Salta al contenuto principale

L'estate al naturale...

2 minuti

Con l’avvicinarsi dell’estate, in molti si preoccupano, pensando alle giornate che ci aspettano sulle spiagge italiche, della prova costume. Io che ormai l’ho data persa e mi piego sconfitto dinanzi ad ogni tipo di dieta, ho altre preoccupazioni. Al di là delle battute, però, confesso che con l’età e l’esser diventato genitore, il modo di osservare le cose è cambiato, preoccupandomi più di quel che avviene nel medio e lungo termine, piuttosto che nel breve.
Vorrei ricordare quanto segue, e cioè i tempi medi di degradazione (in suolo senza processo di compostaggio o altri sistemi a biomassa controllata) di molti oggetti che, ahinoi, durante la stagione estiva, abbandoniamo sulle nostre spiagge.

Fazzolettini di carta: 3 mesi (Cellulosa);
Sigarette con filtro: 2 anni (Acetato di cellulosa);
Accendini: 100 anni (Parte in plastica);
Cerini: > 1 anno (Stelo con stearina o paraffina);
Fiammiferi: < 1 anno (Lignina e cellulosa);
Torsolo di mela: 6 mesi (Acqua, zucchero e cellulosa);
Giornali: 10 anni (Cellulosa);
Lattine per bibite: da 10 a 100 anni (Alluminio);
Bottiglie di plastica: da 100 a 1000 anni (Polietilene e policloruro vinile);
Sacchetto di plastica: da 100 a 1000 anni (Polietilene);
Carta telefonica: 1000 anni (Polietilene e plastica);
Vetro: 4000 anni (Sabbia silicea e soda).


In pratica, le nostre spiagge possono diventare discariche a cielo aperto. In più, si aggiunge che molti di quei rifiuti abbandonati, finiscono in mare compromettendo la salute dell’ecosistema marino e la vita stessa di alcune specie marine, alcune di queste già a rischio estinzione.
Il discorso è il solito: ognuno di noi dovrebbe fare un piccolo sforzo per migliorare le proprie abitudini comportamentali; senza indugiare se poi il nostro vicino non compie gli stessi sforzi. E questo è un consiglio (ed una supplica, non tanto per me ma per i nostri ragazzi) e non un biasimo. Anzi, queste considerazioni nascono proprio riflettendo sui miei comportamenti: quando produco le siringhe (che diventano, dopo l’uso, sistematicamente un rifiuto non riciclabile), quando spengo le cicche di sigarette (che se smettessi ringrazierebbero sia l’ambiente che i miei polmoni!) e quando mi gusto quei buoni caffè in capsula (ma a proposito: era proprio necessaria questa moda delle macchinette con capsule? Non vi sembra un po’ fuori tempo? Per fortuna, alcune ditte stanno iniziando a commercializzare capsule biodegradabili).
Dunque, per concludere, sull’importanza della tutela dell’ambiente si è scritto e parlato tanto. Eppure, ancora grandi cose si possono fare, anche a partire da piccoli gesti. Godetevi le spiagge (spero sempre più pulite) e buona estate!

Pierluigi Troilo

Commenta

CAPTCHA

Commenti

Un pezzo molto utile. Sigarette con filtro: 2 anni (Acetato di cellulosa)? Un altro motivo per smettere di fumare.
molto interessante, Pierluigi. Visto l'interesse per la salvaguardia dell'ambiente, provate a scrivere un articolo sull'uso dei pannolini lavabili di cotone per i bimbi. Se vuoi vi do qualche informazione. Io li ho usati per Emma che ora ha sette anni e li sto usando gli stessi per Livia che ha un solo anno. I vantaggi ci sono per tutti., primo fra tutti imparano a fare i loro bisogni nel vasino molto presto perchè giustamente non fanno sparire il bagnato, quindi un bimbo ha lo stimolo a non farsela addosso. Emma a 16 mesi aveva già buttato via i pannolini, in media in Italia un bimbo porta il pannolino fino a tre anni. Ciao