Metti una fiera. Per alcuni versi migliorata rispetto al passato. Per altri certamente ancora migliorabile, eccome. Metti una città che cerca di cucirsi addosso un certo appeal. E lo fa anche attraverso gli eventi. Su questi eventi ci lavora sopra. Che piacciano o non piacciano. Con risultati convincenti oppure discutibili. Comunque ci si prova. L'obiettivo,smuovere le acque dell'immobilismo di un'economia che annaspa in modo globale e certo Teramo non è l'isola felice. Obiettivo, dunque, alzare l'attenzione sulla città. Insomma, far venire gente. Sì ma se poi la gente viene e non può parcheggiare, allora a che gioco stiamo giocando? Dunque, la fiera di San Berardo ha dirottato più presenze del previsto in città. E parcheggiare, che già di suo è un teorema cittadino niente male da risolvere, diventa un rompicapo sfibrante. Allora. Vediamo. Parcheggio san Gabriele ha fatto il pieno. Una tantum lo fa anche il più “diseredato” e “poverello” San Francesco. Ogni angolo è buono per cercare un posticino funzionale, tra un paletto dissuasore di sosta e l'altro, al classico gironzolare tra i gazebo. Tutti belli e tutti i bianchi. Senza più nemmeno i furgoni che danno quell'aria da fiera paesotta. Sì ma se non riesco a trovare un parcheggio come ci vado tra i gazebi tutti belli e tutti bianchi? Perchè stavolta ci mette lo zampino pure il parcheggio di piazza Dante. Sì, proprio quello che non convinceva nessuno e tutti a tremare per il bel palazzo storico che ospita il liceo Classico e poi tutti a brindare appassionatamente nelle viscere del parcheggio con il bel mondo della politica e di chi in questi casi proprio non vuol risultare assente all'appello. Allora, leggiamo tutti insieme: 19 dicembre, domenica+ festa di San Berardo. Perché gli automobilisti non riescono a parcheggiarvi? Perché il parcheggio interrato è chiuso? Perché se l'obiettivo è portare gente in città poi non le consentiamo di scendere dall'auto e la lasciamo sospesa così nel giochino insolente del “trovati un parcheggio”, nella caccia allo stallo? La gestione del parcheggio è notoriamente di un privato, la Parcheggi piazza Dante. Perché non c'è sintonia tra quello che il pubblico, e si legge il lavoro delle associazioni di categoria ma anche l'imput dell'amministrazione, non si sintonizza con la gestione “gestita” dal privato? Scusate, francamente non capiamo.
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