pratica era più pericoloso stare sotto il campanile del proprio paese che stare sotto le bombe del fronte. Poveri preti: messi in mezzo sempre... se aiutavano i rossi, allora erano sotto le mira dei neri. Se aiutavano i neri, allora venivano i rossi. In fondo motivi per farli fuori ce ne erano sempre... e se non venivano trovati si utilizzava la vecchia tattica della calunnia: aveva l'amante ed il marito l'ha ucciso! Così si mettevano a tacere tutte le voci e le ricerche dei vari assassini... i quali solitamente se la svignavano all'est coperti dal partito. Questa è sicuramente una pagina della storia italiana che ancora gronda sangue, per il semplice motivo che questi sono tutti morti dimenticati e di cui nessuno vuole parlare. Io credo che se un paese vuole dichiararsi maturo dovrebbe iniziare a fare luce su questi casi... perché dopo 60 anni questi morti hanno il diritto di riposare con una targa che ricordi il loro sacrificio di amore.
DA "RICORDI DI UN PRETE PARTIGIANO" DI DON VINCENZO DI GAETANO "... Voglio accennare all'uccisione, da parte di discutibili partigiani, dei Sacerdoto D. Gregorio Ferretti di Collevecchio e di D. Vincenzo Di Ovidio, parroco di Poggio Umbricchio. I responsabili furono degli slavi, operanti nella zona di Montorio al Volano, che assassinarono, non per motivi patriottici, ma per paura ed ignobile vendetta personale. [...] Dopo molto tempo, durante la commemorazione della resistenza partigiana a Teramo, ebbi l'occasione di incontrare un colonnello jugoslavo, che in quel periodo era stato comandante di un gruppo slavo operante nella II zona, e gli chiesi il perché di tante efferatezze e di uccisioni di Sacerdoti. Il colonnello si giustificò, rispondendoni che in Jugoslavia, non essendo la religione cattolica religione di Stato, i preti venivano prattatoi alla stregia di qualsiasi cittadino... [...[ Anche Don Vincenzxo D'Ovidio era caduto in un tranello. Alcuni partigiani locali ed elementi slavi travestiti da repubblichini erano andati a trovarlo. Finsero di esaltare il fascismo e stigmatizzando l'operato dei partigiani, carpirono al prete notizie sulla loreo dislocazione e sul loro operato. Rivelatisi, poi, per partifgiani, lo prelevarono e in un bosco adiacente il paese, dopo averlo seviziato, lo uccisero. Il vero motivo - a dire degli abitanti del luogo - non era stato il suo filo-fascismo, ma perchè aveva pubblicamente rimproverato una donna del paese che trescava con il feroce capitano Mirko, terrore della zona..."